“Imparare a cadere”, di Mikael Ross – Una storia di disabilità mentale e hard rock


Imparare a cadere, nuovo titolo della scuderia Bao, ha una genesi abbastanza particolare. Cominciamo dai protagonisti di questa vicenda. La prima è Neuerkerode, fondazione evangelica che si prende cura di persone affette da disabilità mentale. Nata nel 1868, la fondazione si occupava inizialmente di cinque persone. Ad oggi è una realtà che conta migliaia di persone tra ospiti e operatori di ogni tipo.

Il secondo protagonista è il fumettista tedesco Mikaël Ross. Classe 1984, nato a Monaco di Baviera, Ross ha pubblicato il suo primo fumetto durante i suoi studi di fashion design. Si tratta di Herrengedeck, un’autoproduzione di 32 pagine. In seguito, ha interrotto per un anno gli studi di moda per frequentare il dipartimento di fumetti del Saint Luc Institute di Bruxelles. Qui ha fatto la conoscenza di Nicolas Wouters, con il quale in seguito ha pubblicato due graphic novel per i francesi di Éditions Sarbacanes: Les pieds dans le beton, nel 2013, e Totem, nel 2016.

Da quel Totem passano due anni. Siamo nel 2018, e Neuerkerode si prepara a festeggiare il proprio 150esimo compleanno. Per celebrarlo in grande stile, decide di far realizzare un graphic novel. Ed è qui che le strade dei nostri protagonisti si incontrano, perché l’opera viene commissionata proprio a Mikaël Ross. E ora, finalmente, Imparare a cadere arriva anche da noi.

Ma di cosa parla Imparare a cadere?

Ross ci racconta la storia di Noel, ragazzo dall’età indefinita, affetto da disabilità intellettiva. Vive da solo a Berlino con la mamma ed è un grandissimo fan degli AC/DC. A seguito di un tragico evento non avrà più nessuno a occuparsi di lui e sarà costretto a trasferirsi a Neuerkerode. Catapultato nella nuova realtà, passeremo attraverso le pagine dal suo inserimento a un ambientamento via via sempre più stabile. Faremo la conoscenza di diversi ospiti e degli operatori che si prendono cura di lui. Ci sarà spazio anche per una breve, ma intensissima escursione in quello che è stata la disabilità mentale nella Germania nazista.

Quello che Ross riesce a descrivere ottimamente è il passaggio dal microcosmo dell’appartamento e della vita precedente di Noel al macrocosmo di Neuerkerode. Qui il ragazzo sarà costretto a confrontarsi con tantissime persone nuove, sfaccettate perfettamente dall’autore. Uno dei punti di forza di Imparare a cadere è infatti il modo in cui sono raccontati gli ospiti della comunità. Sfogliando le pagine si percepisce forte il fatto che Ross si sia trasferito lì per diverso tempo per scrivere il romanzo. Chi vi scrive ha la fortuna di fare l’educatore nella vita di tutti i giorni e di aver lavorato per diversi anni nel mondo della disabilità mentale. Più di una volta l’autore mi ha rubato un sorriso: sia per il modo divertente e mai banale in cui descrive le routine e la quotidianità di Neuerkerode, sia per il fatto che spesso mi abbia fatto rivivere momenti della mia vita in comunità.

Lo stile grafico poco realistico e molto personale, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione dei personaggi, è perfetto per raccontare questa storia che da cruda realtà a volte si mescola alla fiaba, grazie agli occhi incantati di Noel.

La musica ha un ruolo importante in questo racconto e nella vita di Noel. Spesso avremo l’impressione di ascoltare in sottofondo la colonna sonora che lo accompagna, fatta di canzoni degli AC/DC tra cui – soprattutto – la sua preferita: Highway to Hell.

Bao Publishing propone questo romanzo al pubblico italiano pubblicandolo in un cartonato di 132 pagine. A fine volume inoltre troverete un breve articolo sulla storia della comunità di Neuerkerode. Inutile dire che la lettura è consigliata a tutti . Grazie a Imparare a cadere avrete la possibilità di immergervi in una realtà sconosciuta ai più, che Ross racconta con garbo, intelligenza e rispetto, senza mai cadere in cliché o pietismi non necessari.

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