Ecoballe
Se il pianeta stesso diventa una risorsa non rinnovabile, se la natura, da matrigna divenuta hobby in questo vorticoso XX secolo appena conclusosi, torna ad essere un tema centrale nel vivere quotidiano dell’uomo dei nostri tempi, allora anche i più scettici devono concedere un perché alle ecoballe.
Già perché tra gli incentivi statali per business man illuminati e i sette bidoni per la raccolta differenziata sorti nella cucina del buon cittadino, esattamente lì a metà, ci sono le ecoballe. Le ecoballe sono appunto balle, rotonde per definizione, rotolano per inerzia, diventano mode, fenomeni d’opinione. Ti spuntano lì in un talk show, come in una discussione al lavoro o a scuola e sono l’argomento decisivo, scontato, indimostrabile per decidere qualsiasi cosa o il suo contrario. Più i temi sarebbero aderenti a una vera riflessione sul rapporto uomo/ambiente più l’ecoballa puzza. Perfino sostenitori di razionalizzazioni prettamente economicistiche come la Tav o l’energia nucleare spesso argomentano le proprie posizioni con l’ecoballa. Perché ormai l’ecoballa piace a tutti. È la prima grande ideologia del XXI secolo. Il suo fascino risiede nel compromesso impossibile, nella promessa di una razionalizzazione tecnica irrealizzabile. Nessun ecoballa racconta mai a nessuno che l’unico modo per preservare il pianeta è smettere di consumarlo. L’ecoballa si basa deontologicamente sull’omissione di questo assunto. È già perché è ottimismo, applauso, sorriso. Non ci sarebbe nulla di tutto questo nel dire alla gente che deve consumare di meno o in maniera più razionale, nel linguaggio dell’ecoballista sarebbe come dire, diventerete più poveri. È per uscire da questa empasse che nasce e prospera l’ecoballa. Nessuno deve cambiare il suo stile di vita, anzi il mondo dell’ecoballa è quello di più energia, più benessere, più consumo, tutto rispettando l’ambiente. L’ecoballa è per il sostenibile. L’ecologia è presentata come elemento sostenibile all’interno di un rapporto uomo/pianeta insostenibile. L’arma segreta dell’ecoballista nel compiere questo gioco di prestigio è rappresentata dallo sviluppo tecnologico. La tecnica troverà il modo di razionalizzare consumo e scarsità, è la solita terra promessa dell’uomo moderno. L’ecoballa in fondo poggia sul meccanismo più semplice e seducente del mondo: la promessa della botte piena e dalla moglie ubriaca. Certo è che se poi non ci fosse l’ecoballa saremmo costretti veramente a pensare ad un mondo in cui alla green economy andrebbe sostituita una forma di dis-economia assolutamente terrorizzante per la vita dell’attuale uomo occidentale. Anche se poi però a dirla tutta anche le ecoballe andranno in un modo o nell’altro smaltite.
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