Artisti ma(L)educati


L’educazione è essa stessa un’arte. Ogni persona ha dentro di se un concetto di “arte dell’educazione” che nel tempo si sviluppa modellandosi all’individuo stesso.

Ma esistono alcune forme d’arte, spesso incomprese, che oscillano lungo la linea della buona educazione e si prestano più di altre forme di cultura, all’opinione e al giudizio comune.

La comicità e la satira per esempio ricevono giudizi soggettivi e appartengono alla categoria della buona educazione a seconda di chi le osserva e le ascolta.

Qualunque persona che abbia modo di passeggiare per le vie di qualsiasi città del mondo può trovarsi di fronte ad una particolare arte, non troppo pubblicizzata e spesso contestata: l’arte dei writers.

Graffiti personali, copie di dipinti e ritratti famosi, favole e storie, è possibile ritrovare tantissime di queste immagini sui nostri muri e nelle parti più dimenticate della città.

Ragazzi che mettono alla luce di tutti le loro doti artistiche, mettendosi in discussione e cercando un po’ di attenzione su ciò che loro provano in quel momento.

Non è facile poter esprimere in linea diretta le proprie emozioni e i propri sentimenti: solo poche persone sono dotate di una tale capacità espressiva, una virtù che deve essere coltivata e sfruttata dalla società contemporanea.

Fortunatamente esistono delle “amministrazioni illuminate” in materia. Nel caso di Riccione, ad esempio, grazie anche alla forte spinta dell’associazione culturale “smART”, le capacità artistiche di molti di questi ragazzi sono state premiate.

Ma il premio per un artista non è una coppa sinuosa o una medaglia luccicante: il vero premio per un artista “di strada” è il poter veder realizzati i propri lavori dove possono essere ammirati della gente. Fare in modo che il proprio lavoro abbia veramente un senso e un’importanza per la collettività.

La città di Riccione ha reso omaggio alla categoria proponendo la riqualificazione dell’immagine del proprio porto grazie alle mani dei writers, che capitanati da Enko4 sono riusciti a colorare, ravvivare e ringiovanire un luogo della città non troppo accattivante.

La passeggiata vicino agli attracchi delle imbarcazioni diventa così un viaggio all’interno delle personalità di ogni artista. Ogni immagine rappresenta un individuo diverso, il suo carattere, ciò che sente e ciò che vuol trasmettere. E nonostante il tutto possa risultare un “minestrone” di stili e colori, ci si trova di fronte ad una lunga linea omogenea di racconti.

Tutto il tracciato rappresenta infatti ciò che vogliono essere i ragazzi autori dell’opera, raccolta in un’unica striscia orizzontale alta poco meno di 3 metri.

Altri spazi della città sono stati decorati in questo modo, così da catturare anche lo sguardo distratto del passante. Un grande muro sotto il quale si distende un noioso quanto indispensabile parcheggio, si apre come un libro colorato sopra la testa dei fruitori e anche in questo caso racconta le forti passioni degli artisti, per lo più ragazzi capaci di stupire.

Si tratta di arte socialmente utile, dato che con un modesto dispiego di persone riesce a dare nuova immagine ad intere architetture senza abbattere o costruire muri, senza rischi per gli altri esseri umani e senza impoverire il contesto urbano.

Il riutilizzo moderato delle nostre periferie è al centro delle discussioni urbanistiche contemporanee: la necessità di una riqualificazione anche dell’immagine è forte; sfruttare l’arte dei writers può essere un buon inizio di collaborazione tra arte e società.

Questo genere di arte è molto potente a livello emotivo perché nasce dalla società di tutti i giorni e spesso è frutto di sentimenti di persone comuni che necessitano di sfogare le proprie idee raccontandole alla collettività. Il muro di Berlino, una lunga distesa di cemento con un compito raccapricciante, si trasformò in un enorme manifesto che urlava qualsiasi tipo di emozione e sensazione. Urla silenziose ma colorate, che colpivano più per i loro significati simbolici che per le doti e la bravura artistica del “pittori”.

Il messaggio forte del murales deve essere questo e deve colpirci quotidianamente.

Importante però è chiarire che l’artista è colui che crea la bellezza e ricerca nelle sue creazioni qualcosa di “utile” all’estetica e alla mente della nostra società. Una definizione che non dev’essere in nessun modo associata a colui che per puro svago e divertimento si comporta in modo incurante del patrimonio storico e artistico delle nostre città. Quello sì che può definirsi un vero ma…..l’educato.

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