Chi era Danilo Dolci, un educatore quasi sconosciuto (ma da scoprire assolutamente)


Sapete chi era Danilo Dolci? Io non ne avevo mai sentito parlare fino a qualche mese fa.

È andata così:

Collega di Scienze Umane: “Vorrei approfondire la figura di Danilo Dolci in una lezione. Sai, no, che è stato anche uno scrittore e un poeta? Potremmo fare qualcosa insieme!”.

Io: “…come no!”

Andò più o meno così il mio primo incontro con Danilo Dolci. Un uomo straordinario, il Gandhi d’Italia, un educatore coerente con i propri valori. Eppure quasi sconosciuto ai più.

Tra i quali, c’ero anche io. Ma oggi cercheremo di rimediare.

Chi era Danilo Dolci: una vita dedicata agli altri

Come sempre, ho chiesto informazioni al mio santino: Wikipedia.

Danilo Dolci è definito un sociologo e un pedagogista. Nato a Trieste, per scelta si è trasferito in Sicilia nel 1952, vicino a Palermo, a Partinico e Trappeto. Qui ha iniziato la sua lotta non violenta per i diritti dei dimenticati dallo Stato: quando è venuto a sapere della morte di un bambino per fame (e siamo nel pieno del boom economico), ha deciso di manifestare, iniziando un lungo digiuno.

Danilo Dolci Peppino Impastato marcia protesta pace 1967

Danilo Dolci e Peppino Impastato nel marzo 1967 (Credits: Centroimpastato.it, dominio pubblico)

Ha lottato per avere una diga sul fiume Jato, e ha insistito affinché fosse costruita e gestita dagli abitanti del luogo e non dalla mafia. Dopo denunce e mobilitazioni, il suo progetto ha preso vita nel febbraio del 1963.

Negli anni, incontrerà personalità come quella di Peppino Impastato, di cui esiste una foto scattata alla Marcia della protesta e della pace organizzata proprio da Dolci nel marzo del 1967.

Ha fondato la prima radio libera italiana nel 1970, la “radio dei poveri cristi”, con lo scopo di denunciare il progetto di ricostruzione della Sicilia occidentale dopo il terremoto di due anni prima. All’epoca, esisteva una sola emittente nazionale: bisognerà aspettare il 1976 per la fine del monopolio dello Stato sulle trasmissioni radio.

La radio riuscì a trasmettere per 27 ore, prima di essere chiusa dalle forze dell’ordine.

Inoltre, ha creato scuole e centri per giovani e adulti, basati sul metodo maieutico.

Oltre la superficie: gli scritti

Se si digita “Chi era Danilo Dolci” su Google, tra i primi risultati (dopo Wikipedia e Treccani) c’è una pagina dedicata a lui. In essa, vi sono principalmente le opere che ha intrapreso e i progetti che ancora oggi, pur dopo la sua morte, proseguono con lo stesso spirito.

Vi è inoltre una sezione dedicata agli scritti – e qui entra in gioco la rubrica di letteratura. Danilo Dolci ha scritto tantissimi libri, più o meno corposi, ma sempre con un unico scopo: documentare le realtà di Partinico, Trappeto e della Sicilia occidentale in genere.

In particolare, vi propongo Processo all’articolo 4, Chissà se i pesci piangono e Poema umano.

Processo all’articolo 4 – Danilo Dolci e il diritto al lavoro

Processo all’articolo 4 riporta il processo che Danilo Dolci (insieme ad altri) ha subìto nel 1956 a causa di una manifestazione pacifica per il diritto al lavoro – sancito appunto dall’articolo 4 della Costituzione. Stufo della disoccupazione di molti dei suoi compaesani, ha indetto uno sciopero al contrario: per 24 ore i disoccupati hanno lavorato gratuitamente, pulendo le strade.

La copertina di Processo all'articolo 4

La copertina di Processo all’articolo 4, di Danilo Dolci (Credits: Sellerio)

Le autorità non hanno gradito tale gesto e hanno arrestato alcune persone ritenute responsabili dello sciopero, tra cui lo stesso Danilo Dolci.

La caratteristica di questo libro, come di molti altri suoi scritti, è l’assenza totale di retorica. Non si raccontano opinioni ma fatti, ben documentati da dati attendibili.

E ciò che emerge davvero è chi era Danilo Dolci: un uomo dal carattere forte ma paterno e dolce, desideroso di garantire la dignità a tutti.

Chissà se i pesci piangono – Un’esperienza educativa

Chissà se i pesci piangono, uscito nel 1973, è il resoconto degli incontri avvenuti tra Danilo Dolci e gli abitanti di Partinico per la costruzione di una scuola.

La copertina di Chissà se i pesci piangono

La copertina di Chissà se i pesci piangono, di Danilo Dolci (Credits: Mesogea)

Al di là dello scopo delle riunioni – la costruzione appunto di uno spazio educativo – è interessante la modalità di confronto, tipica dell’operato di Danilo Dolci: Danilo vuole una scuola, e chi meglio dei diretti interessati – bambini e ragazzi – potrebbe suggerire come farla? Chi meglio delle mamme potrebbe dire cosa sia realmente necessario? Chi meglio dei papà potrebbe ragionare su costi e materiali, e sulla reale utilità di una scuola? E chi meglio delle maestre potrebbe far emergere le linee educative di una scuola nuova?

Danilo Dolci, senza temere il confronto, cerca il dialogo con tutti, stimola i bambini e i genitori a dire la loro, li ascolta; se serve, corregge alcuni pensieri lontani dal vero. Ma soprattutto è lui quello che impara.

Sì, perché lui non pretende di avere ragione: ascolta e riflette in gruppo, cercando, proprio come la maieutica socratica, di tirare fuori il meglio di ciascuno.

Poema umano: le poesie di Danilo Dolci

Danilo Dolci ha scritto anche numerose poesie, pubblicate inizialmente in Il limone lunare, poi confluite in Poema umano. La raccolta, datata 1974, contiene poesie che hanno lo stesso carattere cristallino dei libri. Passa l’idea di un uomo attento all’altro, alle sue esigenze e ai suoi bisogni. Ma anche di una società unita e forte, desiderosa di sentirsi utile e appagata, che brama la propria dignità.

Una foto e tre libri per capire chi era Danilo Dolci

Una foto e tre libri per capire chi era Danilo Dolci (rielaborazione: Marco Frongia)

E soprattutto, l’idea che educare sia questione di cuore: non è necessario inculcare nozioni o valori, oppure guidare verso verità preconfezionate. L’educatore è colui che lavora per il domani, che vede oltre il presente, che ha un progetto per ciascuno oltre al contingente. Insegnamenti che la scuola di oggi, tutta concentrata sull’attimo, dovrebbe riprendere.

Capire chi era Danilo Dolci passa anche per la lettura delle poesie di Poema umano

Capire chi era Danilo Dolci passa anche per la lettura delle poesie di Poema umano (Credits: Mesogea)

Per concludere, ho pensato fosse una buona idea condividere con voi la mia poesia preferita.

Ciascuno cresce solo se sognato

C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.

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