
Guida galattica per gli autostoppisti, di Douglas Adams – Non scordatevi l’asciugamano!
“Guida galattica per gli autostoppisti – dico con entusiasmo a mia sorella – è il nuovo libro che sto leggendo!”
“Nuovo?”, mi chiede lei, con fare accigliato. “Ma soprattutto, quale Guida galattica stai leggendo?” (Come sempre, con poche parole ben assestate smonta il mio entusiasmo).
“Beh, quello che ho trovato in libreria”. La risposta non piace: ci riprovo. “Quello di Douglas Adams, lo scrittore!”.
Il cipiglio di mia sorella non smette di guardarmi storto. “Capito – sospira infine – hai bisogno di una lezione introduttiva“.
Questa è la sua lezione introduttiva.
Guida galattica per gli autostoppisti, dal principio
Per prima cosa, parliamo dell’autore.

La copertina di una delle tante edizioni di Guida galattica per gli autostoppisti, di Douglas Adams (Credits: Mondadori)
Douglas Adams è stato una guardia del corpo e un lavapiatti. Ma principalmente viene ricordato in quanto scrittore, sceneggiatore, radiofonico e umorista britannico. Dopo i primi fallimenti editoriali, ha avuto un successo strepitoso con la prima edizione del romanzo Guida galattica per gli autostoppisti, al quale sono sopraggiunti ben quattro sequel! Oltre a serie tv, film, videogiochi, edizioni radiofoniche…
È morto di infarto a soli 49 anni, l’11 maggio del 2001. Da allora, i suoi fan organizzano il 25 maggio di ogni anno il Towel Day (il Giorno dell’Asciugamano).
(Dubbi sull’asciugamano? Leggete i prossimi paragrafi, e saprete perché è un oggetto indispensabile.)
Due parole sulla trama di Guida galattica per gli autostoppisti
Guida galattica per gli autostoppisti è un romanzo (più o meno) di genere fantascientifico e surreale.
Inizia su un pianeta insignificante che orbita intorno a una stella di insulse dimensioni. Terra: Praticamente innocuo. È talmente insignificante la presenza di questo pianeta nell’economia dell’Universo che un giorno si decide di demolirlo per far spazio a una tangenziale spaziale. Si salva solo un terreste, Arthur Dent, il quale ha avuto la fortuna di diventare amico di Ford Prefect, un alieno che da quindici anni vive sulla Terra sotto mentite spoglie.
Chi è Ford Prefect? Nientemeno che uno dei tanti autori della Guida galattica per gli autostoppisti, il bestseller dell’universo, nella nuova versione con la copertina con su scritto a grandi e rassicuranti caratteri: NIENTE PANICO. Ford Prefect, colui che ha migliorato molto la voce “Terra” nella Guida: prima era indicata solo come innocuo. Lui ha aggiunto PRATICAMENTE innocuo.
Un riassunto molto riassuntivo
Ecco quindi la storia. Arthur Dent è un terreste non particolarmente intelligente che viaggia contro la sua volontà per l’Universo, unico esemplare di una specie ormai estinta. Visto che quando la Terra è stata demolita lui era impegnato a impedire che casa sua venisse abbattuta per far spazio a una tangenziale, ha indosso ancora la vestaglia e le ciabatte.
Ford Prefect è un aitante viaggatore dello spazio che sa quali sono le priorità: viaggiare con un asciugamano.

L’iconica scritta Don’t panic impressa su ogni copia che si rispetti della Guida galattica per gli autostoppisti (Credits: Touchstone pictures)
(Pensateci: non è fondamentale avere un asciugamano quando si fa l’autostop? Chi, guardandovi, potrebbe decidere di non farvi salire sulla propria nave spaziale, sicuro che, oltre all’asciugamano, avrete avuto anche la cura di procurarvi uno spazzolino da denti, un dentifricio, una saponetta, delle scarpe di ricambio, dei vestiti puliti…)
Cosa succede a questi due personaggi? Di tutto. Non mi addentro nella trama, sarebbe impossibile nonché inutile. Ma vi assicuro che è molto coinvolgente. Non forse popolare come Manuale di economia domestica celeste ma sicuramente più venduto di Altre 53 cose da fare a Gravità Zero.
Le vicissitudini editoriali del romanzo di Douglas Adams
L’idea della Guida galattica nasce abbastanza presto nella mente creativa di Douglas Adams. Senza soldi per poter pubblicare subito, inizia da uno sceneggiato radiofonico, nel quale in ogni puntata accadevano fatti inverosimili che talvolta si legavano ai fatti precedenti, talvolta non c’entravano granché. Unica costante: Ford Prefect.
Sembra semplice, vero?
Inizialmente, vengono mandate in onda nel Regno Unito sei puntate radiofoniche, a cui è seguito un album con una versione ridotta delle puntate e un libro con i primi quattro episodi ampliati. Poi, vengono mandate in onda altre sei puntate.
Nel frattempo, negli Stati Uniti arriva in libreria il primo romanzo, contenente le prime sei puntate, e nel Regno Unito il secondo libro contenente gli ultimi sei episodi (con in aggiunta gli episodi 5 e 6, proprio in quest’ordine: 7, 8, 9, 10, 11, 12, 5, 6). Questa versione inglese avrà un altro titolo: Ristorante al termine dell’universo.
Nel mentre, nasce la serie televisiva per la Bbc, che racchiude parte del primo libro e parte del secondo.
In seguito, viene pubblicato un terzo libro della serie, ispirato agli ultimi sei episodi del programma radiofonico, che in realtà appartenevano già a Ristorante al termine dell’universo.
Poi, viene pubblicato un quarto libro (Addio e grazie per tutto il pesce) che, di fatto, smentisce i tre libri precedenti.
Infine, fu pubblicato un libro che conteneva unicamente le 12 puntate radiofoniche.
Complicatissimo. E non mi sono soffermata sulle varie versioni ridotte o ampliate pubblicate un po’ dappertutto.
Quale Guida galattica stai leggendo?
Mia sorella aveva ragione: quale Guida galattica ho letto? Non ne ho idea e non ci ho capito granché. Ma mi consola che neanche l’autore a un certo punto non ci capiva più niente.
La storia della Guida galattica per gli autostoppisti è ormai cosi’ complicata che ogni volta che la ripercorro mi contraddico da solo e quando riesco a imbroccarla vengo citato a sproposito. (Introduzione alle edizioni statunitensi del 1983 e inglesi del 1985-86)
Ecco il risultato: Guida galattica per autostoppisti, una trilogia in cinque volumi.
Impossibile? Provare per credere.
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