Thor & Loki: Blood brothers – Il colosso di Rodi e Ribic


Cosa accadrebbe se Loki riuscisse ad impadronirsi del trono e governasse il regno degli dei? La risposta al più grande what if? di Asgard si trova in Thor & Loki: Blood brothers.

Thor & Loki: Loki sul trono di AsgardÈ proprio a partire da questa idea, con un realismo inaudito, che Esad Ribic e Robert Rodi ci ricordano come il mondo degli dei, in ogni cultura, abbia sempre cercato di rappresentare il lato oscuro della natura umana.

Sebbene sia un classico da parte della Marvel il mostrare divinità con sentimenti, problematiche e caratteristiche più che mai umane, addentrandosi nella lettura di Thor & Loki: Blood brothers molti stereotipi tipici delle storie di questo genere vengono immediatamente sovvertiti.

Per prima cosa, la storia non narra l’attuazione dell’ennesimo piano del solito Dottor Male di turno per conquistare il potere: quello è il prologo.

Si presuppone che il piano in questione sia già stato messo in atto… e abbia funzionato!

Thor & Loki: Thor in cateneDunque il presupposto da cui parte la miniserie non è riconducibile tanto al filone delle solite “marmellate di ceffoni” tra supereroi (o tra divinità) bensì a quello “attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”.

Et quidem, questo è il massiccio tema lungo cui si snoda la storia, vale a dire mettere Loki, il dio degli inganni e dei sotterfugi perennemente destinato alla sconfitta, all’ostracismo e alla beffa, di fronte a tutti i suoi desideri improvvisamente soddisfatti… e quindi, inevitabilmente, di fronte a se stesso.

Robert Rodi, con la quasi totale assenza di scene d’azione (cosa rarissima da vedere in una storia ambientata ad Asgard), riesce a tenere il lettore letteralmente incollato alle sue pagine e a far vedere Loki “il cattivo” con un occhio diverso.

Con lunghi dialoghi e sporadici flashback, si ha la sensazione che il dio dell’inganno sia così meschino e cattivo non per scelta propria, ma perché costretto dal suo destino.

Ed è a metà strada che ci si rende conto dell’unicità del plot.

Si scoprono tutte le dimensioni che fanno di Loki il personaggio complesso e intrigante che in passato era stato suggerito e intuito, ma mai esplicitamente dichiarato. Il “pesce fuor d’acqua” che ha ricevuto come doti l’ingegno, la magia e l’astuzia in un mondo che premia la forza, la potenza fisica e la brutalità, ora è dotato di fenomenali poteri cosmici.Thor & Loki: Thor nuovamente libero

I disegni di Esad Ribic sono tavole memorabili che ricordano affreschi.

Ormai diventato una celebrità nel mondo di Thor e del fumetto Marvel in generale, in questa miniserie Ribic offre uno dei suoi primi lavori più accattivanti e rivoluzionari, ambientando le vicende nel Reame Dorato in scenari che richiamano da vicino un mix tra gli evocativi dipinti di Frank Frazetta con le atmosfere hyboriane di Conan e la perfetta semplicità delle matite di Marko Djurdjevic, che rendono il tutto così mitologico e allo stesso tempo così veritiero che è quasi inutile spendere altre parole per parlarne.

Mentre cresce l’attesa per l’uscita di Thor: Ragnarok al cinema, Thor & Loki: Blood brothers può essere sicuramente apprezzato in tutte le sue sfaccettature e i riferimenti da quei lettori che hanno una buona conoscenza di Thor, dei suoi comprimari e delle vicende che li hanno legati.

Di certo però Rodi e Ribic sono riusciti nell’improbabile missione di mettere TUTTI d’accordo, dal metallaro fanatico di mazzate ed esplosioni all’artistoide che premia prima l’arancia del succo.

Thor & Loki: il dio dell'inganno

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