Crisi? No grazie! La risposta del Salone del Mobile di Milano


Si è concluso da due settimane il Salone Internazionale del Mobile: è tempo di bilanci per uno degli eventi più importanti al mondo nel campo della creatività e del design.

Come ogni anno, Milano è stata invasa tanto da personaggi stravaganti quanto da tecnici di livello internazione. C’è chi ha esposto un proprio prodotto – il lavoro di un anno di ricerche e prove, quasi un modo per esprimere sé stesso tramite un oggetto – e chi semplicemente ha deciso di aggiornare la propria conoscenza sulle ultime tendenze nel settore degli interni.

Non c’è infatti occasione migliore per aziende produttrici di mobili e architetti più o meno affermati di proporre il proprio lavoro, pescando magari l’asso nella manica che permette di risollevare un’intera annata e dare un calcio alla crisi che sta mettendo in ginocchio il paese.

Attraversando gli stand fieristici è possibile trovare oggetti sempre particolari e accattivanti, ambientazioni da sogno o spazi super minimalisti dove l’attenzione al dettaglio diventa elemento aggiunto.

Purtroppo o per fortuna si sta concludendo l’epoca dei grandi maestri che schizzavano una forma fine a sé stessa poi prodotta in serie dalle aziende. La crisi e l’evolversi del gusto hanno sviluppato nel consumatore la necessità di comprare qualcosa che non serva solo come oggetto da mettere in mostra, ma che abbia una notevole funzionalità, soprattutto tecnologica.

Grande spazio quindi alla “lussuria tecnologica” abbinata al gusto moderno nelle forme: combinazione che si traduce in comodini carichi di prese per Iphone, Ipad e casse, per non rimanere mai “scollegati”. I mobili per il soggiorno non sono più solo supporti per la televisione, ma veri e propri impianti che con la sola forza di un telefono possono realizzare ogni desiderio multimediale. In una società che mette al bando i momenti di defaillance possiamo trovare nel nostro piano da lavoro in cucina i meccanismi – gli stessi del comodino – per poter tranquillamente caricare il telefono cellulare ascoltando nel frattempo, tra l’acqua che bolle e il sugo che si brucia, uno dei tanti mp3 presenti nell’apparecchio.

In questo campo, la risposta del Made in Italy alla crisi è una continuo tentativo di rispondere alle esigenze del consumatore, magari lasciando da parte concetti puramente estetici o di forma per riuscire a soddisfare pienamente chi compra il prodotto.

Al momento buio che sta attraversando il nostro Paese l’impresa italiana del mobile vuole rispondere con i fatti, mostrando anche i denti se necessario pur di non soccombere fagocitata dalle aziende rivali provenienti dai Paesi in via di sviluppo. Il settore è ancora tendenzialmente forte su scala internazionale tanto da essere invidiato (e copiato) da paesi emergenti come la Cina: la presenza di numerosi asiatici all’Expò ne è la prova.

La forza della mentalità italiana sta nella ricerca di un prodotto contemporaneo e tecnologico senza perdere mai di vista la punta di classe e la ricerca del bello che da sempre contraddistinguono il nostro Paese. Tessuti, colori e materiali pregiati sono il nostro punto forte, che permette una fusione perfetta con una tecnologia oramai indispensabile.

Non mancano poi le proposte economiche dai rappresentanti del settore. Il presidente della Federlegno, Roberto Snaidero, assieme alle associazioni di categoria, ha infatti avanzato una proposta di aliquota più bassa per chi compra i mobili della prima casa: una sorta di agevolazione che permetterebbe di pagare solo il 4% di Iva sulla fornitura dei mobili necessari per poter arredare la propria abitazione. Sicuramente non è la soluzione che risolleverà le sorti dell’economia, ma si tratta sicuramente di una proposta interessante da valutare.

Ma l’anima del Salone Internazionale non è contenuta solo all’interno dei padiglioni di Rho Fiera. Il resto della manifestazione si svolge infatti nell’intera città di Milano, che viene allestita con opere d’arte, sculture e rappresentazioni, mentre gli showroom cambiano look mettendo in mostra i loro prodotti forti e organizzando eventi. Anche luoghi immaginabili si trasformano in quinte sceniche per l’esposizione di oggetti di arredo e non solo.

La settimana del Salone di Milano è un’esperienza particolare anche per chi non è del settore, perché si viene quasi catapultati in una Milano trasformata da un evento che cerca di portare linfa e ossigeno alla tenace industria italiana.

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