Siamo tutti fans dei F.A.N.S. ! – Maleducati della salute
Quando si tratta di malattie, non direi mai di essere un ipocondriaco. Semmai sono un allarmista. Non e’ che mi senta malato di continuo, ma quando mi ammalo penso subito che sia la volta buona.
Woody Allen
La mia giornata è iniziata con un lieve mal di testa.
Niente di cui preoccuparsi. Ho 22 anni, sono la salute in persona.
Anche se in una frazione di secondo mi viene in mente la parola meningite.
Non sono una persona ansiosa. Ho solo troppa fantasia.
Decido di non pensarci e do inizio al mio pomeriggio di studio intensivo.
Un senso di profondo affaticamento mi pervade quando controllo l’ordine del giorno: Diritto pubblico e dell’informazione pubblicitaria.
Apro il tomo di Diritto Pubblico e sento un dolorino alla pancia. Faccio scorrere le pagine fino alla fine per avere un’idea della quantità di cultura che dovrò immagazzinare: 786 . Una fitta mi percorre il braccio sinistro.
Sbarro gli occhi. Un momento … affaticamento, mal di pancia, fitte al braccio sinistro … non è che sto per avere un infarto?
«Maria!» chiamo la mia coinquilina in preda al dubbio. La mia compagna di stanza è la persona giusta al momento giusto: una farmacia ambulante. Quando le spiego i miei sintomi, sorride bonaria e come la fatina delle migliori favole, fa sparire tutte le mie preoccupazioni con una semplice parola magica: Aspirina.
L’Aspirina è il nome commerciale dell’acido acetilsalicilico (o ASA). È un farmaco anti-infiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia dei salicilati. Ricopre varie funzioni: è un analgesico (allevia il dolore), un antipiretico (riduce la febbre) e un antinfiammatorio.
Il nome venne coniato dall’azienda farmaceutica tedesca Bayer il 23 gennaio 1899. Ma le proprietà del principio attivo erano conosciute già nell’antico Egitto.
Dopo la prima guerra mondiale la Bayer perse l’esclusiva sulla proprietà del brevetto e il principio attivo venne utilizzato per la produzione di una moltitudine di farmaci generici.
Il marchio di fabbrica dell’Aspirina è diventato un nome molto comune e vanta di essere l’analgesico più venduto nella storia e il primo esempio di cura medica a disposizione delle masse.
Oltre all’Aspirina, i farmaci appartenenti alla classe dei FANS vengono prescritti come anti-dolorifici generici.
Proprio per la loro polifunzionalità, nel nostro immaginario hanno assunto lo status di un genere di teriaca: il rimedio contro ogni male.
Sto parlando di prodotti che occupano un posto d’onore nel nostro armadietto dei medicinali: Aspirina, Aulin, Tachipirina, OKI, Moment, Voltaren … solo per citarne alcuni.
Nella classifica dei farmaci più prescritti e più impiegati in tutti i settori della pratica clinica, i FANS occupano una posizione di rilievo.
In Italia il consumo e la prescrizione di questo tipo di medicinali è sempre stato tra i più alti al mondo. Oltre 30 milioni di persone nel mondo fanno ricorso quotidianamente a questa classe di farmaci e, di questi, almeno il 50% è costituito da individui di età superiore a 60 anni.
Medici, farmacisti e case farmaceutiche concordano su un fatto: l’Italia è il paradiso dei farmaci anti-infiammatori non steroidei. E il primo posto spetterebbe all’Aspirina. Secondo Giuseppe Parisi, presidente dell’Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica FOMECO: «Su dieci confezioni di FANS, l’aspirina viene scelta dal 70% dei consumatori».
Uno studio del 2009 condotto dal FATA – Fans Analysis Therapeutical Audit – dimostra che negli ultimi anni il mercato dei Fans in Italia è aumentato. Ma ad un elevato consumo non corrisponde un’adeguata consapevolezza degli effetti collaterali che ogni farmaco porta con sé.
Tra le conseguenze principali di un uso costante e indiscriminato nel tempo di questa classe di farmaci, ci sono: emorragie e ulcere gastro intestinali, gravi danni a livello epatico, disturbi all’apparato digerente, cefalee.
Secondo Guido Fanelli, presidente della commissione Terapia del dolore e cure palliative del Ministero della Salute: «L’appropriatezza terapeutica è a rischio: urge informazione e formazione».
Infatti lo studio del FATA aveva fatto emergere che le complicazioni erano aumentate, con le malattie gastro esofagee salite dal 24,5% del 2003 al 33,4% del 2009. In più, di conseguenza, era aumentato in maniera indiscriminata l’uso dei farmaci anti-ulcera, passato dal 38,73% al 52,88%.
«É chiaro» commenta Fanelli «che a questo fenomeno ha contribuito anche una certa pigrizia terapeutica, con cui si tendeva a prescrivere il Fans per il dolore dei pazienti senza indagare a sufficienza sulle sue cause e sulle soluzioni più appropriate».
I fatti sembrano dimostrare che l’eccessivo e disinformato ricorso ai farmaci anche e soprattutto per i disturbi più lievi che incontriamo nel quotidiano – dal semplice mal di testa alla normale sindrome premestruale – ci porta a sostenere una visione distorta della prevenzione che si traduce in danni peggiori per la nostra salute.
tutto vero! e la cosa peggiore non è la prescrizione medica,ma l’autoprescrizione che ormai il cosiddetto paziente effettua senza piu’ consultare quie pochi ma ancora esistenti medici che potrebbero consigliare anche rimedi migliori degli onnipresenti FANS!
un abbraccio
😉 ben detto dottoressa !
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