La ragazza nella nebbia, di Donato Carrisi – Il vero mostro di Avechot


La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

(Credits: Andrea Ion Scotta)

Quello che rimane dopo la lettura de La ragazza nella nebbia, non è solo una storia. La foschia non basta a coprire un fatto di cronaca nera, di qualunque situazione si tratti. I media sono sempre pronti a mettere in moto la propria macchina, alla ricerca del dettaglio più truce. Che si tratti di un giornalista, un impiegato delle forze dell’ordine o un vicino di casa, ognuno desidera regalare un pezzo della vicenda alle telecamere, per sfamare la brama del pubblico pagante. Se il crimine genera mercato, possiamo definire i criminali imprenditori? Questo è solo un lato trattato nel romanzo di Donato Carrisi, La ragazza nella nebbia, edito da Longanesi nel 2015. Leggendo scoprirete che la trama scava più in profondità, coinvolgendo il lettore come solo le storie dell’autore sono capaci di fare.

Il romanzo comincia con una telefonata, un inusuale avvenimento che irrompe nella notte ad Avechot, immaginaria cittadina sudtirolese. Gli squilli provengono dalla casa del dottor Flores, uno psichiatra. La chiamata proviene dall’ospedale in cui presta servizio. È richiesta urgentemente una sua consulenza: l’agente speciale Vogel è rimasto vittima di un incidente, causato dalle strade oscure di Avechot e la nebbia tipica del paesino. Miracolosamente è rimasto illeso, ma l’agente non riesce a ricostruire l’accaduto e a spiegare come mai sui suoi vestiti vi sia del sangue, benchè lui non abbia nemmeno un graffio.

Cosa è successo nella nebbia? Di chi è il sangue che impregna gli abiti dell’agente speciale Vogel? Per riuscire a fendere il velo che avvolge ciò che accade ad Avechot, Donato Carrisi ci fa entrare nella sua macchina del tempo, facendoci ripercorrere i passi compiuti in quella apparente tranquilla cittadina sulle Alpi fino a quel momento.

È il giorno di Natale quando l’agente speciale Vogel è chiamato ad Avechot per indagare su una scomparsa. Una ragazza di sedici anni, Anna Lou Kastner, una ragazzina dai capelli rossi e dal carattere timido e remissivo, non un profilo che corrisponde a una fuga adolescenziale. Le circostanze tuttavia convincono Vogel che ci sia ben altro dietro tale mistero. Anna Lou non faceva niente al di fuori della scuola e la chiesa. Niente internet, né social network: l’unica ammirazione dell’adolescente erano i gatti.

A capo di una squadra di ricerca, Vogel inizia a scavare nel passato della famiglia Kastner e nella comunità di Avechot, alla ricerca del “mostro” che secondo lui ha rapito la dolce Anna Lou. Quello che verrà a galla saranno verità sconvolgenti e inquietanti, coperte per anni dalla cupa nebbia della cittadina.

La cronaca nera secondo La ragazza nella nebbia

Il panorama in cui ci trasportano le pagine de La ragazza nella nebbia, si affacciano su Avechot è un paesino apparentemente monotono, popolato a malapena da 3000 persone che vivevano di piccolo artigianato e turismo. C’è stato qualcosa però a mutare in profondità le trame del paese: le giornate passavano tranquille nel paesino fino a qualche anno prima dell’inizio del romanzo, ma la scoperta di un intatto giacimento di fluorite ha stravolto la cittadina. Non ci volle molto tempo prima che una multinazionale diventa proprietaria dei terreni sovrastanti il giacimento. Questa è stata la fortuna dei proprietari degli appezzamenti.

Ecco il palcoscenico costruito da Carrisi: un cambiamento radicale in un paesino che si aggrappa alla normalità, ma che viene fatta vacillare dalla nebbia che lo ricopre. Ma non basta. Avechot è stravolto nel profondo dalla tragica sparizione della giovane Anna Lou. I personaggi sono costruiti alla perfezione e permettono alla trama de La ragazza nella nebbia di funzionare alla perfezione. Non sono solo descritti magnificamente, ma vivono un ruolo fondamentale nella storia: ognuno è una pedina necessaria per condurre il gioco di Carrisi.

La scomparsa di Anna Lou è anche una scomparsa dalla memoria collettiva. Dopotutto, lei è “solo” la vittima. Quello che interessa davvero ai mass media e al pubblico è il mostro; un mostro con ancora una ciocca di capelli rossi tra le zanne.

“La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole”

Donato Carrisi si afferma nel mondo dell’editoria grazie al suo primo libro, Il suggeritore, che apre il ciclo di Mila Vasquez. Oltre a La ragazza nella nebbia, abbiamo recensito anche gli altri due romanzi che formano la triade dei libri singoli: La casa delle voci e La donna dei fiori di carta.

La scrittura di Carrisi è potente. Il ritmo coinvolge il lettore sin da subito, apparendo calmo e monotono per poi gettarlo a tutta velocità tra colpi di scena inaspettati e un incredibile reticolato temporale.

Un fotogramma del film "La ragazza nella nebbia", di Donato Carrisi

Un fotogramma del film (Credits: Colorado Film)

Come ogni altra sua opera, anche questo lavoro di Carrisi è travolgente; ma la vera genialità sta nel renderci spettatori della crescita dei personaggi pagina dopo pagina. Notevole anche la trasposizione cinematografica, diretta da Donato Carrisi stesso, fedele alla controparte cartacea: l’articolata sceneggiatura è plasmata insieme alla descrizione dell’atmosfera e alla rappresentazione della psicologia dei personaggi. Grazie alla regia di Carrisi i colpi di scena e gli intrighi, supportati da un montaggio temporale alternato, rendono perfetta la realizzazione del film.

Il romanzo di Carrisi dunque è una storia che non soddisfa solo gli amanti del thriller. Attraverso le sue pagine il lettore verrà trascinato all’interno di una storia complessa, inghiottito dalle ripide discese nell’animo umano. Riuscirete a puntare il dito contro il vero colpevole?

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