La giornata mondiale dell’acqua – Cos’è, e perché ci interessa?


La giornata mondiale dell'acqua

(Credits: Pixabay)

Nel 1992 le Nazioni unite scelsero il 22 marzo come Giornata mondiale dell’acqua.

Il tema è importantissimo, se se pensiamo a quanto l’acqua sia centrale nella nostra quotidianità sia se ci concentriamo sulla nostra storia come specie: più volte infatti, nel corso dei millenni, l’umanità è stata messa in ginocchio dalla mancanza di acqua. I periodi di siccità hanno portato alla tragica caduta di molti grandi imperi.

Per fare qualche esempio: tra il XIV e il XV secolo, lunghi periodi di aridità nei territori del sud est asiatico portarono al collasso l’impero Khmer. Questi territori furono colpiti anche secoli dopo, tra il 1868 e il 1878, quando una grande crisi idrica causò la morte di oltre 30 milioni di persone. Nel 1664, la dinastia Ming cedette a causa di un durissimo periodo di siccità nella Cina nord-orientale. Tra il IX e il XIV secolo vi fu un periodo denominato Optimum climatico medioevale. Vi fu infatti un aumento della temperatura che durò circa cinquecento anni. Nello stesso periodo vi fu una grande siccità che coinvolse le coste degli attuali Stati Uniti orientali

Andando ancora più indietro nel tempo, gli archeologi hanno individuato nella siccità la causa della caduta dell’impero assiro. Il periodo tra 920 e il 730 a.C. fu particolarmente abbondante di piogge e coincise con la fiorente cultura nascente degli Assiri. Nel V secolo a.C. invece, vi fu un lungo periodo di siccità, quando iniziò il declino della società.

Ma non occorre andare così in là con la memoria per capire perché l’acqua sia così legata alla storia dell’umanità.

Perché esiste la Giornata mondiale dell’acqua?

Basti pensare alla storia moderna, anche questa segnata da momenti di scarsità d’acqua. Un esempio sono gli inverni secchi che stanno caratterizzando gli ultimi anni: la diminuzione delle precipitazioni dal 2017 è una concausa dei terribili incendi australiani dei mesi scorsi. Dal 1998 infatti, nell’area mediterranea si sta verificando il periodo di siccità maggiore degli ultimi 900 anni. La ricerca è stata fatta da un team americano ed è stata pubblicata sul Journal of geophysical reserach. Lo studio è basato sull’analisi degli anelli di alberi in Spagna, Francia e Italia. Le conclusioni hanno dimostrato come l’impatto dell’uomo sull’ambiente stia causando danni irreparabili al clima e, di conseguenza, al nostro pianeta.

Ma l’esempio più drammatico che possiamo fornirvi avviene ogni giorno: secondo l’ultimo rapporto in merito dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo due miliardi di persone non dispongono di una rete idrica sicura, quasi quattro miliardi sono prive di servizi igienici sufficienti e (addirittura) tre miliardi di persone non hanno modo neppure di fare tranquillamente una cosa che noi diamo per scontata: lavarsi le mani.

L’acqua contaminata è il veicolo di infezioni come diarrea, colera, tifo, poliomielite ed epatiti. I dati rimangono allarmanti. In India, più del 20% della popolazione non dispone di un sistema fognario, in condizioni igenico sanitarie di forte degrado. Un bambino su cinque muore per sindrome diarroica, per un totale che supera i 100 mila bambini morti all’anno.

Per fortuna, ogni rapporto sembra evidenziare un progresso, per quanto lento. Per questo è importante mantenere alta l’attenzione sul tema.

Le Nazioni Unite

Nella Giornata mondiale dell’acqua 2020 il segretario generale dell’Organizzazione mondiale sul clima, il finlandese Petteri Taalas, ha tenuto un breve discorso sul focus di quest’anno: l’acqua e i cambiamenti climatici. I mutamenti del clima hanno un forte impatto sulle possibilità di accedere all’acqua – per bere, per la produzione di cibo ed energia, per la salute e l’igiene personale. Il costo delle alluvioni e dei momenti di grave siccità hanno è enorme, sia in termini di vite umane che economico.

Inoltre, la pandemia causata dal Covid-19 di questi mesi ha accentuato ancor di più la disparità nell’accesso all’acqua nel mondo. Tre miliardi di persone, come dicevamo, non hanno accesso a beni primari e a strutture per lavarsi le mani, il principale strumento di limitazione del contagio da Covid-19.

Lo scorso autunno, le Nazioni Unite hanno deliberato che i progetti relativi allo sviluppo sostenibile – per portare acqua pulita e condizioni igieniche accettabili alle popolazioni in via di sviluppo – richiedono un maggior impegno da parte delle grandi potenze mondiali. La lotta contro i cambiamenti climatici e alle loro conseguenze deve essere incrementata con azioni concrete costituendo una coalizione mondiale in diversi settori, che comprenda l’informazione, la politica, l’economia, lo sviluppo e l’innovazione.

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