Gran Premio Austria 2017: Bottas realizza la “partenza perfetta!”


Il Gran Premio d’Austria F1 2017 non è stato particolarmente avvincente. Certo, i brividi maggiori sono stati la partenza (di Bottas in particolare) e gli ultimi dieci giri, ma, nel complesso, non è stato un gran premio da salti sul divano; molto probabilmente, però, questo sarà proprio uno di quei gran premi da “ago della bilancia” (e rimpianti per alcuni) nella lotta per il mondiale.

LA PARTENZA PERFETTA

Bottas aveva conquistato la pole position, davanti a Vettel, Raikkonen e Ricciardo, “facilitati” per via della penalizzazione in griglia dell’inglese, costretto a partire dal nono posto in griglia per via della sostituzione del proprio cambio.

Allo spegnimento dei semafori, accade l’impossibile: Bottas sfodera una partenza magistrale, da cineteca, “bruciando” e lasciando sul posto tutti i diretti inseguitori e, soprattutto, senza commettere jump start. Vettel e Ricciardo, infatti, si attaccavano alle radio per invocare una penalità per il buon Bottas, ma la tecnologia confermava l’incredibile: Bottas, infatti, è partito regolarmente, con un tempo di reazione di 0.201 secondi!! Pazzesco!

Fortuna? Bravura? Sia l’una che l’altra, indubbiamente. Sta di fatto che partire in quel modo, su una pista come quella del Red Bull Ring, equivale a mettere una seria ipoteca sulla vittoria finale.

FERRARISTI IN DIFFICOLTA’

Detto dello straordinario spunto di Bottas, dietro succedeva un piccolo finimondo: Vettel passava indenne la prima curva, seguito da Ricciardo e Raikkonen, ma, più indietro, Kvyat bloccava le ruote e piombava come un “Condor” sugli incolpevoli Alonso e Verstappen, rovinando le loro rispettive gare.

Nella curva successiva, Raikkonen non chiudeva la porta all’interno e Ricciardo, caparbiamente, ci si buttava, riuscendo così ad “accompagnare” astutamente il finlandese della Ferrari sulla via di fuga. Nulla di irregolare, certo, ma questo costringeva Raikkonen a rientrare dietro a Grosjean, quarto. Poco più indietro, Hamilton scattava regolarmente, scavalcando, giro dopo giro, le Force India e lo stesso Grosjean, potendo finalmente, già dal 12esimo giro mettersi all’inseguimento delle due Ferrari.

Nel primo stint di gomme, infatti, i due ferraristi facevano fatica a seguire il ritmo delle due Frecce d’Argento e, visto l’andamento fino a quel momento, si palesava all’orizzonte una bella batosta.

LA SVOLTA DELLE GOMME

L’errore di Kimi, unito al suo blando ritmo con le Ultrasoft, consentiva alla Ferrari di “sparigliare” la carte in casa Mercedes, costringendo i due piloti a mutare le rispettive strategie e a far “stancare” le loro gomme. Se Hamilton provava a fare l’undercut su Kimi, dall’altro Bottas non riusciva più a recuperare come a inizio gara e, quindi, pian piano, Vettel riusciva a recuperare terreno sul finlandese della Mercedes, riuscendo a sfruttare al meglio le sue Supersoft.

Certo, Raikkonen non aveva né garantiva un ritmo gara in linea con i primi, ma la sua presenza ha indirettamente ostacolato la rimonta di Hamilton (facendolo girare con gomme stanche di 40 giri alla fine della gara) così come l’avvicinamento di Vettel su Bottas.

Alcuni dicono che con un giro in più, Vettel avrebbe potuto vincere la gara (e probabilmente è vero), ma con un giro in più anche Hamilton avrebbe potuto salire sul podio, superando Ricciardo. Ergo? Bottas vince meritatamente, Vettel consolida la propria leadership ed Hamilton mastica amaro, conscio del fatto che il suo compagno di squadra ormai sta diventando un potenziale rivale per il campionato. In fin dei conti, Valtteri è lì, a 15 punti da Hamilton e 35 da Vettel.

PAGELLE GRAN PREMIO AUSTRIA F1 2017

BOTTAS: il finlandese ha un’enorme e felice intuizione al semaforo e, come dicevano i latini, audentes fortuna iuvat. Probabilmente, neanche riprovando al simulatore un migliaio di volte riuscirebbe a farla così perfetta. Riesce a resistere al ritorno di Vettel. Con questa vittoria, manda un duplice messaggio, uno a Vettel (ci sono anch’io) e l’altro ad Hamilton (stai attento): chissà se la Mercedes vorrà un Rosberg 2. VOTO 10: UNA BOTTAS DI …FATTORE C

VETTEL: il tedesco sfodera una prestazione che legittima la sua leadership mondiale, andando persino all’arrembaggio della prima posizione di Bottas. Con un giro in più avrebbe potuto vincere, ma bisogna apprezzare il fatto che ha guadagnato sei punti su Hamilton. VOTO 9: LA GOMME ULTRASOFT SI SPEZZA CON UN GRISSINO

RICCIARDO: l’australiano è al quinto podio di fila. Resiste con accanimento agli ultimi assalti di Hamilton, dopo aver superato brillantemente Raikkonen in partenza. VOTO 9: PENTAKILL

HAMILTON: Gino è apparso offuscato e non a suo agio. Forse era condizionato dalla mancata penalizzazione di Vettel, forse aveva semplicemente problemi con l’assetto. Curioso notare come quest’anno abbia molti più problemi con l’assetto rispetto agli anni precedenti: ma vuoi davvero pensare che Rosberg, alla fin fine, era pure un bravo colladautore? VOTO 7: SI TIRA AVANTI

RAIKKONEN: Kimi non splende né in qualifica né in gara. Litiga col muretto perché non riesce a settare le manopole del proprio volante, assumendo un tono piuttosto isterico. La riconferma già vacillava, ma così sembra proprio un miraggio. VOTO 6: BARCOLLO MA NON MOLLO?

GROSJEAN: Romain sfodera la prestazione da Risiko. E’ come se si difendesse con tre carri armati in Kamchatka, ma alla fine porta a casa un ottimo risultato. VOTO 8: VALLO DI ADRIANO

PEREZ – OCON: i gemelli coltelli non combinano guai e fanno una buona gara fotocopia. Piazzamento che smuove la classifica e consolida il quarto posto costruttori. VOTO 7

MASSA – STROLL: i due portacolori della Williams, alla vigilia, sembravano costretti a lottare con le Sauber, ma grazie al parapiglia creato da Kvyat, portano a casa tre punticini. VOTO 6: DI LUSSO

PALMER – VANDOORNE – HULKENBERG: la macchina non va, loro non brillano, ergo fuori dai punti. VOTO 5: F1 TAXI DRIVER

WEHRLEIN – ERICSSON: S.V.

KVYAT – SAINZ: i due torelli non imbroccano il giusto week end. Il primo si fa ingolosire dalla prima curva e pianta due strisce sull’asfalto degne di un operatore dell’Anas, mentre il secondo arranca ed è costretto al ritiro per noie al motore. VOTO 4: DIETRO LA LAVAGNA

MAGNUSSEN – ALONSO – VERSTAPPEN: il danese compie un primo giro straordinario, ma poi è costretto al ritiro, Alonso viene colpito da Kvyat colpendo a sua volta Verstappen. Se gli altri due hanno delle scusanti, c’è da dire che l’olandese ha sbagliato completamente la partenza (al contrario di Bottas) e, quindi, probabilmente, non si sarebbe trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato. S.V. 

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