Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie – E non rimase nessuno (a non averlo letto)!


Agatha Christie, Dieci piccoli indiani: c’è da aggiungere altro?

Sì, in realtà. Perché questo piccolo, ma inestimabile tesoro merita di essere tramandato e letto da molte generazioni ancora. C’è forse ancora qualcuno restio ad approcciare i grandi classici, ma la scrittrice inglese non può mancare nelle librerie, soprattutto degli amanti del genere.

Perché leggere Dieci piccoli indiani oltre 80 anni dopo

La copertina del libro di Agatha Christie

(Credits: Mondadori)

Non solo è un vero esempio di giallo, ma Dieci piccoli indiani è una vera prova di stile essendo una lettura scorrevole e travolgente, semplice e completa al tempo stesso.

Giusto per ricordarlo, è stato scritto e pubblicato nel 1939 e venduto ancora oggi, raggiungendo più di centodieci milioni di copie in tutto il mondo. Un’opera sempre verde che pone l’uomo al centro della sua narrazione, scoprendo strato dopo strato la sua psiche. Una villa e l’isola  su cui è costruita sono il palcoscenico in cui una tragedia senza nemmeno un sospiro di sollievo investe dieci persone. Sono solo costrette a dubitare degli altri e di loro stessi.

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie è spiazzante e innovativo: sono poco più di 200 pagine, ma sembrerà di vivere davvero un giorno su quell’isola.

La scrittrice ha caratterizzato alla perfezione i suoi personaggi, presi in prestito dalle più diverse posizioni sociali. I protagonisti, con le loro cupe e nefaste storie di vita, sembrano veri a tal punto che le emozioni che provano contagiano anche il lettore, inevitabilmente.

Paura, angoscia, dubbio, ma è il terrore dell’incertezza il vero demonio che possiede il romanzo. La scrittrice inglese dichiarò che questo fu il libro che ebbe maggiori difficoltà a scrivere.

Ma i suoi sforzi sono stati ripagati.

Dieci piccoli indiani e… un’isola

I coniugi Owen avviano una strana inziativa, che non è stata soltanto acquistare l’isola e l’unica abitazione costruita su di essa. Invitano, per ragioni diverse, dieci persone a trascorrere del tempo presso la loro abitazione sull’isola, Soldier Island.

Anthony Marston, un giovane rampollo. John Macarthur, un veterano. Emily Brent, un’anziana signora. Vera Claythorne, una giovane ex-governante. Lawrence Wargrave, un noto giudice. Edward Armstrong, un famoso chirurgo. William Blore, un ex ispettore di polizia. Philip Lombard, ex capitano ed esploratore. Infine i coniugi Thomas ed Ethel Rogers, destinati a occuparsi a lavori di casa e ad accogliere gli otto ospiti.

Ma dei coniugi Owen neanche l’ombra.

La copertina di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie nella nostra composizione

Una copia di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie nella nostra composizione (Credits: Andrea Ion Scotta)

Non avendo alcun legame se non l’invito dei proprietari dell’isola, i dieci personaggi si presentano e il risultato è che nessuno di loro si conosce ne ha mai avuto contatti di persona con i signori Owen.

Soprasseduta queste stranezza, durante la cena un evento esplode come un colpo di pistola: una voce metallica, proveniente dal grammofono, irrompe nella sala dichiarandoli assassini. Non passa molto tempo che Anthony Marston, apparentemente in ottima salute, muore dopo aver bevuto un superalcolico dal suo bicchiere.

È stato un suicidio? Un omicidio? Se sì, la mano che l’ha commesso è umana o si tratta di una volontà malevola e incorporea?

Dieci piccoli indiani ha influenzato il mondo

Questo pilastro della letteratura è sbarcato in Italia da tre quarti di secolo con il titolo …e poi non rimase nessuno, dilagando tuttavia a macchia d’olio nel mondo.

Dieci piccoli indiani non ha influenzato solo scrittori: film, spettacoli teatrali (senza contare quello curato da Agatha Christie in persona), recenti serie tv in occasione dei 125esimo anniversario della nascita della scrittrice. Aggiungiamo a questo anche un videogioco e un riferimento in una puntata dell’anime Lamù (ep. 72, E poi non rimase nessuno).

Dieci piccoli indiani, ma non lo scopriamo certo noi, è un capolavoro. Da recuperare a tutti i costi.

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