Heavenly delusion – Alla ricerca del paradiso


La copertina del primo volume di Heavenly delusion, di Masakazu Ishiguro, edito da Star Comics

(Credits: Erika Biggio)

Heavenly delusion è il nuovo manga edito da Star comics, uscito a marzo 2020. L’autore, Masakazu Ishiguro, ha fatto una breve comparsa sul panorama italiano con un’altra opera, Eppur… la città si muove (Soredemo machi wa mawatteiru),  la cui pubblicazione è però stata interrotta per problemi della casa editrice. Mentre la prima opera, che in patria ha avuto molto successo, è di stampo decisamente comico, Heavenly Delusion  prende tutta un’altra piega.

La trama di Heavenly delusion

In un Giappone distrutto da un qualche evento simil-apocalittico, che tutti chiamano semplicemente il disastro, la vita scorre su due binari paralleli. Tokio, una ragazzina combattiva ma non troppo sveglia, vive in una specie di collegio privato. Nessuno entra o esce dalla struttura che sembra essere abitata solo da ragazzini e dagli adulti che sono i loro professori. Il posto è un vero e proprio paradiso: autosufficiente, moderno e pulito. Lo scotto da pagare sembra però essere l’ignoranza: nessuno dei ragazzi sa cosa ci sia al di fuori delle mura della struttura.

Al di fuori, il resto del Giappone è in rovina e abbandono, i pochi esseri umani superstiti sopravvivono radunandosi oppure attaccando gli altri. In un panorama desolato scopriamo che il disastro è accaduto circa 15 anni prima, motivo per cui i ragazzi della struttura non conoscono altra realtà. Maru e Kiruko, gli altri protagonisti,  attraversano il Paese, partendo da Tokyo, per raggiungere questo fantomatico paradiso. La missione di Maru infatti è quella di trovare una persona con la faccia identica alla sua, per poter così salvare il mondo. Maru non è un ragazzino normale: in un mondo popolato di mostri mangiauomini,  lui solo possiede il potere di distruggerli al solo tocco.

Il mondo postapocalittico nel manga di Masakazu Ishiguro

Una tavola di Heavenly delusion

(Credits: Star comics)

Heavenly delusion si ispira sicuramente ad altre opere del panorama postapocalittico , filone di gran moda in Giappone in questi anni. Da Alita a Dorohedoro (di cui abbiamo parlato qui), le ispirazioni di certo non mancano. Eppure quest’opera ha il dono di intricare subito tantissimo la trama, al punto che il lettore deve andare avanti, anche solo per capirci qualcosa. Cos’è il disastro? Da dove escono i mangiauomini? Cos’è il paradiso? Chi sono in realtà i protagonisti? Nessuna di queste domande troverà facile risposta, e questo è proprio il bello di Heavenly delusion.

Ovviamente, come a tutti gli seinen manga che si rispettino, non manca un po’ di fan service, sotto forma di nudo femminile. Fortunatamente, non è del tutto gratuito, in quanto l’autore ha trovato il modo di incorporarlo nella trama. Anzi: addirittura si fa portavoce di un messaggio Lgbtq che solitamente è difficile trovare nei manga. I personaggi non binari, infatti, nel fumetto giapponese tendono a fare la fine delle macchiette o dello sfogo erotico. In questo caso non voglio bruciarvi la sorpresa, ma è sicuramente uno dei motivi per cui continuerò a leggere Heavenly delusion.

E a voi non ho messo un po’ di curiosità?

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