Benvenute e benvenuti a bordo! – Un cambio di rotta per arrivare più lontano


Ci siamo lasciati lo scorso anno parlando di futuro. Parliamo spesso di futuro da queste parti, dopotutto.

Ma non si può stare sempre con la testa rivolta al domani: se discutiamo così tanto di quello che vorremmo accadesse tra qualche anno (o qualche decennio) è infatti solo per cominciare a porre le basi già oggi perché quel futuro si realizzi. Così, se nello Speciale 2020 promettevamo di dare a quell’anno tremendo il sapore dell’incoscienza (e non della rassegnazione) quello successivo non poteva che essere uno ben piantato nel presente.

Perché è questo che pensiamo si debba fare: puntare una direzione, come abbiamo fatto con lo Speciale Retrogusto, e sulla base di quella… dare il via a un Cambio di rotta.

Cambi di rotta mancati

Neanche un mese fa, il 27 ottobre, il Senato ha di fatto interrotto la corsa del Ddl Zan – che tra le altre cose aveva l’obiettivo di equiparare le discriminazioni e i crimini contro omosessuali, bisessuali, transessuali, donne e disabili a quelli, maggiormente tutelati, a sfondo razziale o religioso. Quello sì, un bel cambio di rotta per un Paese come l’Italia, che è tra i pochi in Europa a non avere una legge che protegga a sufficienza le categorie più discriminate.

E invece niente. Tra giochi di potere assurdi e presunti “diritti” alla diffusione di idee omobitransfobiche, misogine e abiliste, non è cambiato niente.

Il titolo di Il giornale sull'affossamento del Ddl Zan

Il titolo del Giornale sul Ddl Zan, che non perde occasione per rendersi ridicolo sbandierando spauracchi inventati di sana pianta (Credits: Il Giornale)

Il Ddl Zan è diventato il simbolo del cambio di rotta mancato, quantomeno a livello politico. Sì, perché fuori dall’emiciclo parlamentare la Storia procede diversamente. E chi pensa di poterla fermare a lungo non verrà ricordato diversamente da quanti volevano impedire il voto alle donne o negare i diritti degli afroamericani: saranno per sempre scolpiti nella memoria come una manica di imbecilli, fuori dal tempo già nella loro epoca.

Cambi di rotta obbligatori –  Lo Speciale di Discorsivo

La parentesi sul Ddl Zan serve a sottolineare quanto, in questo Speciale 2021, l’attualità abbia un posto importante. Ben due articoli ci parlano della crisi climatica in corso, e non potrebbe essere altrimenti: difficilmente affronteremo altre sfide così colossali e urgenti, nella nostra vita. Specie se questa prova non dovesse concludersi proprio benissimo.

Non è per spaventarvi, ma mai come in questo caso è importante ricordarsi che il tempo a disposizione per risolvere il problema è veramente scarso.

Il tempo è già scaduto - Fridays for future

Una delle immagini che troverete nei prossimi articoli (Credits Mika Baumeister, Unsplash)

Non solo ambiente, però: tra gli articoli di questo Speciale ne troverete anche qualcuno che vi aiuterà a immaginare come saranno le case del futuro, com’erano quelle che si potevano vedere a Genova fino a qualche decennio fa (e perché non ci sono più), con quali logiche viaggeremo nel post-Covid, e tanto altro. Come sempre, il tema del nostro tradizionale Speciale verrà declinato in molti modi.

Ma non è questo lo spazio in cui vorrei parlarvi – ad esempio – di scuola, letteratura russa o psicologia. Per quello, vi lascio alle parole dei nostri autori, sui loro articoli. Per ora, lasciatemi dire due parole su di noi.

Cos’è cambiato su Discorsivo nel 2021

Lo scorso anno abbiamo cominciato a introdurre quella che sarà la forma di Discorsivo da qui a qualche tempo, se tutto va bene.

Come ci eravamo prefissi, abbiamo aggiunto qualche spazio in cui parlare dei nostri temi preferiti (in particolare le live sul canale Twitch, ricaricate poi su YouTube) e finalmente dopo tutti questi anni il nostro progetto ha iniziato ad autosostenersi – tutto grazie a voi che ci seguite nelle nostre iniziative e che non ci fate mai mancare il sostegno! Grazie, grazie, grazie!

Ma non ci basta, ovviamente. Emergere in un settore complicato come quello dell’editoria non è semplice, specie se a volerlo fare sono alcune decine di giovani intenzionati a portare avanti i propri ideali senza dover ogni volta contrattare con qualcuno che ti chiede di “adeguarti a un sistema”. E che magari vorrebbero poter vivere della propria passione.

Ci vorrà tempo, ma possiamo farcela.

Il nostro cambio di rotta

Dovessero passare quindici anni prima di riuscire nell’intento, non molleremo. Anche se la vita spesso ce la mette tutta per fermarti o trascinarti fuori dal percorso, come farebbero una bonaccia, una tempesta o un’onda anomala.

È per questo che il cambio di rotta di noi millennial al potere non può prescindere dal coinvolgere anche qualcun altro: i gen Z, quelli nati poco dopo di noi.

La splendida copertina di Caterina Cappelli per il nostro Speciale 2021 Cambio di rotta

La nostra mascotte – Discolo, lo strillone – al timone di un vascello nella copertina dello Speciale 2021. Ve lo ricordate nello Speciale dello scorso anno? (Credits: Caterina Cappelli)

Siamo una generazione-ponte, noi millennial, a metà tra l’analogico e il digitale, tra il posto fisso e il precariato. Siamo gli ultimi che ricorderanno come fosse la vita senza internet, e i primi a essersi beccati in faccia due crisi economiche, una pandemia e il precariato selvaggio negli anni più importanti della loro vita lavorativa. Ma siamo anche tra coloro che combattono quotidianamente le grandi battaglie del nostro tempo, da quella climatica a quella per i diritti – qualcuno con l’attivismo, e qualcuno nel suo piccolo, agendo semplicemente all’interno della propria bolla.

Non possiamo prescindere dal far squadra con chi, queste battaglie, sembra averle capite meglio di noi. Noi millennial abbiamo tanto da offrire e tanto da imparare, e i gen Z altrettanto. E il buon vecchio Discorsivo può essere un ottimo laboratorio per far incontrare questi modi di vivere, di pensare e di portare avanti queste idee, arrivando più lontano di quanto saremmo arrivati procedendo da soli.

Tutti a bordo, dunque, millennial e gen z. E cambiamo rotta assieme.

 

Sommario e calendario delle uscite

Il tempo è già scaduto – Perché serve un cambio di rotta sulla sostenibilità
di Luca Rasponi, Alessandra Modica e Laura Panini (20 novembre)

Crisi climatica – Da Rio 1992 a Cop26 tra coraggiosi cambi di rotta e miopia politica
di Camilla Tuccillo (21 novembre)

Turismo sostenibile – Un cambio di rotta post Covid-19?
di Francesca Raffaghello (22 novembre)

Aleksej Apuchtin – La voce dimenticata tra i romanzieri russi
di Rita Cappelli (23 novembre)

L’evoluzione della casa – Quale sarà l’abitazione del futuro?
di Luca Leardini (24 novembre)

Genova e il cambio di rotta urbanistico – Tra incuria, buone intuizioni e patrimoni storici perduti
di Alessio Ottonello (25 novembre)

La fotografia come un cambio di rotta dall’antropizzazione all’immortalità (fra realismo e surrealismo)
di Paolo Meneghetti (26 novembre)

Il cambiamento e la psicoterapia – Chi l’ha detto che si deve resistere al dolore?
di Benedetta Giagnorio (27 novembre)

Il tempo della scuola – È necessario un cambio di rotta?
di Eleonora Cecchini (28 novembre)

The Prom – No, un balletto non basta per cambiare rotta (e la vicenda del Ddl Zan lo dimostra)
di Celeste Satta (29 novembre)

Cambiare, sì, ma in che direzione? – Il mio 2021 e quello di tante e tanti di noi
di Paola Cecchini (30 novembre)

+ There are no comments

Aggiungi