Risalendo la Val Sedornia


Val SedorniaBoschi d’abete rosso incontaminati. Pascoli verdi e caratteristiche baite, ruscelli e creste rocciose. E un laghetto, in puro stile alpino. Non è l’ambientazione di una favola. Questo luogo esiste, e si chiama Val Sedornia. La si percorre salendo da Tezzi Alti, frazione di Gandellino (BG) a 969 metri di quota, fino al Lago Spigorel (1821 metri), con suggestioni sempre mutevoli, di stagione in stagione, in ogni periodo dell’anno.

Baite CassinelliImpossibile confondersi: di Val Sedornia ce n’è una sola, ed è una laterale dell’Alta Valle Seriana. Impossibile anche sbagliare itinerario: da Tezzi Alti parte una comoda sterrata – contrassegnata dal segnavia CAI n. 309 – che percorriamo respirando a pieni polmoni il profumo balsamico dei boschi di Picea abies che ricoprono buona parte del territorio di questa valle. L’aria è frizzante anche in piena estate, il fragore dell’acqua è una costante che ci guida e ci accompagna per buona parte del nostro percorso, fino ai lussureggianti pascoli delle Baite Cassinelli (1380 metri).

Cime verso Passo degli OminiAlternando tratti in ascesa e lunghi tratti in piano, guadagniamo gradualmente quota, fino al guado del torrente Sedornia, superato il quale si comincia a salire con maggiore decisione. Di qui in avanti il percorso sarà più impegnativo, ma mai troppo esigente. L’unico bivio cui prestare attenzione è quello con il segnavia CAI n. 314 per il Passo degli Omini (2074 metri): qui abbandoniamo la carrareccia e prendiamo a sinistra un sentiero che sale nel fitto della pecceta.

Il gruppo dell'Arera dalla Baita di Mezzo Vigna VagaTratti nel bosco e radure si alternano, non ci sono pericoli particolari, né tratti esposti: attorno a noi la natura è l’unica protagonista, e possiamo a goderne a pieno, lasciando che, passo dopo passo, la nostra meta si faccia sempre più vicina. Entriamo in pascolo aperto in corrispondenza della Baita di Mezzo Vigna Vaga, a 1660 metri di quota. Qui seguiamo l’ampia traccia sulla destra che, ben evidente, sale nell’erba, fino a raggiungere un bosco misto in cui l’abete rosso lascia progressivamente il posto ai larici (Larix decidua).

Lago SpigorelAlcuni gradini, e il sentiero, ora parallelo a un gorgogliante ruscello, ci conduce ai 1821 metri del Lago Spigorel, o Vigna Vaga, dal nome del monte che lo sovrasta, già incontrato nel corso dell’escursione presentata nel mese di luglio. La quiete del luogo è turbata solo dall’eco dei nostri passi, che risuona tra le pareti racciose. Marmotte, camosci e stambecchi fanno capolino, in un ambiente di straordinario valore ambientale. Una ricchezza – come descritto nell’itinerario già citato – messa a rischio dal progetto di potenziamento di alcuni vicini comprensori sciistici, che prevede, tra l’altro, l’impermeabilizzazione del laghetto stesso, da utilizzare come fonte di approvvigionamento idrico per l’innevamento artificiale.

Ristorati dalla pace del luogo, possiamo scendere seguendo il medesimo itinerario percorso all’andata, oppure proseguire con il sentiero n. 309 fino all’incrocio con il segnavia n. 401, il Sentiero delle Orobie: da qui possiamo raggiungere a sinistra la Sella d’Asta (2000 m circa) e il Monte Sponda Vaga (2071 m), oppure a destra – con un po’ di attenzione a causa di un tratto attrezzato con catene – le cime del Pizzo di Petto (2270 m) e del Vigna Vaga (2332 m).

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