L’uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta – Il Cilento oscuro è tornato


Antonio Lanzetta torna in libreria con un nuovo, nerissimo romanzo: L’uomo senza sonno, edito da Newton Compton.

Dopo due anni dalla sua ultima apparizione in libreria, la sua penna torna più affilata che mai e incide un’opera di altissimo livello. Bastano infatti pochi paragrafi per essere strappati dalla realtà e catapultati nel Cilento immaginario di Antonio Lanzetta, sul quale sorge un sole d’inquetudine dall’uscita del suo libro Il buio dentro a questa parte.

La storia, racchiusa in quasi 400 pagine, scivola naturale come la quotidianità. La narrativa spontanea dell’autore è disarmante: luoghi e personaggi sono cuciti insieme chirurgicamente, in modo così semplice che le pagine del romanzo possono essere staccate dalla copertina e incollate alle pagine della realtà.

Antonio Lanzetta per L’uomo senza sonno veste una nuova divisa. Infatti l’autore regala ai suoi lettori un romanzo formativo con una profonda nota dark. Il protagonista è così ben caratterizzato che il lettore ne sentirà come proprio il punto di vista.

L’uomo senza sonno: Bruno, Nino e Caterina

La copertina di L'uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta

La copertina di L’uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta (Credits: Newton Compton)

La storia è quella di Bruno, un ragazzino di tredici anni del secondo dopoguerra che vive in un orfanotrofio da quando è stato abbandonato da sua madre. Tra quelle mura conosce la crudeltà degli orfani, di cui subisce violenze morali e fisiche.

A rendere tollerabile la permanenza all’istituto è l’arrivo di Nino, un ragazzino che che porta sul volto i segni del fuoco e che si schiererà
al fianco di Bruno, pronto sia a difenderlo dalle suore e da don Mario che a sopportare insieme le sofferenze.

L’estate porta caldo e libertà a tutti i ragazzi dell’orfanotrofio e Bruno e Nino sono stati scelti per lavorare alla tenuta degli Aloia. Lì, all’ultimo piano, vive una bambina di nome Caterina, che di notte conduce Bruno negli angoli più reconditi dell’immensa costruzione.

Ma il gioco inizia presto ad assumere una piega angosciante e sinistra, tra incubi e cadaveri in avanzato stato di decomposizione trovati all’interno della proprietà degli Aloia.

Antonio Lanzetta, un autore imperdibile

Il talento da solo vale poco. Ciò che separa il talentuoso dalla persona di successo è il duro lavoro

Ho trovato che l’aforisma di Stephen King sia calzante per descrivere Antonio Lanzetta. E non solo perché quest’ultimo è stato definito la controparte italiana del Maestro dell’horror. Lo studio approfondito della letteratura e l’esplorazione di stili diversi di scrittura si distinguono tra le pagine del suo libro. Il valore aggiunto? Il cuore che l’autore dona alla carta.

La nostra composizione dadicata a L'uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta

La nostra composizione dadicata a L’uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta (Credits: Andrea Ion Scotta)

Leggere Lanzetta è come guardare un film, e grazie alla cura di ogni dettaglio l’esperienza sensoriale è garantita. Non vi sembrerà soltanto di entrare davvero in un cantina, ma potrete provare il terrore di scoprire cosa vi aspetta nel buio.

Come i precedenti Warrior e Revolution, anche L’uomo senza sonno è una storia fine a se stessa, a differenza dell’imperdibile la trilogia di Castellaccio di cui abbiamo parlato: Il buio dentro, I figli del male e Le colpe della notte, tutti editi La corte editore.

L’ultimo lavoro dell’autore è avvolto dal mistero e da atmosfere gotiche, che rendono l’opera inquetante e imprevedibile. Il ritmo serrato ipnotizza il lettore trasportandolo fino a un finale inaspettato. Che testimonia ancora una volta come Antonio Lanzetta sia diventato una garanzia.

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