Recensione – Star Wars: Gli Ultimi Jedi


Un film di Rian Johnson, con Mark Hamill, Carrie Fisher, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaacs, John Boyega, Laura Dern, Kelly Marie Tran, Benicio Del Toro, Andy Serkis.

Questa storia non andrà come tu pensiLuke Skywalker

Un cliffhanger lungo due anni esatti, il finale geniale de “Il Risveglio della Forza” ci aveva lasciati tutti lì, sulla rupe in cima all’isola del pianeta selvaggio in cui Rey, l’ex-raccoglitrice di rottami metallici divenuta Jedi autodidatta, aveva finalmente trovato il mitico Luke Skywalker, misteriosamente scomparso dalle scene galattiche da molti anni.

Il settimo episodio si chiudeva così, all’improvviso, mentre lei gli porge la sua vecchia spada laser e senza che costui proferisca parola.

Ci siamo arrovellati per 730 giorni ad immaginare il prosieguo di quella scena epica, ma adesso l’attesa è finita, “Gli Ultimi Jedi” è in sala e Rian Johnson, il regista a cui J.J. Abrams ha ceduto il posto al comando di questa ottava avventura, ci fa ripartire proprio da questa situazione sospesa, non prima però di mostrarci come il suo stile dirompente riesce a gestire una battaglia spaziale.

Lo avevamo immaginato allo sbando al termine del film precedente, dopo la distruzione della base Starkiller, invece il Primo Ordine colpisce ancora ed in poche mosse  sbaraglia l’alleanza ribelle, orfana della Nuova Repubblica. Il lungo inseguimento tra i minacciosi incrociatori stellari e le navi dei ribelli fa da contrappunto narrativo al confronto filosofico tra la nuova speranza Rey e l’eremita Luke.


Della trama è giusto non aggiungere altro, con “Star Wars” gli spoiler sono equiparati ad un crimine punibile con la pena capitale già dal lontano 1980, ed anche per “Gli Ultimi Jedi” è proibito rivelare in anticipo i colpi di scena fondamentali, che non mancano affatto.

Zittite i vostri amici entusiasti quando uscite dal cinema, noi vi abbiamo avvertito!

Il film precedente ci aveva portato nel mezzo di nuove vicende, passati trenta anni dalle gesta degli eroici protagonisti della trilogia classica, senza spiegarci troppo di ciò che è successo nel frattempo: troveremo quindi le risposte alle grandi domande lasciate da “Il Risveglio della Forza”? Capiremo finalmente chi diavolo è sto supremo leader Snoke, oppure l’identità dei genitori di Rey?

L’aggettivo che possiamo attribuire a questo film è “imprevedibile”: il nuovo regista, pur rispettando i caratteri identitari della galassia creata da George Lucas, imprime una svolta innovativa ed inattesa alla saga stellare grazie a soluzioni coraggiose e controverse, con l’abbandono di alcuni snodi narrativi e l’introduzione di uno humour inedito, che fa sì che i personaggi riescano a prendersi un po’ meno sul serio, senza però svilire la gravità delle situazioni.

Questo cambio di passo si nota da subito, alcuni passaggi lasciano perplessi ma con la voglia di saperne subito di più: vi è, ad esempio, uno strano modo di interagire tra Rey ed il cattivo Kylo Ren che da un lato crea preoccupazione, ma dall’altro ci si chiede perché non lo facessero anche prima!

Ed è anche il film che vede davvero il ritorno dello Jedi per definizione Luke Skywalker, a cui il suo ritrovato interprete Mark Hamill dona una nuova sorprendente profondità, esorcizzando una volta per tutte il suo legame col ruolo che ha segnato la sua carriera, nel bene e nel male.

Sembra un sogno poter vedere un invecchiato “padron Luke” interagire coi personaggi vecchi e nuovi, e allo stesso tempo capirne piano piano i traumi che lo hanno reso un uomo diverso da prima, un maestro riluttante che si è chiuso in sé, isolandosi da tutti.


Il piacere diventa commozione ogni volta che appare la principessa Leia, divenuta generale Organa: anche se la sua iconica interprete Carrie Fisher è scomparsa il 27 dicembre dello scorso anno, il personaggio continua a vivere sullo schermo, visto che l’attrice era riuscita a completare le riprese dell’ottavo capitolo appena prima di morire improvvisamente.

Il suo ruolo in questa pellicola è decisamente più concreto e centrale rispetto al cammeo visto ne “Il Risveglio della Forza”, e fa quindi ancora più male realizzare che non potremo più vederla.

La Leia de “Gli Ultimi Jedi” è un leader carismatico e saggio, alla testa di una serie di personaggi femminili tosti che ci fa accorgere di come, tra le fila dei ribelli, il potere è donna: oltre alla giovane eroina Rey, che la star in ascesa Daisy Ridley interpreta con energica passione, ci sono anche le new entry Laura Dern, già beniamina di tutti i fan di “Jurassic Park” e dei film di David Lynch, che qui indossa i panni e l’acconciatura stravagante dell’ammiraglio Holdo, e l’attrice televisiva Kelly Marie Tran che grazie all’idealismo della sua Rose dona all’immaturo Finn (John Boyega) una nuova motivazione.

Non c’è staticità nei personaggi di questo film, ad ogni scontro maturano a vicenda e la loro interazione è la scintilla che cambia le dinamiche narrative: la bravura di attori come Adam Driver e Oscar Isaacs valorizza un villain acerbo come Kylo Ren ed una testa calda come il pilota Poe Dameron, facendoli evolvere in maniera convincente.

Con la quantità di battaglie che ci sia aspetta e anche di più, questo film combina il gusto per la guerriglia ben girata, visto in “Rogue One”, col coinvolgimento emotivo che proviamo per i membri della famiglia Skywalker.

Un paio di rimandi a situazioni e personaggi amati della trilogia classica sono davvero strepitosi, ma non fini a sé stessi, servono a far andare avanti una storia della quale, in prospettiva, “Il Risveglio della Forza” funge ormai da affettuosa introduzione.

“Gli Ultimi Jedi” rispetta ed approfondisce il culto della Forza, non ha paura di fare anche qualche riferimento alla temuta trilogia prequel, ma ha sempre un occhio rivolto al futuro.


Le critiche più aspre al settimo episodio, che però è il film di “Star Wars” di maggiore successo con più di due miliardi di dollari guadagnati, erano rivolte al suo essere, più che un devoto omaggio, quasi una copia carbone di “Una Nuova Speranza” adattata ai gusti della nuove generazioni; al contrario, la lezione de “Gli Ultimi Jedi” è quella che la nostalgia non serve più, il passato si può superare guardando avanti.

Vengono quindi sdoganati temi insoliti per i nostri guerrieri, come la debolezza ed il fallimento, ed introdotta una specie di lotta di classe interplanetaria con la sequenza del casinò spaziale, che sembra una specie di Montecarlo tra le stelle.

Vi è anche una sorprendente cura per la fauna dei pianeti visitati dai nostri eroi, dai divertenti Porg che animano l’isola impervia di Luke, alle volpi di cristallo di Crait.

Il quarantatreenne Rian Johnson, fino ad oggi conosciuto soprattutto per aver diretto qualche episodio di “Breaking Bad” ed il film “Looper” con Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis, con silenziosa tenacia ha compiuto l’impresa di cambiare “Star Wars” senza generare la minima protesta o delusione.

Anche se è già stato annunciato che l’Episodio IX tornerà nelle mani di J.J. Abrams, che ne sarà sceneggiatore, regista e produttore, con il suo approccio non convenzionale Johnson ha trovato il modo migliore per far celebrare al mondo il quarantesimo anniversario della pellicola originale e contemporaneamente si è guadagnato una trilogia indipendente tutta sua, che inizierà a sviluppare nei prossimi anni.

“Gli Ultimi Jedi” riesce ad essere uno spettacolo travolgente, anche grazie alla durata record di due ore e trentatré minuti, ma anche profondamente appagante e funziona sia per i fan indomabili, anzi farà loro sciogliere le cervella, sia per coloro che sono stati trascinati in sala da questi ultimi.

E allora è il caso di porsi la domanda: “Gli Ultimi Jedi” è da considerarsi “L’Impero Colpisce Ancora” dei nostri tempi?

A mio parere, perché qualitativamente si può avvicinare all’imbattuto capitolo uscito nel 1980

..e anche no, perché fortunatamente è qualcosa di diverso da quanto visto finora.

Col tempo sono convinto che questo ottavo episodio diventerà un classico a cui fare riferimenti ammirati, ma per il momento lasciamolo imperversare nelle nostre sale, prenotate con un mese di anticipo, ed ottenere il successo che merita, andandolo a rivedere alla prima occasione!

Non vi resta che ripassare un’ultima volta il trailer di “Star Wars – Gli Ultimi Jedi” e poi correre al cinema!

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