Questioni di pene – Come funziona l’organo maschile (e cosa c’entra la prostata)?


Péne d’amore e péne di pène.

In questo articolo conosceremo più da vicino il pene, questa appendice denominata molto sterilmente nei libri di anatomia “organo genitale maschile”. Chiamato poi più amichevolmente da tutti pisello, verga, mazza, canna, uccello, Carlo Magno, Megazord e avanti così. Tutti nomignoli pronti a rifocillare l’ego maschile.

Ma a che diamine serve ‘sto robo pendulo? E cosa c’entra la prostata?

Vediamolo assieme.

Insomma, come funziona il pene?

Il pene fa parte dei genitali maschili esterni insieme allo scroto e, più generalmente, fanno parte entrambi – con i testicoli, le vie spermatiche e le ghiandole a queste annesse – dell’apparato genitale maschile che ha due importanti funzioni: la produzione degli spermatozoi e la secrezione di ormoni sessuali.

Paperina, Gastone e i doppi sensi sull'ornitologia. Non stanno davvero parlando di pene e di sesso, ma la mente dei millennial è fatta così

Un tipico doppio senso involontario tanto caro al #giovedìpiselloni della pagina Facebook dei Ventenni Paperoni. Certo, per trovarne uno in un ambiente così innocente bisogna avere una mente un po’ bizzarra. E noi ce l’abbiamo (Credits: Disney)

Il pene è l’organo copulatore maschile ed è composto da una base, detta radice, da un parte centrale (l’asta) e da una parte finale detta glande.

E qui tutti a guardarsi nelle mutande.

La parte interessante dell’avere un pene arriva con la risposta sessuale

La risposta sessuale si articola in quattro fasi: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione.

Durante il desiderio il pene non sa ancora di essere coinvolto: si azionano prima le sinapsi stimolate dalla vista, dall’udito, dall’olfatto e dal tatto.

Desideriamo di voler concludere (supponendo un’attrazione di tipo etero) con la biondina del primo banco in quinta superiore. Non lo sa la biondina e non lo sa il pene: infatti il desiderio non coinvolge una risposta fisica come l’erezione. Sudiamo, aumenta il battito cardiaco, la salivazione assomiglia a quella di un San Bernardo in pieno agosto ma per erigersi in battaglia è ancora presto.

Tramite l’immaginazione il nostro cervello manda segnali eccitatori al pene e avremo l’eccitazione, che va a braccetto con l’erezione. Non a caso fa rima.

Come funziona il pene? Scopriamolo nel nostro articolo!

(Credits: derneumann, Pixabay)

I testicoli si ritraggono verso il corpo, il sangue si concentra tutto nella parete addominale, nel perineo, nei corpi cavernosi, nel pompare l’eroe che scenderà in battaglia e, come è risaputo, ne rimane ben poco per il resto del corpo.

Giusto per le funzioni primarie, come respirare. La parola è attiva solo con frasi elementari, tipo “Uomo fame, uomo mangia”. Il resto diventa complesso. I muscoli del perineo servono a supportare il pene.

Finalmente l’orgasmo

L’erezione si spera sempre si concluda con un orgasmo, o in alternativa con testate contro il muro.

Durante l’orgasmo i testicoli si gonfiano, il pene si riempie di sangue e il prepuzio – in chi non è circonciso – si ritrae, lasciando scoperta la cappella. Siamo nell’orgasmo, dove ci sono contrazioni muscolari del pene e dello sfintere anale con la fuoriuscita dello sperma.

La durata media è di circa 7 secondi, in netto svantaggio all’orgasmo femminile che può durare fino a 20 secondi.

All’ultimo troviamo la risoluzione, in cui il pene torna nelle retrovie, afflosciandosi e fumandosi una sigaretta soddisfatto di se stesso. In questa fase c’è il periodo refrattario, molto simile al preciclo: “Cos’hai? Niente. Lasciami stare. Sono mollo”.

Questo periodo può durare intorno ai 15 minuti nei giovani e fino a 20 ore in persone di 70 anni. In questa fase l’uomo non può provare piacere, anzi: molto spesso prova fastidio se stimolato o toccato.

Questioni di pene eretto: ecco come funziona la prostata

Si possono avere tre tipi di erezione: erezione psicotica, con stimoli sensoriali come l’olfatto, la vista, la fantasia; erezione riflessogena, generata dal tatto sulla parte genitale, ed erezione notturna, data dall’attività del sistema nervoso centrale, soprattutto nella fase Rem. Si possono avere fino a nove erezioni durante la notte.

Un ruolo molto importante per l’erezione e il funzionamento dell’apparto genitale maschile lo gioca una piccola ghiandola di forma tondeggiante situata sotto la vescica e davanti al retto: la prostata.

L'esame della prostata secondo i Griffin

Il timore di molti uomini per un semplice esame della prostata è spesso oggetto di battute e gag, e I Griffin non fanno eccezione (Credits: Fox)

La prostata è importante perché contribuisce a produrre lo sperma e influenza la minzione, l’erezione e l’eiaculazione. È la fonte di preoccupazione principale maschile: con l’avanzare dell’età può ingrossarsi e può andare ad influire con le funzioni fisiologiche e sessuali maschili.

Il massaggio prostatico: ultimo tabù?

Oltre ad essere fonte di preoccupazione, però, ha anche un retro della medaglia interessante: il massaggio prostatico. Questa pratica infatti può garantire un potente piacere nel genere maschile, e può essere sia esterna che interna.

Il massaggio prostatico è sicuramente più frequente e sdoganato nelle relazioni omosessuali: per molti uomini etero, più inibiti sotto questo punto di vista, vige il pregiudizio secondo il quale una penetrazione anale passiva è associata a una perdita di virilità.

Cosa si stanno perdendo, vi chiederete? Orgasmi più intensi e lunghi! Questo perché si vanno a stimolare proprio quelle ghiandole che assicurano una certa intensità di piacere.

Per l’organo copulatore maschile, ad ogni modo, vale ciò che ripetiamo sempre per tutto quello che riguarda la sessualità: quello che conta è solo il rispetto. Per il proprio corpo e per quello del nostro partner.

Tutto il resto è samba, cachaca e allegria!

+ Non ci sono commenti

Aggiungi