Curiosità sulla palma da cocco, ovvero “come adattarsi a vivere ai tropici contro ogni aspettativa”


È indubbiamente un’immagine molto estiva: palme che ondeggiano alla brezza marina mentre i caldi colori del tramonto tingono il cielo di qualche lontana isola tropicale.

Eppure, nonostante tropici e palme sia un binomio perfetto, ci sono voluti davvero millenni di evoluzione e di adattamento affinché le palme da cocco potessero crescere in riva al mare. Questo perché, nonostante i paesaggi da sogno delle isole tropicali, viverci tutto l’anno comporta dover superare ostacoli non di poco conto- almeno per una pianta.

Ecco quindi qualche curiosità sulla palma da cocco e di come sia stata capace si adattarsi all’ambiente che la circonda, escogitando degli stratagemmi niente male.

Curiosità sulla palma da cocco: può vivere sulla spiaggia!

Il poter vivere su una spiaggia è un lusso che pochi possono realizzare, e nel mondo vegetale la cosa va nello stesso modo. Il motivo è abbastanza ovvio: la concentrazione di sale disciolta nell’acqua di mare è troppo alta!

Si tratta di concentrazioni così elevate che sarebbe impossibile per una pianta vivere nelle sue vicinanze: non sarebbe in grado di far risalire l’acqua verso le foglie. Senza contare il fatto che una concentrazione così alta di sale andrebbe ad alterare gli equilibri fisiologici in grado di far funzionare correttamente la pompa sodio-potassio.

La prima curiosità sulla palma da cocco è perché vivono sulla spiaggia

Per una pianta non è scontato vivere sulla spiaggia: ci sono voluti milioni di anni di adattamento ed evoluzione (Credits: Pexels, Pixabay )

Nonostante la difficoltà, però, alcune piante riescono a crescere in prossimità di acqua salmastra o salata grazie a speciali adattamenti cellullari, che permettono loro di trattenere il sale in eccesso all’interno delle cellule senza che questo possa interferire con alcun processo fisiologico.

Queste piante prendono il nome di piante alofite e sono estremamente evolute, perché sono riuscite a colonizzare luoghi inaccessibili alla maggior parte dei propri simili.

Pensate che bellezza: poter avere un’intera spiaggia solo per voi, con sole e acqua ad accesso illimitato per tutto l’anno. L’adattamento della palma da cocco si è così rivelato estremante vincente, tanto che questa pianta è presente in tutta la fascia tropicale.

Il segreto di come abbia fatto a colonizzare ogni isola dei Tropici? È racchiuso all’interno della sua famosissima noce.

L’avresti mai detto che la noce di cocco può galleggiare?

Siamo tutti abituati a immaginare la noce di cocco con la sua classica forma tondeggiante, con tre macchie sulla porzione basale. Ma forse non tutti di voi sanno che quello che siamo abituati a comprare e mangiare è solo la parte più interna del frutto della palma da cocco.

Il frutto di questa palma infatti è una drupa, e come tale rispecchia al cento per cento tutte le caratteristiche dei frutti carnosi. Non lasciatevi ingannare dall’idea comune di noce di cocco: in realtà appena caduto dall’albero questo frutto non è così pesante e può addirittura galleggiare sul mare.

La seconda curiosità sulla palma da cocco è che la noce di cocco galleggia

La noce di cocco può galleggiare sul mare, e in questo modo riesce a raggiungere anche isole lontane (Credits: Jason Goh, Pixabay)

Proprio così: il mesocarpo di questa drupa (la polpa di qualsiasi pesca per intenderci) non è edibile, ma composto da fibre legnose che permettono al frutto di galleggiare sul mare e approdare su isole anche lontane.

Queste fibre sono così straordinarie che vengono raccolte e filate per ottenere il fibra coir, un cordame estremante resistente e uno dei pochi materiali a poter fronteggiare l’usura dell’acqua di mare.

Una volta arrivato sulla nuova isola, la noce di cocco può finalmente germogliare. Il seme vero e proprio costituisce appena l’1% dell’intero frutto, racchiuso nella sfera marrone e pelosa che troviamo sui banchi dei supermercati.

La cosa straordinaria è che questo seme può germogliare anche dopo un centinaio di giorni immerso nell’acqua salata del mare; per farlo ha bisogno però di molte energie. Energie che prende sia dall’acqua di cocco che dalla polpa, entrambe assai piene di acidi grassi e zuccheri.

Ma se vivi in riva al mare e hai la libertà di spargere i tuoi semi su tutte le isole vicine, devi imparare a fronteggiare anche i tifoni estivi.

Altra curiosità sulla palma da cocco: è super flessibile!

Le zone tropicale sono colpite annualmente da piogge torrenziali e da venti impetuosi, capaci di sradicare alberi, pali della luce, case e quant’altro. Eppure le palme da cocco affrontano tutto questo in maniera quasi stoica, aspettando che il tutto passi, e quasi mai subiscono dei grossi danni o addirittura uno sradicamento.

Il segreto del loro successo è un altro adattamento evolutivo che le ha rese perfette a vivere sulle spiagge dei tropici. In particolare, questa volta si tratta delle loro radici avventizie. Queste radici si sviluppano alla base del tronco e non si diradano in profondità, restando abbastanza vicine alla superficie. Queste radici sono tutte dello stesso diametro e lunghezza e formano come una corona in grado di tenere la pianta fortemente ancorata a terra, pronta a resistere a qualsiasi uragano si avvicini.

La terza curiosità sulla palma da cocco è che non si spezza durante un tifone

La struttura radicale e del fusto della palma da cocco li permettono di sopravvivere ai tifoni tropicali (Credits: RomanBaden, Pixabay)

In più, il fusto della pianta è molto alto e flessibile, perché composto da fasci di vasi trasportatori tenuti insieme da una guaina elastica.

Come se si trattasse di un cavo da elettricista, il fusto della palma da cocco può piegarsi anche fino a 50 gradi prima di spezzarsi. È dunque in questo modo che le palme da cocco sono in grado di uscire indenni da qualsiasi tempaccio si abbatta su di loro.

La potenza dell’adattamento evolutivo

Solitamente, quando si parla di cocco, si tende a concentrarsi di più sul suo buonissimo frutto che sulla palma in sé. Eppure la palma da cocco è una pianta straordinaria, un esempio perfetto di come la vita sappia adattarsi al mondo che la circonda.

Eh sì, perché non dovremmo dimenticare mai che non è l’ambiente che si modella su si noi – come a volte siamo portati a credere – ma è sempre la forma di vita che, dopo svariati tentativi e fallimenti, riesce a adattarsi al suo ambiente.

Pensate ai risultati eccezionali che è riuscita a raggiungere questa pianta, la prossima volta che guarderete un tramonto in riva al mare con delle palme da cocco come cornice!

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