FORMULA 1 2019: VANNO AVANTI LE DISCUSSIONI PER IL NUOVO PATTO DELLA CONCORDIA


Dal 2021 entreranno in vigore le nuove regole tecniche per il mondiale di Formula 1. Le polemiche dopo il gran premio del Canada 2019 non si sono placate ed è proprio in questo periodo che si stanno sviluppando i colloqui tra le varie scuderie e la federazione per arrivare ad un nuovo Patto della Concordia.

Chiaramente, Jean Todt, presidente della Federazione Internazionale dell’Auto, ha eretto uno scudo a difesa dei Commissari di gara, sostenendo che svolgono un eccellente lavoro: in linea generale, un’affermazione del genere è anche da ritenersi corretta (nel senso che i giudici devono applicare correttamente il regolamento), ma il punto è un altro.

Il prossimo Patto della Concordia deve necessariamente affrontare e risolvere il problema della fuga di pubblico dalla Formula 1. Troppe regole confuse, scritte malamente ed applicate ancora peggio, vanno contro lo spettacolo e la regolarità della competizione: in fin dei conti, in Canada, ha vinto il pilota che è arrivato secondo (Hamilton), senza che ci fosse stato un sorpasso da parte sua o che ci fosse stato un reale incidente/contatto con Vettel. La cosa è piuttosto anomala, anche perché il messaggio che è “passato” al grande pubblico ed agli appassionati è che Hamilton è spesso (se non costantemente) favorito.

Il campionissimo inglese non ha bisogno di ulteriori aiuti: il campionato è saldamente nelle sue mani, revocare vittorie e togliere lo spettacolo di una lotta per la vittoria (anzi, che per una volta non ci si addormenta davanti allo schermo) è controproducente per la Formula 1.

Il nuovo Patto della Concordia deve calmierare i costi, d’accordo, a patto che sia una riforma seria e non di mera facciata. Ergo, tutti i top team dovranno effettivamente calare l’organico, senza eccezioni o stratagemmi come la Red Bull in passato (voci dai box riferivano, infatti, che numerosi ingegneri figuravano come “membri del marketing”, bypassando così l’attuale limite di 1300 persone). Non solo: dovrà anche risolvere e semplificare la lotta tra i piloti e le squadre, consentendo il ritorno di lotte vere e genuine, non artificiali o costruite a tavolino.

Attualmente la Formula 1 vuole piloti – taxisti, conduttori privi di personalità che portano a casa l’auto sana e salva, applicando pedissequamente quanto stabilito dagli ingegneri. La Formula 1 deve ascoltare il suo pubblico, non trincerarsi dietro paddock dorati e fare finta di non sentire i fischi. I fischi non sono per Hamilton, ma per le regole insulse.  In definitiva, il prossimo Patto della Concordia deve evitare un campionato di “robot piloti”.

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