L’anomalia, di Hevré Le Tellier – Cosa fare in caso di doppelgänger


L’anomalia è tutto ciò che non è riconducibile a un modello. Il cui funzionamento sfugge. E che lascia quella strana sensazione che provo molto spesso dopo aver passato il pomeriggio intero nel vano tentativo di risolvere un rompicapo. Sono sicura che ci sia una soluzione ma non l’ho trovata. Ancora. Vi è mai capitato?

La copertina di L'anomalia, di Hervé Le Tellier

La copertina di L’anomalia, di Hervé Le Tellier (Credits: La nave di Teseo)

Perché il bello è proprio questo: riflettere e ragionare, comporre e scomporre, cercando indizi, proponendo soluzioni o accettando che, talvolta, non ce ne siano.

Questa è l’essenza del romanzo di Hervé Le Tellier. E non a caso ho usato l’immagine del rompicapo per descriverlo: Le Tellier è il presidente dell’OuLiPo, l’officina di letteratura potenziale di cui faceva parte, tra gli altri, Italo Calvino. E L’anomalia è un metaromanzo che ha molto in comune con Se una notte d’inverno un viaggiatore.

Di cosa parla dunque L’anomalia?

L’anomalia: due Boeing 787

Nel mese di marzo del 2021, un Boeing 787 di Air France in volo da Parigi a New York incappa in una turbolenza. I passeggeri sono un po’ spaventati – e, in realtà, anche il personale di volo e il pilota. Poco dopo, la turbolenza passa, veloce come è arrivata, e l’aereo atterra all’aeroporto senza particolari problemi.

Nel mese di giugno del 2021, un Boeing 787 di Air France in volo da Parigi a New York incappa in una turbolenza. Dopo poco, l’aereo è avvolto da una strana luce luminosa e la tempesta finisce. Il pilota chiede alla radio il permesso di atterrare. Dall’altra parte, gli viene richiesto più volte il numero identificativo dell’aereo, il suo nome, il numero dei passeggeri.

Un aereo nella pioggia, il prologo del libro l'anomalia

(Credits: Pixabay)

“Strano”, pensa il pilota. “Sto per andare in pensione ma è domani il mio ultimo volo, non oggi. I colleghi hanno sbagliato giorno per fare uno scherzo.”

 

Ma non è uno scherzo, e l’aereo viene dirottato. Dai servizi segreti statunitensi.

Cosa è successo nella turbolenza?

A distanza di tre mesi è atterrato lo stesso aereo con gli stessi passeggeri e lo stesso personale di bordo.

Mentre i servizi segreti cercano di capirci qualcosa, attivano il protocollo che prevede come agire in tali situazioni: il protocollo 42.

Aspetta, aspetta, aspetta. Gli Usa hanno un protocollo per ogni situazione possibile?

Sì, dopo l’11 settembre. E chi sono gli ideatori di tali protocolli? Due persone, che all’epoca erano ragazzi molto dotati e molto giovani. Dopo aver ideato modelli e modelli di comportamento per qualunque evenienza (da un attentato a un invasione aliena), hanno avuto l’ordine di idearne un altro, l’ultimo. Qualora fosse capitato qualcosa di straordinario non rientrante nei modelli precedenti. Chiaro, no?

I due giovani ricercatori hanno affermato che non esistevano casistiche al di fuori di tutte le situazioni possibili (o meno possibili) studiate. Ma hanno ricevuto pressioni di concludere il lavoro.

Quindi, protocollo 42, per ogni anomalia rispetto a tutti gli altri modelli esistenti. Un po’ ironico, per chi di voi avesse già intuito. Sì, perché uno dei due ricercatori ha una passione per Guida galattica per autostoppisti e, come chi sa chi ha letto il libro (o visto il film), “42” è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’Universo e tutto quanto.

Copertine dei libri di douglas adams

Come uno dei protagonisti de L’anomalia anche noi di Discorsivo siamo fan di Douglas Adams e di Guida galattica per autostoppisti (Credits: Discorsivo)

Peccato che i servizi segreti non abbiano colto l’ironia.

Cosa fareste se foste davanti al vostro doppio?

Immaginate di ricevere una chiamata. Immaginate che vi venga detto che esiste un doppione di voi stessi che non è il vostro clone ma siete proprio voi stessi. La vostra fotocopia. E che vi venisse chiesto di incontrarvi, per poi decidere in assoluta libertà che fare.

Ma pensate anche di essere uno dei passeggeri dell’aereo sbucato a giugno dal nulla. Immaginate di scoprire di aver perso tre mesi di vita e che un doppio li ha vissuti per voi. Che non è il vostro clone, ma siete proprio voi. Che ha compiuto delle scelte, scelte che avreste fatto voi. E che si è comportato esattamente come vi sareste comportati voi, solo foste stati là fuori.

Come reagireste? Come hanno reagito i passeggeri? A voi la lettura del romanzo!

L’anomalia: perché leggerlo?

L’anomalia è un contenitore di tante storie che si intrecciano, per caso o per destino. E ciò è chiaro a partire dalla struttura stessa: ogni capitolo è visto da un personaggio diverso, e spesso dallo stesso personaggio di marzo e di giugno. Ogni vicenda ha un’infinità di richiami alle vicende degli altri, talvolta espliciti, altre volte nascosti. Ma i richiami non sono solo interni: sono tantissimi i riferimenti ad altri autori, legati all’OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle) ma anche alle preferenze personali di Hervé Le Tellier.

E in particolare, c’è una costante. Uno dei passeggeri è uno scrittore e ha scritto un libro che ha avuto successo e che tutti, bene o male, conoscono. Ma non vi diciamo altro.

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