I nostri cuori perduti, di Celeste Ng – La forza della ribellione


“I nostri cuori perduti”: una frase scritta con uno spray rosso in mezzo alla strada e subito cancellata. Un sussurro, qualcosa che si muove nell’anima di Bird, che richiama la sua attenzione dal profondo dei suoi ricordi, dove ha conservato sua madre e tutto quello che sa di lei. Bird va alle medie e vive in un bilocale in uno studentato insieme a suo padre, bibliotecario del college. La madre di Bird è andata via, senza salutare. Tutte le sue cose sono state buttate. Vietato nominarla, vietato pensare a lei.

Nell’America di Bird vige il PACT, una legge che vuole proteggere l’identità e gli ideali americani. Tutto ciò che viene considerato pericoloso sarà bandito e chi oserà pensare fuori da questi schemi scomparirà.

Un futuro distopico, quello che ci propone l’autrice Celeste Ng nel suo I nostri cuori perduti, che ha un gusto agrodolce: l’odio e l’intolleranza verso lo straniero, gli scontri e la censura sono molto simili a quelli che fanno parte del nostro quotidiano.

I nostri cuori perduti: la copertina del romanzo di Celeste Ng

La copertina del romanzo di Celeste Ng (Credits: Mondadori)

I nostri cuori perduti – Un bambino e tanti gatti

Un disegno con tanti, tantissimi gatti e la grafia di sua madre. Inizia così il risveglio di Bird e la nostra presa di coscienza.

I nostri cuori perduti. I gatti e un bambino. Il ricordo di una favola raccontata da sua madre. L’eco di un’infanzia perduta, spezzata e quasi dimenticata. Bird ha imparato a non alzare la testa, a rigare dritto senza mai attirare l’attenzione su di sé. Lui sa che la Cina è il nemico, nonostante abbia anche lui una fisionomia cinese, eredità di sua madre. Lui sa che i bambini vengono ricollocati se la polizia sospetta che i genitori possano essere sovversivi.

Ma Bird questa volta non abbassa la testa, non lascia che tutto gli scorra a fianco senza fermarlo: questa volta decide di agire e vuole ricordare. Vuole capire. I nostri cuori perduti vuole scuotere il lettore e parte dalla favola di un bambino e di tanti gatti. Attraverso prima Bird e poi Margaret, Celeste Ng ci rende partecipi della violenza e della sofferenza che il popolo americano ha scelto di perseguire, prima votando la legge e poi distogliendo lo sguardo.

Il potere immenso della cultura

Nel romanzo di Celeste Ng i libri antiamericani sono stati banditi dalle biblioteche. Il passato sembra essere stato cancellato. Solo alcune cose sono sopravvissute. Ma non la verità.

Bird va alla ricerca di essa: scava con la mente nel suo passato, ma ha bisogno di ritrovare sua madre per avere accesso al tassello mancante. I nostri cuori perduti scotta in mano al lettore, che capisce di non trovarsi di fronte a un semplice romanzo. Quello che si radica nell’anima è la forza della conoscenza, l’importanza della cultura e del proprio passato per poter compiere i passi giusti nel nostro immediato futuro.

La nostra composizione a tema I nostri cuori perduti, romanzo di Celeste Ng

La nostra composizione a tema I nostri cuori perduti, il romanzo di Celeste Ng (Credits: Silvia Liotta)

Il coraggio di vivere, di ribellarsi e di non voltarsi dall’altra parte sono solo alcuni spunti che Celeste Ng ci dona come a voler dire “Ora tocca a voi fare il prossimo passo”. I romanzi distopici – come per esempio Il racconto dell’ancella, del quale abbiamo parlato a proposito della serie – sono adattissimi in questo: raccontano una storia “inventata”, ma che spesso trova le proprie radici nei nostri comportamenti, estremizzati al massimo per denunciarli e aiutarci ad aprire gli occhi.

I nostri cuori perduti finalmente riuniti

La storia ci insegna che solo unendo le forze si può andare avanti. Il nemico non va ricercato nel diverso. Il nemico spesso siamo noi stessi e la nostra follia di governare il prossimo annientando il suo essere.

I nostri cuori perduti è una lettura illuminante: una grande metafora di come non importa quante volte siamo andati sulla Luna o di quanti progressi vengano fatti nel campo delle intelligenze artificiali se poi, di fronte a un atto di pura violenza, siamo soliti voltarci dall’altra parte.

I bambini allontanati dalle proprie famiglie, gli adulti costretti a estraniarsi da loro stessi per omologarsi, la violenza gratuita verso chi è asiatico: tutto questo dolore, tutti questi nostri cuori perduti reclamano giustizia.

Bramano essere visti e essere finalmente riuniti.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi