Credere nell’impossibile, la biografia a fumetti di Roberto Baggio.


Credere nell’impossibile, la prima biografia a fumetti di Roberto Baggio, si apre in maniera diretta, cruda. Ci catapulta al Rose Bowl di Pasadena il 17 Luglio 1994, subito dopo il rigore segnato da Dunga. Una nota a fondo pagina ci informa che quello che stiamo leggendo nei baloon è la telecronaca di Bruno Pizzul. Ma noi lo sappiamo. La stiamo già leggendo con la voce del leggendario telecronista RAI. In maniera quasi cinematografica ci fa volare sopra lo stadio americano. Ci avviciniamo, passando davanti a un Arrigo Sacchi nascosto dietro gli occhiali da sole, al nostro campione. Ci avviciniamo fino a trovarcelo davanti, con gli occhi fissi, pronto a scrivere la storia.

Ed è qui che parte un flashback, il primo dei tanti che ci porteranno avanti e indietro per la carriera del Divin Codino. Dall’esordio in Serie C1 con il Lanerossi Vicenza, a quello in Serie A con la Fiorentina, passando per la Juventus, il Milan, il Bologna, l’Inter e l’epilogo a Brescia. Raccontandoci di come abbia saputo unire l’Italia come un novello Garibaldi, non solo ogni quattro anni in maglia azzurra dal ’90 al ’98. Perchè Baggio metteva d’accordo tutti al di là della maglia indossata. 

Credere nell’impossibile riesce a trasmettere tutto questo. 

Dopo averci raccontato gioie e dolori di una carriera incredibile ci riporta crudelmente a Pasadena. Ed io sono di nuovo bambino davanti al televisore, con mio padre addormentato in poltrona, ancora attorniato dal fumo dell’ultima sigaretta. Non ho testimoni e mi posso permettere di giungere le mani in preghiera perchè qualcuno faccia finire quel pallone in fondo alla rete. Non servirà. Alto. Il campionato del mondo è finito. Non ho testimoni e mi posso permettere di far scendere anche qualche lacrima.

Credere nell’impossibile è stato capace di ricordarmi il calore di quel pianto di quella notte, piantata come un coltello in mezzo all’estate del 1994.

Cesare Cremonini in Marmellata #25 dice che da Quando Baggio non gioca più non è più Domenica. Fortunatamente le tavole dipinte da Nicolò Belandi e sceneggiate da Mattia Ferri ci restituiscono, seppur per la durata di 160 pagine, il settimo giorno della settimana.

In Credere nell’impossibile non vedremo mai chiaramente il pallone, ma solo una sfera di luce. Nessun altro modo poteva essere più adatto per rappresentare quello che è stato il gioco illuminato di questo immenso giocatore.

Mattia Ferri, sceneggiatore classe 1991, fonda nel 2015 l’etichetta di autoproduzioni McGuffin Comics con cui pubblica diversi volumi, tra cui In Mass Media Res, Il Cimitero degli Amori Perduti e Liberati dal Male. Per BeccoGiallo oltre a Credere nell’impossibile ha pubblicato Il razzismo spiegato ai bambini.

Nicolò Belandi, disegnatore nato nel 1993, ha collaborato con la McGuffin Comics disegnando la storia breve Publicittà, contenuta in In Mass Media Res.

Il volume pubblicato da BeccoGiallo è un brossurato con alette di ottima fattura e se siete arrivati a leggere fino quaggiù avrete capito che ne consiglio assolutamente la lettura. Che siate tifosi di qualsiasi squadra o che semplicemente amiate il gioco del calcio fatevi un regalo.

Leggete Credere nell’impossibile, fate che sia un’altra volta Domenica.

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