In piazza
La piazza è uno spazio vuoto. Qualcuno vorrebbe metterci monumenti, parcheggi, una fontana o un bel giardino. Io vorrei metterci le persone. La gente mi annoia, ma le persone mi incuriosiscono molto. E se voglio incontrare le persone vado in piazza.
Oggi ho affrontato il sole di luglio, ho lasciato la periferia e sono andato in centro. In centro c’è una piazza e lì ho incontrato delle persone. Non tante, a dir la verità. Ma qualcuno c’era.
C’erano due anziani seduti al bar, a guardare gli altri che passano, perché anche loro sono passati davanti agli occhi di altri anziani, ma ormai è passato. Mi sono seduto vicino a loro, per cercare di imitare il loro occhio stanco ma vigile che scruta i movimenti delle persone in piazza. Dai loro discorsi mi è sembrato di capire che loro questa piazza non la riconoscono più. Quei bambini che si rincorrono e si tirano l’acqua con le bottigliette, non sanno il dialetto e forse neanche l’italiano. Quegli uomini dalla carnagione scura che stanno là a parlare davanti all’altro bar, non sono certo di qua. Il negozio con quelle lanterne rosse di fuori l’hanno aperto i cinesi. “E dei nostri non se ne vedono più in giro” dice all’altro uno dei due.
Guardo quei bambini, quegli uomini e quel negozio. Quando andavo alle scuole elementari, loro non c’erano. Io però ormai mi sto abituando al fatto che ci siano anche loro, mentre capisco che per i due signori seduti al bar non sia così semplice. Vorrei incontrare anche i nuovi arrivati, ma c’è qualcosa che mi frena. Forse non capirei la loro lingua e loro non capirebbero la mia.
Sarà per il caldo, ma la piazza oggi mi sembra un po’ vuota. C’è un’ambulante che sta allestendo la sua bancarella della frutta. Là davanti alla soglia del municipio stanno allestendo un palco. “Che festa c’è stasera?” – chiede uno dei due. “Mah, non so. Son quelle robe dei giovani.” – risponde l’altro.
Sul fare della sera le persone torneranno ad incontrarsi, richiamate dalla musica del palco e dei locali. Forse il suo volume sovrasterà tutti i discorsi, ma sarà bello incontrarsi ancora.
La piazza è uno spazio vuoto. Solitamente nasce all’incrocio di due vie principali. È il centro al quale accorrere quando si vuole discutere, quando si vuole comprare qualcosa[1], quando ci si vuole scambiare un saluto.
In piazza c’è spazio per tutte le idee, anche quelle che danno fastidio. In piazza c’è spazio per tutti, nessuno può sentirsi escluso.
Non dire che non vieni perché non ti riconosci più, perché non ti senti accolto. Forse non vieni perché ti stai dimenticando come si fa ad accogliere gli altri.
+ There are no comments
Aggiungi