Dai favolosi anni ’80 il ritorno di Carletto, Il Principe dei Mostri


Carletto, Il Principe dei Mostri se siete nati nei favolosi anni ’80 difficilmente non lo conoscerete. L’anime approdato in Italia per la prima volta nel 1983 su Italia 1, all’interno dell’indimenticato contenitore pomeridiano Bim Bum Bam è stato replicato più e più volte su varie reti locali. Amatissimo, sebbene in Italia abbiamo potuto conoscerlo esclusivamente in una versione tronca, che proponeva solo 52 dei 94 episodi dell’anime originale. A trent’anni buoni da quando lo aspettavo sprofondato nel divano dei miei nonni, tra un cartone e l’altro della meravigliosa Junior TV mi ritrovo tra le mani finalmente il manga di Kaibutsu-Kun, il nome originale di Carletto. J-POP ha realizzato una raccolta dei migliori episodi in due volumi, di cui il primo uscito in anteprima a Lucca Comics & Games 2019. Aperto il volume veniamo subito accolti da una bellissima illustrazione a colori su carta plastificata di Kaibutsu-Kun, utilizzata in Giappone per lo speciale allegato a Shonen gaho del Marzo del 1966. A seguire, un’introduzione di Jacopo Costa Brunarelli e una presentazione dei personaggi. Il primo episodio presentato è il primo in assoluto pubblicato di Kaibustu-Kun. Si comincia: la notte che ho conosciuto Kaibutsu, pubblicato originariamente nel numero di Gennaio 1965 da Shonen Ganosha sulle pagine di Shonen King in poche pagine ci presenta i personaggi fondamentali dell’opera. Oltre a Kaibutsu, principe di Mostrolandia venuto ad abitare sulla terra per fare esperienza conosceremo i 3 mostri incaricati dal Re di proteggerlo. Il Conte Dracula, a cui è stato fatto divieto di cibarsi di sangue umano e quindi ghiotto di succo di pomodoro; Frank, rivisitazione della Creatura del dottor Frankenstein, qui ripudiato dal suo creatore per la sua eccessiva bontà; Wolf, sfortunato uomo lupo che si trasforma non solo guardando la luna ma qualsiasi cosa di forma tonda. A completare il quadro degli amici di Kaibutsu troviamo Hiroshi, studente umano vicino di casa del principe dei Mostri in trasferta a Tokio. La maggior parte degli episodi segue un canovaccio molto simile tra loro ma efficace. Arriva un nuovo mostro, che può essere cattivo o amichevole, e Kaibutsu e Hiroshi intervengono per combatterlo o aiutarlo. La caratterizzazione dei personaggi è sempre molto curata e divertente e questo ha permesso al manga di invecchiare molto bene, rendendolo di fatto godibile anche ai giorni nostri, probabilmente aiutato anche dall’ottima selezione di episodi effettuata da J-POP.

Kaibutsu-Kun dopo essere uscito su rivista da Gennaio 1965 a Maggio 1969 è stato raccolto in 15 tankobon. Il successo è stato tale che nel 1968 ne è stata prodotta una prima versione anime in bianco e nero in 50 episodi, mai arrivati in Italia. Nel 1980 è stata prodotta la serie di cui vi parlavo prima, seguita nel 1983 da uno spin-off dedicato a Hiroshi e sua sorella. Nel 2010 è stato addirittura prodotto un dorama (serie live-action giapponese) in cui il ruolo di Kaibutsu è stato affidato a Satoshi Ōno, cantante e leader degli Arashi, boyband tra le più famose in oriente.

Autore di Il Principe dei Mostri è Fujiko Fujio (A), pseudonimo di Motoo Abiko, membro del duo Fujiko Fujio insieme a Hiroshi Fujimoto, che in solitaria si firmava Fujiko F. Fujio. Cresciuti insieme nella prefettura di Toyama e con il mito del maestro Osamu Tezuka decisero di collaborare per intraprendere insieme la carriera di mangaka. Mentre Abiko realizzava Il Principe dei Mostri, Fujimoto si focalizzava su opere per un pubblico ancora più giovane, creando Doraemon. Il duo si sciolse ufficialmente nel 1987 per permettere ad ognuno di concentrarsi sui proprio progetti.

La raccolta proposta da J-POP è composta da due robusti volumi brossurati con sovracoperta, acquistabili singolarmente oppure nel cofanetto che li racchiude entrambi. Alla fine del primo volume troverete un’intervista all’autore in esclusiva per questa uscita italiana. L’acquisto è consigliato ai vecchi seguaci del cartone animato che sicuramente saranno felici di ritrovare Carletto non invecchiato nemmeno un po’, ma anche ad un pubblico molto più giovane, certo che potrà essere divertito dalle incredibili avventure di Kaibutsu e del suo strampalato gruppo di amici.

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