Materiali fantastici… e dove trovarli!
Tutti noi abbiamo ben chiaro quanto Scienza e Tecnologia abbiano contribuito a migliorare la qualità della nostra vita negli anni. Paradossalmente, siamo talmente abituati ad una vita intrinsecamente tecnologica da usufruirne senza porci troppe domande sul funzionamento degli oggetti che ci circondano e sulla natura dei materiali fantastici da cui sono costituiti: cominciando la giornata con un caffè alle macchinette, un viaggio in automobile e un’occhiatina alle mail, pochi di noi pensano di avere a che fare con cicli termodinamici e pacchetti dati… per fortuna!
Una domanda però sorge spontanea: visti gli enormi passi in avanti apportati dalla scienza in termini di semplificazione della vita, quali ulteriori step ci attendono? O più propriamente, perché così direbbero le nostre nonne: “Ma dove andremo a finire?”.
Recenti studi hanno stimato che il 70% dell’innovazione si basi su materiali con proprietà nuove o migliorate. I materiali fantastici hanno infatti un ruolo chiave nello sviluppo e nella creazione di benessere.
Immaginate di poter dire per sempre addio al ferro da stiro, perché le vostre camicie avranno proprietà tali da auto-stirarsi se soggette a particolari condizioni. Un tessuto del genere esiste ed è già in fase di prototipo in Europa. Il segreto di queste camicie sta nell’inserire all’interno della struttura tessile alcuni frammenti di leghe speciali, dette leghe a memoria di forma, che – come suggerisce il nome – mantengono memoria della loro forma originaria e sono in grado di riacquisirla se esposte a una fonte di calore modesta (circa 60° C). Per stirare le camicie basterà, quindi, utilizzare un asciugacapelli!
Altri materiali fantastici e su cui la società sta cominciando ad investire sono i materiali luminescenti, che incamerano la luce diurna e sono in grado di “restituirla” in condizioni di buio. Tutti noi da bambini abbiamo giocato con le penne magiche, per lasciare messaggi segreti non visibili alla luce del sole; tuttavia, pensiamo alla grande utilità che potrebbero avere questi materiali se usati, per esempio, come rivestimento di pareti in caso di black-out: in grandi spazi come metropolitane o sottopassaggi, si potrebbero evitare situazioni estreme e di panico, oltre che fornire una sorgente luminosa a costo zero.
Dulcis in fundo, affrontiamo un problema legato davvero alla nostra quotidianità: a quanti di noi è caduto il cellulare, e la cover protettiva anziché fare il suo dovere si è rotta in mille pezzi, magari neppure preservando il nostro dispositivo? O ancora: chi non comprerebbe un casco che con gli urti, anziché andare incontro a rottura, si fortifica? Tutto ciò potrebbe risultare possibile inserendo all’interno delle cover o dei caschi alcuni materiali presenti in natura, noti come fluidi non Newtoniani. La loro caratteristica principale è quella di avere una viscosità che varia a seconda dello sforzo che viene loro applicato. Ciò significa che, se applichiamo a questi materiali una forza irrisoria, per esempio immergendovi un dito, esso si comporterà da liquido, proprio come l’acqua; al contrario, imprimendo una forza più consistente, per esempio un pugno, esso tenderà a comportarsi da solido, risultando impenetrabile. Addirittura, se riempissimo una piscina con un fluido non Newtoniano, camminando velocemente potremmo letteralmente camminare sulla superficie del liquido. Tutti noi disponiamo di una gran quantità di fluido non Newtoniano: il sangue lo è! Se volete però divertirvi in casa, magari anche con i bambini, un fluido di questo tipo, economico e non tossico, può essere ottenuto miscelando acqua e amido di mais (maizena) o fecola di patate.
Vi lasciamo con un video divertente per scoprire cosa potete fare con un liquido non Newtoniano. Per il resto, non vi resta che provare, per scoprire la quantità di esperienze incredibili che i materiali fantastici possono offrire!
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