Architettura solare
“L’architettura solare non è una questione di mode, ma di sopravvivenza.”
(Norman Foster)
L’ecosostenibilità è un termine molto in voga oggi. La sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente fa sì che questa etichetta sia applicata a tantissimi settori: dalla moda, al design e all’architettura. Ma cosa significa eco-sostenibile? Wikipedia ci dice che: «È eco-sostenibile ciò che porta ad agire l’uomo in modo che il consumo di risorse sia tale che la generazione successiva riceva la stessa quantità di risorse che noi abbiamo ricevuto dalla generazione precedente».
L’ecosostenibilità nel campo dell’edilizia è un concetto di recente applicazione, in un ambito che, attualmente, è tra quelli a più alto impatto ambientale: il 40% di inquinamento atmosferico è causato dal settore residenziale.
L’architetto Paolo Rava scrive: «C’è una stretta corrispondenza, di intenzioni e di modi, fra la sintesi chimica che “fabbrica” gli alimenti dei fast food e quella che genera i materiali di utilizzo per la costruzione dell’architettura odierna votata perlopiù all’uso incondizionato di energia non rinnovabile». Questa considerazione ci offre un’immagine immediata del mercato edilizio di questi anni che, nonostante le nuove tecnologie già brevettate e sperimentate per la costruzione di edifici ecosostenibili, continua a non tener conto delle nuove esigenze: innanzitutto la necessità di proteggere l’ambiente, i costi sempre più alti dell’energia e la ricerca di un maggiore benessere abitativo. In questo senso la bioedilizia è l’unica via da percorrere. Essa considera il luogo in cui viviamo come un “organismo edilizio”. La casa è concepita come rifugio dell’uomo, una terza pelle che protegge dall’ambiente, ma allo stesso tempo ne sfrutta l’energia. Rava osserva come in natura la bioedilizia sia presente da sempre: la foglia è un pannello fotovoltaico che attraverso la fotosintesi clorofilliana produce energia, la noce ha una pelle che la avvolge a 360° senza ponti termici ed è chiara e lucida per sfruttare al meglio la luce, la pesca ha un “cappotto” di fibra e acqua che protegge il seme interno, e via dicendo. In ogni caso l’assioma è: usare meno energia possibile.
La bioedilizia è così in grado di costruire case che si adattano e integrano nell’ambiente circostante senza sviluppare emissioni nocive, utilizzando materiali di costruzione naturali e riciclati, e sfruttando le nuove tecnologie per fornire all’abitazione un sistema energetico il cui motore è l’energia pulita e rinnovabile. L’edificio viene concepito pensando al volume, al materiale, all’orientamento, pensando al calore insito nei materiali di utilizzo, pensando quindi all’architettura nella sua essenza. Allo stesso tempo è importante considerare non solo l’energia insita nel manufatto edilizio, ma anche quella necessaria per estrarre ed elaborare le materie prime. Infatti l’energia usata per la costruzione è a volte maggiore del suo consumo operativo durante il ciclo vitale. Tutto ciò è da considerare attentamente all’interno di un bilancio che ne definisce l’impatto ambientale.
Proprio perché l’energia di produzione di un materiale non è affatto trascurabile rispetto a quella operativa, il riciclaggio dei materiali edilizi è importantissimo. Si calcola che in Europa venga riusato solo il 5% dei materiali da costruzione a fronte di un 75% possibile.
La cosiddetta casa passiva è un particolare standard abitativo basato sui concetti della bioedilizia. Assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento convenzionale, ad esempio l’impiego di pannelli solari o pompe di calore per riscaldare l’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico. Contemporaneamente si adottano sistemi d’isolamento termico ad altissime prestazioni nelle murature perimetrali, sul tetto e sulle superfici vetrate, e vengono usati sistemi di ventilazione controllata con scambiatori a flusso incrociato che recuperano circa l’80-90% del calore dell’aria in uscita.
I vantaggi offerti dalla casa passiva sono quindi notevoli. Resta solo da prendere esempio dagli esperimenti piloti, numerosi anche in Italia, per realizzare una sempre migliore efficienza, non soltanto dal punto di vista energetico ma anche dal punto di vista economico, che ancora crea difficoltà per la diffusione a larga scala di questo tipo di edilizia.
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