Gli ansiosi, di Fredrik Backman – Il rapinatore e il coniglio


Negli ansiosi l’ansia stessa genera altra ansia. Si sa. È un dato di fatto. Quindi se sei un rapinatore alle prime armi capisci bene che la tua prima rapina non potrà andare bene. E potrà continuare anche peggio quando, per sfuggire ai poliziotti, deciderai di rifugiarti in un palazzo e correrai a più non posso tutti i gradini sino a entrare in un appartamento vuoto. O almeno così credevi.

La copertina di Gli ansiosi, di Fredrik Backman, edito da Mondadori

La copertina di Gli ansiosi, di Fredrik Backman (Credits: Mondadori)

In realtà quell’appartamento è pieno di potenziali clienti che lo stavano visionando e tu, pistola alla mano, vera o finta che sia, ti ritrovi a passare da rapinatore semplice a sequestratore di ostaggi. Che poi, chi mai può organizzare una visita in un appartamento l’ultimo giorno dell’anno? Tutto questo non fa altro che generare ansia. E da persona ansiosa quale sei sai benissimo che uscire da questo pasticcio sarà ancora più complicato.

 

Gli ansiosi: chi sono?

Fredrik Backman torna in libreria con Gli ansiosi, un romanzo capace di leggerti dentro, nelle profondità più oscure dell’anima. Senza giudicarti. Con ironia e semplicità, l’autore ci porta di fronte a un grande, immenso fardello del nuovo millennio: l’ansia. In ogni sua forma è capace di schiacciarti, di paralizzarti e di fossilizzarti. Siamo sempre di corsa, sempre alla continua ricerca di qualcosa che colmi un vuoto, un buco nero che ci divora giorno dopo giorno.

Gli ansiosi siamo tutti noi. È innegabile. Utilizzando dialoghi ironici e situazioni al limite del paradossale, Backman porta a galla l’ansia di ogni protagonista del romanzo, liberandolo da ogni peso.

Il rapinatore, per non perdere la custodia delle figlie, decide di rapinare una banca. Per l’ansia di riuscire non si accorge di rapinare una banca senza contanti. Ma soprattutto non si accorge che le sue decisioni sbagliate saranno dettate dalla paura di non riuscire. Così come per noi quando siamo sotto stress e lasciamo che l’ansia prenda il sopravvento, facendoci sbagliare, così lui darà il via ad una serie di azioni sempre più disastrose.

Ampio spazio all’umanità

Gli ansiosi, così come L’uomo che metteva in ordine il mondo (già recensito per voi), porta di fronte al lettore uno spaccato di vita quotidiana: tante voci, tante storie si intrecciano per raccontare una vita fatta di semplicità e di amore, di errori e di rancore dentro le quali il lettore riesce ad immedesimarsi totalmente. Ogni romanzo di Fredrik Backman riesce a sconvolgermi per la sua capacità di trattare temi delicati con assoluta ironia, senza mai però sminuire il cuore pulsante del romanzo: le persone.

La nostra composizione con protagonista una copia di Gli ansiosi, romanzo di Fredrik Backman

La nostra composizione con protagonista una copia di Gli ansiosi, romanzo di Fredrik Backman (Credits: Silvia Liotta)

Padri e figli, generazioni diverse che si scontrano, si urlano in faccia la propria frustrazione del non riuscire a capirsi. Un mondo nuovo fatto di tecnologia che si scontra con un mondo più autentico dove la manualità regnava sovrana. Mariti e mogli che non riescono più a comunicare e che cercano nel buio dei propri silenzi il coraggio di ascoltarsi. Mani che non accarezzano più un viso da anni e che hanno perso la gestualità. Ansia, su ansia, su ansia. Per giorni che diventano mesi e poi anni. Persone che diventano gli ansiosi del romanzo, della vita quotidiana.

Fredrik Backman vuole mostrarci la via per spezzare le nostre catene. Lasciateglielo fare.

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