Player Spotlight: Fabio Quagliarella


Benvenuti amici del Discorsivo a questo nuovo appuntamento.
Questa settimana abbiamo per voi qualcosa di diverso, in attesa che la pausa del campionato per le partite della UEFA Nations League termini: parleremo infatti di un giocatore in particolare, che in quest’inizio di campionato si sta particolarmente evidenziando per gesti tecnici fuori dal comune e gol bellissimi.
Vogliamo quindi raccontarvi la sua storia ed i suoi gol.

Signori: vi presento Fabio Quagliarella.

Classe 1983, nato a Castellamare di Stabia, comune della Città Metropolitana di Napoli, è la tipica prima punta di peso.
Oggi è il capitano e uomo di riferimento della Sampdoria, ma prima di arrivare a questo punto della sua carriera, ha dovuto cambiare un gran numero di casacche.
Cresciuto a livello giovanile tra le fila del Torino, ha avuto modo di esordire in Serie A il 14 Maggio 2000 contro il Piacenza (partita vinta dai granata 2 a 1).
Nel 2002 venne ceduto in prestito alla Fiorentina, che in quel periodo giocava nel Campionato di Serie C2 e dopo un solo misero gol in 12 partite, venne restituito al mittente, e immediatamente riceduto in prestito al Chieti in C1, dove rimase a giocare anche la stagione successiva, segnando ben 17 gol in 32 partite.
La stagione 2004-2005 lo vede finalmente giocare a Torino, nel Campionato di Serie B, dove grazie alle sue 7 reti, la squadra torinese riesce a ritornare subito in Serie A: purtroppo il povero Fabio si ritrova svincolato a causa del fallimento del Torino alla fine dell’anno.
Per continuare a segnare necessita di una nuova squadra, che possa dargli la possibilità di giocare e far vedere il suo valore: accetta quindi la proposta di ingaggio dell’Ascoli, che gli consente di giocare da titolare e soprattutto di giocare nella massima serie.

Segnerà il suo primo gol in Serie A il 21 Dicembre di quell’anno contro il Treviso: a fine stagione purtroppo segnerà solamente altri 2 gol.
A fine stagione viene scambiato dall’Udinese, proprietaria del suo cartellino, con la Sampdoria.
Qui, sotto la guida di Walter Novellino, parte inizialmente come riserva, ma il futuro per il giovane Fabio prevede qualcosa di diverso: la squalifica per scommesse di Flachi e le condizioni fisiche non esaltanti di Bazzani, danno la possibilità a Quagliarella di giocare molte partite dal primo minuto: indimenticabile sarà il gol da oltre venti metri contro l’Atalanta, la sua rovesciata contro la Reggina ed il gol in pallonetto da centrocampo al Chievo, che diventeranno il marchio di fabbrica del “Gol alla Quagliarella”.
In totale segnerà 13 gol a fine campionato.

La stagione successiva si trova a giocare all’Udinese, dopo che la squadra Friulana e la Sampdoria non erano riuscite a trovare un accordo sulla proprietà del cartellino e sono finite alle buste.
Passerà qui 2 stagioni, dove in coppia con Di Natale segnerà 25 gol in 73 partite e riuscirà ad arrivare ai Quarti di Coppa UEFA (l’attuale Europa League) contro il Werder Brema, dove segnerà una doppietta che purtroppo non permetterà ai Friulani di superare i tedeschi.

La stagione 2009-2010 lo vede sbarcare a Napoli: la sua città natale, la squadra per la quale avrebbe giocato sin da bambino: purtroppo per un orribile fatto non è stato possibile continuare la sua carriera nella città partenopea.
Infatti si è concluso giusto l’anno scorso il processo che ha portato alla condanna di un ex poliziotto che, nel periodo in cui Fabio Quagliarella militava nel Napoli, aveva inviato svariate lettere minatorie, in cui sosteneva dei legami tra Fabio e la Camorra e anche di aver avuto rapporti con minorenni.
Quando queste voci arrivarono alle orecchie di De Laurentis, presidente del Napoli, Fabio venne ceduto contro la sua volontà e si trasferì a Torino, sponda Juventus.
Qua rimarrà 4 stagioni, dal 2010 al 2014, segnando 23 reti, partendo spesso dalla panchina e subendo anche un grave infortunio al crociato anteriore (quindi un bottino niente male): vince 3 scudetti consecutivi e una Supercoppa Italiana (contro il Napoli a Pechino).

La stagione 2014-2015 lo vede tornare alle origini, al Torino, dove segna 18 reti in due anni; purtroppo la tifoseria non gli perdonerà la sua mancata esultanza in occasione di una sua rete contro il Napoli e nel mercato di Gennaio del 2017 passa alla Sampdoria.
Qua sceglierà di giocare con la maglia numero 27, in onore di Niccolò Galli, figlio dell’ex portiere della Nazionale e Campione del Mondo nel 1982 Giovanni Galli, suo compagno nella nazionale giovanile che morì a Bologna nel 2001 in un incidente stradale.
La scorsa stagione Fabio ha segnato la bellezza di 15 gol in 20 presenze, suo record personale in Campionato, e quest’anno ci ha deliziato con una rete bellissima e dal coefficiente di difficoltà altissimo: un gol di tacco volante, nell’angolino lontano dove il portiere non poteva arrivare neanche anticipando la parabole.

Un altro gol da inserire nella sua collezione di perle rare, di gol straordinari di un giocatore che ha faticato a trovare una squadra dove giocare con continuità, ma che rispetta sempre, non esultando, quando segna alle squadre per cui ha militato.
Fabio Quagliarella è un vero esempio di professionalità e genio calcistico e non vediamo l’ora di osservare altre sue prodezze in questo Campionato.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi