Forgiati dalle fiamme – L’importanza del fuoco per l’uomo


Caldo, rassicurante e accogliente, ma anche violento, indomabile e distruttivo. Da sempre il fuoco è un elemento duale: generatore di vita ma anche portatore di morte. Fin da subito la specie umana è stata affascinata da questo elemento e sicuramente l’uomo ha dovuto imparare presto a fare i conti con la sua duplice natura.

Ma non si tratta solo di fiamme da contenere e temere; per la specie umana l’importanza del fuoco va ben oltre questo. Infatti mentre i nostri antenati imparavano a domarlo, il fuoco donava all’umanità due elementi fondamentali: il progresso e la socialità.

Di fatto alcuni storici ritengono che la scoperta del fuoco abbia dato vita alla specie umana così come la conosciamo oggi, per diversi motivi. Di seguito proveremo a ripercorrere l’inizio della nostra storia e l’importanza del fuoco per la specie umana, magari davanti alle fiamme di un bel camino.

L’importanza del fuoco accende i neuroni

La specie Homo sapiens fece la sua comparsa circa 300mila anni fa nel continente africano. Da subito ha dovuto adattarsi a un ambiente non proprio ospitale, subendo numerosi cambiamenti come quelli legati alla perdita dei peli e al colore delle pelle. Nonostante tutto però, i nostri antenati ce l’hanno fatta e di fatto noi tutti siamo gli unici superstiti del genere Homo.

La prerogativa della nostra specie non è tanto l’intelligenza in sé e per sé – è risaputo infatti che molti altri ominidi siano altrettanti dotati, come gli oranghi e gli scimpanzé – ma l’uso straordinario che riusciamo a farne.

La nostra capacità di porci delle domande, e di sfruttare la nostra intelligenza per trovare una risposta, è la scintilla che ci ha fatto progredire e che ancora oggi ci spinge oltre i nostri limiti.

Negli studi sull'origine della scoperta del fuoco, la cui importanza è indiscutibile nella storia dell'uomo, gli incendi casuali hanno sempre un posto di rilievo tra le ipotesi più accreditate

Forse è stato un incendio casuale ad avvicinare l’uomo al fuoco (Credits: Artie_Navarre, Pixabay )

Non sappiamo esattamente come l’uomo abbia scoperto il fuoco. Magari durante un forte temporale un fulmine ha incendiato una foresta, oppure è stata colpa di una scintilla occasionale. Ma immaginate la vostra reazione se all’improvviso vi trovaste di fronte a qualcosa di nuovo, luminoso e incandescente. Sicuramente si sarà trattato di un bello spavento!

Messo da parte lo spavento però, i nostri antenati hanno intuito subito che quella palla di calore poteva aiutarli a vincere le pericolose sfide del paleolitico; bisognava solo imparare ad accenderlo e studiare che uso farne.

Fuoco amico: le ipotesi sulla nascita del linguaggio

Quasi sicuramente il primo utilizzo che l’uomo fece del fuoco fu per riscaldarsi. Potrebbe sembrare un’azione scontata, ma per quei poveri cavernicoli si trattò di un enorme cambiamento. Se anche voi foste costretti a dormire in una grotta umida e buia, con poco o nulla per coprirvi, accogliereste sicuramente con immensa gioia un tiepido fuoco.

L’importanza del fuoco dunque, almeno all’inizio fu quella di offrire riparo e calore. In seconda analisi un bel fuoco caldo e luminoso teneva ben lontani i grossi predatori, e in un ambiente selvaggio come quello prestorico non era certo qualcosa di poco conto.

L'importanza del fuoco ha spinto le persone a stare insieme

L’importanza del fuoco per la nostra specie è antica, ha spinto le persone a stare insieme (Credits: Dimitri Houtteman, Pixabay )

La conseguenza più naturale a questo fatto fu che tutti desiderassero trovare un po’ di protezione e calore davanti a un bel fuocherello. Sembra infatti che fu proprio davanti alla luce di un falò che nacquero i primi clan di esseri umani, alimentati dal desiderio di passare le serate insieme.

Davanti al fuoco i nostri antenati scoprirono il bello di stare in compagnia, di dare sfogo alle emozioni e di prendere decisioni per il bene comune. I grugniti usati fino a quel momento, utili a coordinarsi durante le battute di caccia, non erano più sufficienti; si sentiva il bisogno di snocciolare e far comprendere pensieri complessi, far amicizia con i propri vicini di grotta e insegnare ai giovani il proprio passato.

Era sempre più urgente il bisogno di comunicare in modo chiaro e univoco e da lì a breve sarebbe nato l’uso della parola e il linguaggio complesso.

Cuocere a fuoco lento

Un’altra attività che evidenzia l’importanza del fuoco per la specie umana è la cottura dei cibi. Una bella bistecca ai ferri fa salire l’acquolina in bocca a molti di voi, è innegabile. Sarebbe però sicuramente diverso se quella stessa bistecca vi fosse presentata completamente cruda. E lo stesso sarebbe per verdura, tuberi e quant’altro.

La foto di un falò, simbolo dell'importanza del fuoco per la specie umana

L’importanza del fuoco risiede nella sua duplice natura, generatrice e distruttiva (Credits: David Mark, Pixabay )

Ma come ha fatto l’uomo a intuire come cuocere i cibi? Nessuno lo sa, ma possiamo provare a immaginarlo. Forse, in seguito a un incendio nella foresta, ha trovato la carcassa di un animale mezza carbonizzata e ha deciso di mangiarla. Oppure, la sua innata curiosità l’ha spinto a provare a cuocere la sua porzione di selvaggina sulla brace.

Non sappiamo precisamente come sia andata, quel che è certo è che anche questa volta il fuoco ci ha letteralmente salvati. Il cibo cotto infatti è molto più digeribile e questo permette l’assimilazione quasi totale degli elementi nutritivi.

Inoltre il calore, la maggior parte delle volte è capace sia di demolire sostanze tossiche presenti in molti vegetali, sia di uccidere la maggior parte dei batteri e patogeni che vivono sulla carne cruda. In questo modo i nostri antenati hanno evitato delle bruttissime intossicazioni e l’insorgere di pericolose zoonosi.

L’importanza del fuoco nel mondo del lavoro

Dunque l’importanza del fuoco era ormai palese e l’uomo non poteva più farne a meno. Durante il neolitico (l’ultimo periodo della lunga preistoria) l’uomo era diventato molto abile con il fuoco. Ormai sapeva accenderlo senza problemi e gli era indispensabile per cacciare, cucinare e difendere il proprio accampamento.

I nostri antenati erano ormai diventati così bravi a destreggiarsi tra le fiamme che durante questo periodo cominciarono a usarlo per scopi più raffinati. Numerosi scavi archeologici hanno riportato alla luce cocci di antichi vasi di terracotta.

L'importanza del fuoco si nota nella lavorazione dei metalli

Lavorazione di metalli e terracotta; l’importanza del fuoco si vede in molte forme di artigianato (Credits: Dirk Hoenes, Pixabay)

Ma la terracotta non cade certo dal cielo! Come suggerisce il suo stesso nome si tratta di argilla comune – presente soprattutto nel terreno e contenente ossidi di ferro – che alle alte temperature acquista resistenza e il suo caratteristico colore rosso mattone.

L’arrivo dei vasi di terracotta segnò un’altra svolta importante. Finalmente l’uomo poteva contare sull’uso di recipienti in grado di conservare i cibi e di trasportare i liquidi; non era dunque più necessario vivere nelle immediate vicinanze di una fonte d’acqua. L’abilità di lavorare la terracotta andò perfezionandosi sempre di più e alla fine della preistoria il fuoco veniva utilizzato per lavorare anche pietre e metalli. Era nato l’artigianato.

Con il sorgere dei primi presidi umani arrivò l’agricoltura, le comunità crescevano sempre di più e il lavoro non si limitava più solo alla caccia ma cominciò a diversificarsi. In poche parole nacquero i primi villaggi e, come si suol dire, il resto è storia.

Il fuoco ai giorni nostri

L’importanza del fuoco per la nostra specie è dunque innegabile; infatti se è vero che tutte le forme di vita nascono dall’acqua, è altrettanto vero che senza il fuoco la nostra vita sarebbe molto diversa da come la conosciamo. I nostri antenati non l’hanno mai scordato, e infatti in moltissimi miti, leggende e religioni politeistiche il fuoco è presente come divinità.

Grazie all’evoluzione e al progresso, noi oggi non siamo più abituati a vedere il fuoco come fonte di vita. Anzi, molto spesso lo associamo a qualcosa di deleterio e pericoloso, come i grandi incendi in Australia del 2020.

Ma anche se la nostra dipendenza da questo elemento ci può sembrare diminuita, non dobbiamo dimenticare che la nostra storia si è svolta alla luce di calde fiamme. E soprattutto che c’è ancora una parte della popolazione globale che vive senza il nostro progresso; questa senza il fuoco sprofonderebbe di nuovo nelle lunghe e fredde notti preistoriche.

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