La storia delle rose – Quello che c’è da sapere sui fiori simbolo di san Valentino


Dunque, oggi è san Valentino, la festa degli innamorati. Ma come fare a festeggiare in piena pandemia, tra Covid-19 e tamponi?

Terme e ristoranti sono chiusi da mesi e anche una romantica fuga da qualche parte è fuori discussione. Perché allora non optare per un regalo più tradizionale, come un bel mazzo di rose rosse?

Potrebbe sembrare una scelta facile e prevedibile ma non è così, a meno che non vogliate optare per il primo mazzo di fiori venduto all’incrocio con qualche semaforo.

La storia delle rose è più lunga e meno scontata di quanto si possa immaginare, e fidatevi che la loro scelta non è mai banale.

La storia delle rose: made in China

Le rose sono piante tipiche dell’emisfero boreale, diffuse oggi in tutta la fascia temperata; ma sembra che il loro luogo di origine sia la Cina o l’India. Alcuni fossili sembrano indicare che addirittura le rose esistano da 70 milioni di anni. In seguito, grazie alla propagazione naturale e alla mano dell’uomo, le rose si sono diffuse in tutti i continenti.

Oggi esistono centinaia varietà di rose diverse per forma, colore e profumi. Ma una volta la scelta non era certo così ampia: le rose più antiche presentano un campionario di colori abbastanza limitato, dal bianco a tutte le sfumature di rosa fino al rosso cremisi.

La rosa canina è una varietà antica e fa parte della storia delle rose

La lunga storie delle rose conta anche varietà antiche; la rosa canina è una di queste (Credits: Konevi, Pixabay)

Nonostante la loro bellezza non erano certo considerate le regine del giardino come oggi: le varietà di rosa più antiche infatti fioriscono una sola volta l’anno durante la primavera; durante il resto dell’anno sono perlopiù degli aggrovigliati cespugli di spine.

L’unica rosa che veniva coltivata negli orti dei frati durante il medioevo, insieme a erbe aromatiche e medicinali era la rosa canina. Le bacche di questa rosa infatti sono ricchissime di vitamina C e fitoestrogeni, e all’epoca venivano largamente usate contro i malanni stagionali e nei casi generali di debilitazione.

Certo sembra quasi un’eresia pensare che questo fiore sia partito dai giardini dei monaci per diventare simbolo di amore eterno e passione, ma la storia delle rose non è certo finita qui; siamo appena al primo capitolo.

La Regina di cuori amante delle rose rosse

Ricorderete anche voi l’antagonista di Alice nel Paese delle meraviglie, la perfida Regina di cuori. Prerogativa del suo regno erano le teste mozzate per futili motivi e la passione per i cespugli di rose rosse.

Forse la sanguinosa regina non lo sapeva o non le importava, ma non è sempre stato facile trovare delle rose di questo colore; come dicevamo prima le rose più antiche virano principalmente solo dal bianco al rosa.

Ma come tutte le cose, anche l’arredamento dei giardini è soggetto alle mode del momento. Durante il rinascimento infatti cominciò a diffondersi la moda di coltivare i propri giardini con piante ornamentali che facessero bene allo spirito.

Il profumo di rosa è una caratteristica importante per fiore

Nella storia delle rose, il loro profumo è un capitolo importante (Credits: Goran Horvat, Pixabay )

Le rose erano tenute in grande considerazione per il loro profumo, e cominciò a diffondersi tra le dame del tempo l’utilizzo dell’acqua di rosa come fragranza – prima del Novecento e dell’arrivo dell’acqua corrente, la gente non era solerte nella propria igiene personale e cercava di nascondere i cattivi odori in ogni modo. Si tratta di una fragranza tutto sommato facile da ottenere e ancora oggi non esiste profumo che non contenga distillato di rosa.

Ma le rose europee erano caratterizzate da un’unica fioritura all’anno. Fortunatamente però in quegli anni erano frequenti i commerci con la Cina e quindi arrivarono nuove cultivar di rose: si stava dando il via alla fiorente e redditizia attività di ibridazione delle rose.

Dalle rose antiche alle rose moderne

L’ibridazione tra diverse cultivar è un’attività che l’uomo pratica più o meno da sempre, da quando esiste l’agricoltura. Consiste nell’incrociare tra loro due individui appartenenti alla stessa specie, ma con caratteristiche differenti che sarebbe utile avere in un unico individuo; il prototipo 1.0 degli odierni Ogm, se vogliamo.

Le rose che arrivavano dalla Cina per esempio presentavano una scelta più ampia di colori e alcune una fioritura lunga quasi tutta l’estate, mentre le rose europee potevano vantare una resistenza innata contro temperature troppo fredde o troppo calde.

Oggi esistono rose di ogni colore, eccetto il blu

Le rose moderne portarono una notevole varietà di colore nella già lunga storia delle rose (Credits: Couleur, Pixabay )

Cominciò quindi una serie di ibridazioni, da parte di fioristi e botanici europei, per ottenere nuove verità di rose colorate e dalla lunga fioritura. Nel 1867 tutti questi sforzi vengono finalmente premiati; in un vivaio di Lione infatti nasceva il primo ibrido di rosa Tea.

La rosa Tea è la classica rosa che tutti siamo abituati a vedere praticamente ovunque. Si tratta di rose dal gambo lungo, con cespugli ordinati e relativamente con poche spine, un’unica e grande inflorescenza in cima e con una leggerissima fragranza che ricorda un po’ l’odore del tè, a cui devono il nome.

Soprattutto queste rose moderne abbracciano tutto lo spettro dei colori dal bianco al viola, escluso solo il verde e il blu. Da qui le rose conquistarono tutti i giardini europei, e ancora oggi la fanno da padrone assolute.

La storia delle rose e l’epoca vittoriana

L’Ottocento nel Regno Unito fu caratterizzato dal lungo regno della regina Vittoria, durante il quale avvennero profondi cambiamenti nella cultura dei suoi sudditi. In particolare, questi cambiamenti colpirono i costumi sociali, caratterizzati da moderazione sociale e sessuale.

In questo scenario si diffuse dunque la moda di esprimere i propri sentimenti non più con le parole, ma con i gesti. Regalare un fiore non era più considerato un semplice gesto di cortesia, ma ai fiori si affidava il compito di dire tutto ciò che non si poteva con le parole.

Nella storia delle rose quella rossa ha un significato importante

Dall’Ottocento la rosa rossa è simbolo di amore eterno (Credits: Mylene2401, Pixabay )

Le rose non potevano certo arrivare in un momento migliore! Su mercato floristico si erano affacciate da poco migliaia di tonalità nuove; quindi ogni singolo colore poteva indicare un sentimento diverso.

L’amore (si sa) è un sentimento complesso e non è sempre facile muoversi nelle intricate emozioni che suscita. Ecco quindi perché la rosa è diventata il messaggero ideale dell’amore.

Il significato dei colori delle rose

Nel linguaggio dei fiori che si andò sviluppando in quegli anni la rosa gialla aveva il compito più ingrato: confessare un tradimento. La rosa bianca invece ricordava la purezza e l’innocenza e quindi divenne messo dell’amore platonico. La rosa rosa veniva usata per manifestare l’amore in senso più ampio, come i sentimenti di amicizia e di profondo affetto. E infine la rosa rossa veniva regalata alla persona con la quale si desiderava passare il resto della vita, in quanto simbolo di amore eterno.

Oggi giorno non si usano più i fiori per comunicare, ma nell’immaginario comune il significato affidato a questi fiori è rimasto. Ed ecco quindi come le rose rosse sono ancora oggi il fiore perfetto per festeggiare san Valentino e tutti gli innamorati.

Ma se non c’è ancora nessuno nella vostra vita che merita una rosa rossa, potreste sempre optare per una rosa di un altro colore.

Potrebbe essere un ottimo modo di manifestare il proprio affetto da lontano, in questo periodo in cui questo messaggio non può essere affidato né ai baci né agli abbracci.

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