La scienza ti fa bello… e pulito


È in arrivo la bella stagione, il sole splende e le temperature si alzano e cosa c’è di meglio di una bella doccia dopo una lunga giornata di lavoro o passata a prendere il sole in spiaggia?

Certamente, con l’arrivo del caldo, tendiamo a intensificare il numero di docce, ma conosciamo veramente i prodotti che utilizziamo per detergere il nostro corpo e che effetti hanno su di noi e sull’ambiente?

 

Esattamente come negli alimenti che acquistiamo al supermercato, anche nei prodotti per il corpo possiamo trovare un elenco di ingredienti. Questi sono elencati in ordine di concentrazione decrescente, ovvero quelli maggiormente presenti all’interno del prodotto saranno elencati per primi, mentre gli ultimi saranno quelli presenti in percentuali minori.

I tensioattivi fanno molta schiuma

Schiuma di detersivo (Credits: Rebecca Matthews, Pixabay)

Tutti questi ingredienti fanno parte di un elenco internazionale denominato indice INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients): infatti, se provate a prendere in mano lo shampoo o il bagnoschiuma che utilizzate normalmente e ne leggete gli ingredienti, scoprirete molte parole sconosciute o incomprensibili.

Come possiamo quindi capire effettivamente cosa stiamo usando e che impatto ha su di noi e sull’ambiente?

Non vi preoccupate, ci sono varie soluzioni per districarsi tra questi enigmatici nomi!

Un primo trucco ce lo dona internet. Ad esempio, il chimico Fabrizio Zago ha creato un biodizionario nel quale sono presenti molti degli ingredienti elencati all’interno dell’INCI, suddivisi per categorie che  possono aiutare a farsi un’idea circa la natura dei singoli componenti.

Altro elemento che possiamo sfruttare per orientarci circa la naturalezza degli ingredienti è la lingua in cui sono scritti: se il nome è in latino, significa che quell’ingrediente è stato inserito nel composto in forma pura, senza che abbia subìto processi chimici (è il caso, ad esempio, degli oli vegetali); se il nome è in inglese o in codici numerici, si tratterà di ingredienti che hanno invece subìto trasformazioni chimiche.

Ovviamente non tutte le trasformazioni chimiche rendono nocivi i prodotti e la distinzione tra ciò che può essere pericolo e ciò che non lo è risulta ancora difficile per l’uomo della strada che si reca al supermercato per fare acquisti.

In molti siti che propongono saponi eco biologici si possono trovare elenchi di sostanze da evitare maggiormente, ma in generale, è comunque consigliato verificare almeno le caratteristiche dei componenti che si trovano ai primi posti dell’elenco ingredienti di un prodotto.

Tra le sostanze potenzialmente dannose per noi o per l’ambiente, possiamo comunque individuare le seguenti tre categorie: derivati del petrolio, siliconi e ingredienti altamente allergizzanti.

Come potrete constatare voi stessi, molti dei prodotti cosmetici riportano tra i loro ingredienti proprio alcuni che rientrano nelle categoria sopra citate. Ad esempio, negli shampoo potremmo facilmente trovare i siliconi, che rendono lucida la superficie del capello, ma non per questo nutrita.

Ebbene, forse non ci crederete, ma per rendere più lucidi i vostri capelli basterebbe utilizzare del comune aceto di vino prima dell’ultimo risciacquo e l’effetto sarebbe lo stesso, con la differenza che il nostro corpo e il nostro ambiente ringrazierebbero all’unisono.

L’aceto ha un pH acido che lo rende un ottimo ingrediente in grado di far chiudere le squame dei fusti dei nostri capelli, facendoli così risultare più lisci al tatto e più riflettenti (quindi lucidi). Inoltre, la sua acidità gli permette di sciogliere i residui di calcare (che sono basici) presenti sul cuoio capelluto dopo ogni lavaggio.

Continuando a parlare di prodotti che inquinano sia a causa degli agenti presenti al loro interno, sia per le quantità di contenitori che poi gettiamo, possiamo dire che anche il sapone per il corpo, il detersivo per la lavatrice e i detergenti in generale possono essere sostituiti con sostanze meglio accettate dal nostro organismo e dall’ambiente.

Sostanze quali acido citrico, aceto, sale, cenere, alcool, bicarbonato e olio d’oliva (solo per citarne alcuni) sono in grado di fornirci la maggior parte dei prodotti per la casa. Gli esempi potrebbero essere svariati, ci limitiamo a fornirvene uno: un igienizzante per il bucato utilizzabile in ogni tipo di lavaggio (anche in lavatrice), col quale si possono sostituire i prodotti acquistati soprattutto per i capi dei bambini.

Gli ingredienti in questo caso sono solo due: percarbonato (indicato in etichetta col nome Sodium Carbonate Peroxide) e acqua. Il percarbonato ha un’azione igienizzante maggiore rispetto al bicarbonato e può essere aggiunto in lavatrice per disinfettare i capi in maniera ecologica, in quanto a contatto con l’acqua reagisce sprigionando carbonato di sodio e acqua ossigenata, che hanno effetto disinfettante e sbiancante.

Vi ricordate di quando le nostre nonne ci raccontavano che una volta i panni si lavavano con la cenere?

Se vi siete chiesti come potesse funzionare questa strana pratica, sappiate che portando la cenere a ebollizione si ottiene una sostanza, chiamata liscivia, che ha un effetto sbiancante e può essere utilizzata sia sui capi d’abbigliamento che in aggiunta al sapone per i piatti. Con questa sostanza è possibile anche fare il sapone fatto in casa, in quanto sostituisce la soda caustica (idrossido di sodio), riducendo in questo modo l’impatto ambientale.

 

Trovare ricette di prodotti di pulizia per la persona e per la casa è molto semplice, in rete è possibile trovare tantissime soluzioni più o meno semplici: ovviamente occorre fare attenzione e distinguere le alchimie (che non funzionano) dalle soluzioni scientificamente fondate.

Se volete fare la vostra seppur piccola parte nella salvaguardia dell’ambiente, non vi resta altro che cercare, leggere e provare (e sperimentare).

Con un po’ di pazienza troverete le soluzioni che fanno al caso vostro e oltre all’ambiente, magari farete un favore anche alla vostra salute!

4 Comments

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  1. Fra Barbe

    Bello, si potrebbe approfondire il costo ambientale di produzione: p.e. l’olio di palma, alla base di molti cosmetici e saponi, prodotto deforestando zone tropicali ed equatoriali ecc
    Però forse sarebbe dispersivo.

    Grazie degli spunti Eddy

    • Edward William Gnudi

      Sarebbe un approfondimento interessante! teniamo l’idea buona per un eventuale altro articolo… Mi dai una mano? 🙂

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