Quello che dovete sapere sui test psicologici


Scena. Due amiche, sedute sul divano, parlano del più e del meno.

“Sai Cornelia, ieri ho fatto un test psicologico su internet, è venuto fuori che sono un’estroversa e ho una personalità verde! L’avevo capito subito: appena ho risposto alla domanda sui miei fiori preferiti!”. “Ma come, Ascania, credevo che i test psicologici fossero quelli che fanno i criminologi delle serie tv. Sai, quelle macchie che se ci vedi tua madre sei un serial killer”.

Cosa succederebbe se lo psicosciamano portasse a lavoro le sue riviste da ombrellone (quelle avanzate dall'estete alle Barbados, ovviamente)?

Cosa succede quando lo psicosciamano porta in studio le sue riviste preferite? La risposta al quesito del mese è fornita dal mitico Guzio: visitate la sua pagina Facebook!

Che cos’è davvero un test psicologico? Vediamone le caratteristiche.

  • E’ uno strumento, che può essere cartaceo, digitale, con domande scritte, orali, chiuse, aperte, con immagini, suoni, stimoli tattili, sonori,…
  • E’ standardizzato; quindi (semplificando) è stato somministrato a centinaia di persone, sono stati svolti parecchi calcoli statistici complessi e sono state estrapolate  le “norme”, ovvero la media dei punteggi della popolazione. Quindi se al test sulla creatività ottengo un punteggio di 10 e la media della popolazione è 15, dimostrerò di essere meno creativa della maggioranza della popolazione. Se invece, nel test che misura la capacità di fare giocoleria ottengo 10 (come prima) ma la media della popolazione è 5, allora sarò più brava della maggior parte delle persone nell’intrattenimento coi birilli del bowling.
  • Serve a misurare le diverse caratteristiche psicologiche dell’individuo, che possono essere cognitive (intelligenza, memoria, attenzione, lettura,…), emotive (empatia, autostima,…) oppure personologiche (le caratteristiche che strutturano la nostra personalità).

Quello che differenzia un vero test psicologico da un test fuffa è il secondo punto: la standardizzazione. Creare un test è un processo lungo, dispendioso e complesso. Per averne uno valido tra le mani ci vogliono anni di ricerche, di sperimentazione e tante persone con cui sperimentarlo. Sono spesso coinvolti centri di ricerca, università, team di esperti e miriade di laureandi che passano ore a fare fotocopie. E’ la ragione per cui i test psicologici (quelli veri) non sono mai gratis, né si possono reperire facilmente su internet o una rivista.

Alcuni di voi, però, almeno una volta nella vita avranno svolto un vero test: di personalità o magari di intelligenza. Probabilmente, la perplessità si è impossessata di voi quando vi hanno chiesto di dire cosa fareste se trovaste un portafogli sul marciapiede, o di descrivere cosa vedete in un mucchio di macchie senza senso. Come fanno quei maledetti psicologi a capire quanto sono intelligente da queste domande stupide?

Quanta validità di facciata possiede questo test di personalità? Scientificamente, la sua validità è equivalente a quella dell'oroscopo: abbastanza vaga da adattarsi a tutti, abbastanza specifica da sembrare attendibile. (Fonte dell'immagine: http://www.tecnologia-ambiente.it/test-della-personalita-attitudini-naturali)

Quanta validità di facciata possiede questo test di personalità? Scientificamente, la sua validità è equivalente a quella dell’oroscopo: abbastanza vaga da adattarsi a tutti, abbastanza specifica da sembrare attendibile. (Fonte dell’immagine)

Questo è un problema che in psicometria (la statistica della psicologia) si chiama “validità di facciata“, ovvero quanto le domande del test fanno capire alla persona che cosa il test vuole misurare. In sostanza, se in un test per misurare l’attenzione chiede di riportare la quantità di caramelle mangiate la scorsa settimana, il test non ha una gran validità di facciata. Sembra che il test misuri, più che l’attenzione, il livello di dipendenza dagli zuccheri complessi. Un test che possiede una scarsa validità di facciata, pur rimanendo valido in tanti altri termini, rischia di venire percepito come inutile, suscitando poca collaborazione o scetticismo in chi lo compila.

Il famoso test di Rorschach misura i tratti di personalità attraverso l’analisi delle risposte spontanee a stimoli ambigui. In sostanza, di fronte a roba che il nostro cervello non riesce ad elaborare (perché sconosciuta o di forma indefinita) tendiamo a vedere quel che conosciamo, quindi a “proiettare” cose che gironzolano nella nostra mente e che quindi fanno parte di ciò che siamo. Questo non vuol dire che se in quel momento ho fame ci vedrò una coscia di pollo. Ma se il cibo è un tema importante della mia personalità, è possibile che in quelle macchie io veda temi collegati proprio al cibo.

L'8 novembre del 2013 Google celebrò i 129 anni della nascita di Hermann Rorschach con un bellissimo Doodle. Per fortuna, non pubblicarono le tavole del test originale, che devono essere sconosciute al pubblico per rimanere valide.

L’8 novembre del 2013 Google celebrò i 129 anni della nascita di Hermann Rorschach con un bellissimo Doodle. Per fortuna, non pubblicarono le tavole del test originale, che devono essere sconosciute al pubblico per rimanere valide.

Ovviamente l’interpretazione di un Rorschach è più complessa di così e ci vogliono anni di addestramento per essere in grado di farlo bene (addestramento che la Bignardi non possiede, vi ricordate?). Un test di questo tipo, comprensibilmente, può suscitare perplessità e dare l’idea dello psicologo come santone che capisce chi sei da quante farfalle vedi sulle tavole. Potremmo dire, quindi, che il test di Rorschach possiede una scarsa validità di facciata.

La percezione che abbiamo dei test, come abbiamo visto, non è una fonte attendibile per capire se è valido o meno: un test con poca validità di facciata può essere comunque fatto bene.

Come riconoscere, quindi, un test valido da un test a caso?

  • Controllate le fonti: è un test pubblicato da una casa editrice seria o è disponibile in siti/blog senza alcuna fonte?
  • Controllate le pubblicazioni: si basa su ricerche, teorie e pubblicazioni esistenti o è stato creato dal tipo che gestisce il sito?
  • Controllate il costo: è gratis o a pagamento? Potete farlo da soli o avete bisogno di un professionista?

E come diceva Franco Califano: tutto il resto…è fuffa!

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