Zucchero di canna, cioccolato e burro – I falsi miti in cucina


Molto spesso ripetiamo falsi miti che abbiamo imparato nel contesto in cui viviamo, spesso influenzati da storie familiari oppure dai media. Anche la salute in cucina soffre di queste piccole bufale, che non hanno nulla di scientifico, ma che ci portiamo dietro ormai da anni: “il cioccolato fa venire i brufoli”, “lo zucchero di canna è migliore” e “non bisogna mangiare il burro” sono solo alcuni di questi falsi miti.

Vediamone insieme altri!

Il cioccolato fa venire i brufoli

Ricordo degli anni Novanta è sicuramente la pubblicità di una ragazza carina che recitava: “Ma mi vuoi tutta ciccia e brufoli?” di fronte alla proposta di una barretta al cioccolato.

Sono passati – ahinoi – ben vent’anni da quello spot, eppure la credenza che il cioccolato faccia venire i brufoli e’ ancora ben radicata nelle teste delle persone.

 

Il cioccolato fa venire i brufoli?

Degli splendidi cioccolatini (Credits: Canva)

Sono stati condotti diversi studi scientifici per cercare una correlazione tra la dieta e le imperfezioni della pelle, ma nessuno studio è stato in realtà conclusivo. Essendo l’equilibrio della pelle una condizione multifattoriale è difficile capire se alcuni elementi cosi specifici possano peggiorare la condizione rispetto ad altri.

Insomma, mangiamoci e godiamoci il cioccolato in pace. Ricordando sempre di non esagerare!

L’olio ha meno calorie del burro

La differenza principale tra olio e burro è sicuramente la sua consistenza a temperatura ambiente. Il primo è liquido, il secondo è invece solido. Sono entrambe dei grassi, ma la differenza è dovuta alla presenza di molecole al loro interno che ne determinano le caratteristiche fisiche e chimiche.

Ma è vero che il burro fa male? Gli acidi grassi che compongono oli e burro sono molecole che si combinano e miscelano a dare le diverse caratteristiche dei grassi, e a rendere tipico e buono il gusto dell’olio extravergine di oliva. Queste molecole – e tante altre – compongono gli olii e il burro, ma sono sempre gli stessi acidi grassi.

Quindi come può l’olio di oliva essere meno calorico del burro se sono composti dalle stesse molecole?

Se è vero che bisogna diminuire la quantità di grassi di origine animale per migliorare la nostra salute, non è invece vero che una torta con l’olio di oliva sia meno calorica di una torta con il burro!

A parte il gusto (perché la differenza si sente!) se consideriamo solo le calorie l’olio extravergine di oliva ne contiene 885 per 100 grammi, mentre il burro circa un centinaio in meno.

Lo zucchero di canna fa bene

Uno dei mantra che si leggono spesso circolare sui social media e che si sentono raccontare è che lo zucchero bianco sia cancerogeno. Da dove nasca questa bufala non è chiaro.

Probabilmente fa leva sulla sensibilità della gente alle parole come cancro e sulla (mala)fede di alcuni fantomatici esperti.

Zucchero e falsi miti

Zollette di zucchero bianco, protagonista di un falso mito alimentare molto diffuso (Credits: Canva)

Lo zucchero bianco è al 99% composto da saccarosio, una molecola della famiglia dei carboidrati composto da due zuccheri semplici: glucosio e fruttosio. Deriva sia dalla canna da zucchero che barbabietola da zucchero (a leggere questa parola si è attivata la campanella delle interrogazioni di geografia nella vostra testa, vero?).

Lo zucchero di canna

Ma se abbiamo scritto che deriva dalla canna da zucchero, che differenza c’è con lo zucchero di canna?

Nessuna! La molecola estratta dalla barbabietola da zucchero e dalla canna è la stessa. Semplicemente, lo zucchero bianco estratto dalla barbabietola ha subito un processo di raffinazione che ha eliminato dal composto la melassa, che contiene delle sostanze non appetibili al palato.

Lo zucchero estratto dalla canna – chiamato zucchero bruno – è chimicamente uguale, ma il composto al suo interno contiene la melassa, che ha un gusto più gradevole. Ma anche lo zucchero bruno viene trattato e raffinato nel processo industriale, esattamente come lo zucchero bianco. Possono variare leggermente le caratteristiche organolettiche date dall’uso della melassa.

Lo zucchero che troviamo nelle bustine del bar o sugli scaffale del supermercato, che sia bianco oppure bruno, è saccarosio al 99%. Quindi, le loro caratteristiche e le loro calorie saranno identiche.

Se invece vi vantate di mangiare zucchero di canna grezzo, perché fa meglio alla salute, vi diamo una “brutta” notizia: anche questo zucchero viene raffinato: si ferma semplicemente allo stadio precedente, e infatti ha una purezza del 95%.

Quindi, che al mattino scegliate la bustina di zucchero bianco con le barzellette scritte sopra, oppure la bustina più grezza dello zucchero di canna, ricordate che sono uguali.

Quindi, scegliete quello che più vi piace!

Il miele toglie il mal di gola

Il miele è stato utilizzato fin dall’antichità come dolcificante e considerato anche una sorta di medicina naturale.

Sicuramente è un composto molto particolare e ricco, dovuto proprio alla sua straordinaria produzione da parte delle api. Viene spesso – ed erroneamente – considerato ricco di vitamine, sali minerali e proteine.

Che sì, si trovano nel miele, ma sono in quantità molto ridotte rispetto alla quantità di zuccheri, che arrivano a più del 70% della sua composizione. Per assumere quantità significative di vitamine e sali minerali dal miele dovremmo mangiarne moltissimo, andando però ad assumere un quantitativo eccessivo di zuccheri.

Buono, ma sicuramente non sano!

Miele e i falsi miti

Del biondissimo miele (Credits: Canva)

Inoltre, molto spesso al miele vengono attribuite capacità antibatteriche. L’elevata quantità di zucchero del miele ha infatti un’azione conservante e allo stesso tempo è stato osservato come il miele contenga un antibiotico naturale, che le api utilizzando per allungare la conservazione del loro nettare.

Ma la concentrazione di questo antibiotico è molto minore rispetto alle quantità di zucchero. Bere latte caldo con il miele quando si è malati è sicuramente una dolce coccola, ma non aiuta più di quanto non faccia una caramella!

Arance e vitamina C

Mai come quest’anno le vendite di integratori contenenti vitamina C sono schizzati alle stelle, nel tentativo di rinforzare il sistema immunitario contro il temuto Covid-19.

Vi abbiamo già raccontato in questo articolo della credenza (sbagliata) che vitamina C sia la panacea contro il raffreddore. Oggi però vogliamo distruggervi un altro – falso – mito: l’arancia non è il frutto più ricco di questa vitamina.

Arance e agrumi ne hanno sicuramente un bel carico al loro interno, ma kiwi e fragole contengono più vitamina C rispetto alle prime. Anche i frutti di bosco, oltre all’uva, all’ananas e all ribes, sono ricchissimi di questa molecola.

La vitamina C si trova inoltre nella verdura, come broccoli e crucifere, spinaci, pomodori, lattuga e radicchio. Queste verdure inoltre, accostate a una bella fetta di carne, sono ottime per aiutare il nostro organismo ad assimilarne il ferro.

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