L’amico immaginario, di Stephen Chbosky – Il lato oscuro della fantasia


Copertina de L'amico immaginario, di Stephen Chbosky

(Credits: Andrea Ion Scotta)

Con Stephen Chbosky torniamo alla scoperta della fantasia, indossiamo le lenti della meraviglia per assaporare l’immaginazione pura. Leggere il suo libro è come farvi tornare alla mente un rito che accomuna tutti noi. “Vuoi essere mio amico?” So per certo che anche voi almeno una volta l’avete detto al bambino che giocava da solo, come voi. Oppure vi ricordate quando i vostri genitori davano il permesso di alzarvi prima da tavola per andare a giocare?

Ammettetelo, era una delle notizie più belle che si poteva ricevere. Ma il mondo immaginario si insinua in questi ricordi, distorcendoli. Disturba il nostro sonno e pianta il seme del dubbio dentro di noi, alimentando le nostre paure. Può il male entrare in quel mondo che credevamo solo nostro e di cui eravamo i creatori? Può far soffrire noi e i nostri cari? Tutto questo attraverso le pagine de L’amico immaginario, edito da Sperling & Kupfer.

Stephen Chbosky vi dà il benvenuto a Mill Grove

La storia comincia quando Christopher e sua madre Kate si trasferiscono a Mill Grove, Pennsylvania. Questa tranquilla cittadina potrebbe essere un nuovo inizio per loro. Non è però facile dimenticare una vita di sventure e scelte sfortunate che hanno obbligato la vita di madre e figlio a una lotta costante. Dopo che Chris ha trovato il corpo di suo padre, morto suicida nella vasca da bagno, Kate incentra le sue energie per garantirgli stabilità fisica ed emotiva. Dopo tanto tempo, Mill Groove sembra la scelta perfetta. L’arrivo di Christopher e Kate sembra iniziare nei migliore dei modi, ma dopo pochissimo tempo Chris sparisce misteriosamente senza lasciare traccia.

Dopo giorni di ricerche e disperazione, Chris viene ritrovato. Non ricorda nulla di cosa è successo. Sa solo che nel bosco ha trovato un amico, qualcuno che lo ha aiutato a tornare. Lui lo chiama “l’uomo gentile”. Dal momento del suo ritrovamento, la vita di Chris e di sua madre cambia completamente, per il meglio. Ma nonostante la ritrovata felicità, l’uomo gentile torna nella vita di Chris con un messaggio: qualcosa di terribile sta per accadere a Mill Grove.

Stephen Chbosky – Non solo Noi siamo infinito

Stephen Chbosky è diventato famoso in tutto il mondo per esser l’autore di Noi siamo infinito. Un romanzo, il suo, che ha trovato il successo anche nella trasposizione cinematografica, ci raccontava tempo fa anche Lucia Pugliese. Vent’anni dopo, l’autore stupisce con una storia completamente diversa.

Con L’amico immaginario, infatti, l’autore si è avventurato nelle più misteriose e cupe sfumature del genere horror. Ben presto il lettore si ritrova a vivere insieme a Christopher una storia di vera paura. Tutto inizia con calma: Stephen Chbosky prende fiato e introduce personaggi e avvenimenti in maniera esaustiva. Inaspettatamente l’autore spinge il lettore in una ripida discesa nella paranoia e nel terrore. Seguirete Christian nelle sua missione e spererete sempre che l’amico immaginario sia pronto a proteggervi.

Un vero e proprio scontro tra realtà e immaginazione, con l’uomo gentile che prende per mano il protagonista e il lettore guidandoli in un luogo popolato da incubi, e non dalla fantasia benevola di un bambino. Non tutto in queste pagine è ciò che sembra.

Questa nuova veste calza a Stephen Chbosky che ci regala un libro capace di inquietare e di penetrare nell’animo più oscuro dell’uomo. Le pagine racchiudono incubi che almeno una volta nella vita ci hanno fatto aprire gli occhi di scatto nel cuore della notta, puntando all’interruttore. A Mill Grove tutto questo prende forma ed è pronto a perseguitare i suoi abitanti.

Chi trova un amico trova un tesoro, a volte

Una storia che ha sicuramente un difetto: è troppo lunga. Nonostante una trama originale, condita dalle sventure che affliggono il protagonista, l’autore ha annacquato troppo il romanzo. Così facendo, si va un po’ a perdere la suspance e l’inquetudine creata pagina dopo pagina. All’interno del libro ci sono passaggi non fondamentali alla trama, che confondono e distorcono la storia, distogliendo l’attenzione dal fulcro del libro. Uscire dai binari è sicuramente stimolante, certo; ma abbandonare la storia in alcuni contesti non permette di viverla perfettamente. A volte sembra di essere sempre allo stesso punto.

In più di seicento pagine però l’autore tocca e affronta molti temi contemporanei: il bullismo, la violenza sulle donne, l’emarginazione sociale, abusi su minori e religione. Tanta “carne al fuoco”, insomma: forse con una serie tv la storia potrebbe avere un impatto diverso e sorprendere maggiormente rispetto al romanzo.

Nonostante si facciano desiderare, i colpi di scena sono molteplici. Arrivati alla fine, l’autore vi lascerà senza fiato per il vero risvolto della vicenda. Ogni personaggio ha una propria storia e Stephen Chbosky dà a ognuno la possibilità di farsi conoscere dal lettore.

L’amico immaginario contiene tutti gli ingredienti di un grande horror, capace di trasportare il lettore nell’essenza della paura. Bisogna essere consapevoli però che l’incanto della lettura potrebbe interrompersi di tanto in tanto e questo non è mai un buon segno.

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