A modo nostro – Un noir cinese a Parigi firmato Chen He


La Cina per noi occidentali è spesso e volentieri un mistero ma è ragionevole pensare che anche i cinesi ci trovino quantomeno inusuali. Questo non ha certo fermato il desiderio di migrare in terre tanto diverse in usi e costumi, alla ricerca di qualcosa di meglio. O qualcosa di diverso e nuovo. Una opportunità o due.

A modo nostro, di Chen He, con il pretesto di raccontare un mistero, regala uno sguardo unico su noi europei e sul fenomeno migratorio verso il Vecchio mondo.

In Cina si fa A modo nostro

Xie Qing è un uomo comune. Ha appena raggiunto la mezza età e di lavoro guida un camion, come il padre aveva fatto con un carretto. Mai avrebbe pensato di trovarsi, nel 1993, su un aereo diretto a Parigi. Le circostanze non sono delle più felici: è stato chiamato per il riconoscimento del corpo di quella che sembra sua moglie, trasferitasi in Francia alcuni anni prima e con la quale da allora non ha più avuto contatti.

La copertina del libro A modo nostro di Chen He

(Credits: Sellerio

Quel corpo freddo e immobile su un tavolone di acciaio è proprio la sua Yang Hong. Eppure la tristezza che si aspetta di fronte a uno spettacolo così desolante lascia piano piano spazio all’intorpidimento dell’incredulità del fatto, così come alle domande riguardo la morte della moglie – tanto tragica da avere avuto eco perfino sui giornali.

La donna è morta in un incidente stradale. Precipitata in un fiume, è riuscita a chiamare i soccorsi; ma quando questi sono arrivati non era più possibile fare nulla per lei. Fino a qui sembra una disgrazia come purtroppo ne succedono ogni giorno, ma ben presto altri particolari emergono. Yang Hong aveva bevuto ed era vestita elegantemente al momento dell’incidente, l’ultima chiamata non era stata ai soccorritori ma verso un numero che ora non risponde più. A chi apparteneva? E chi sono i misteriosi amici con i quali frequentava i locali alla moda parigini?

L’uomo sente che questa è l’occasione per dare una svolta a una vita nella quale si è intrappolato da solo e prende la decisione di fermarsi in Francia in modo stabile. Al contempo inizia la propria indagine personale alla ricerca della verità.

Il tema dell’immigrazione in A modo nostro

A modo nostro, di nascosto – ma non troppo – fra le pieghe della storia, affronta uno degli argomenti più complessi e discussi di questi ultimi anni: il fenomeno migratorio. Il punto di vista non è quello politico ma è quello – ancora più prezioso – dell’occhio umano. Il tentativo è quello di descrivere le motivazioni che spingono migliaia di persone a scappare dalla loro casa nativa alla ricerca del “sogno americano” che rappresenta ogni luogo lontano.

Così incontriamo le giovani donne costrette a nascondersi durante le retate nelle fabbriche di confezionamento abiti di proprietà della malavita perché clandestine, o artisti senza visto che scappano dalla polizia francese perché sanno che verrebbero rimandati in patria.

Cosa li spinge a lasciarsi tutto alle spalle – affetti, ricordi, lavoro – verso l’incertezza di un Paese diverso?

Libro A modo nostro di Chen He

A modo nostro di Chen He (Credits: AmbraHelo)

Perché leggere A modo nostro

Il romanzo è un thriller con il pregio di incorporare alcuni elementi noir propri della letteratura occidentale, e questo lo rende crudo e realistico in alcune sue parti. Lo spirito confuciano, però, guida la mano dello scrittore. Così, si alternano momenti di sorprendente avventurosità a passi più meditativi, dove il protagonista di A modo nostro riflette sulla sua vita attuale e sul suo passato – ricostruendo per il lettore la sua storia personale e quella della moglie, all’ombra della Rivoluzione culturale -.

Xie Qing racconta con parole semplici – ma non per questo banali – una storia che nella lettura scorre veloce, coinvolgente nell’azione e nella meditazione; che parte da un cliché letterario per arrivare a parlare di argomenti che dovrebbero essere uno spunto di riflessione vera, perché legata anche al nostro mondo di europei.

A modo nostro è un racconto prezioso perché ci permette di osservare come lo sguardo cinese di ogni espatriato vede noi e le nostre abitudini di vita, lontane e spesso vagamente incomprensibili. L’autore, Chen He, spinge il lettore verso una rivelazione: viviamo nella stessa città ma separati da un confine sottile fatto di ignoranza della cultura dell’altro. Magari non per rifiuto di imparare ma per indifferenza verso gli altri – il male del mondo moderno. È solo grazie alla conoscenza dell’altro e a una mente aperta al diverso che si potrà raggiungere un’integrazione rispettosa di entrambe le parti.

Chen He ci insegna che i cinesi non sono tutti uguali e ce ne mostra il caleidoscopio di sfumature attraverso uno sguardo nuovo e inedito. Andate a scoprire la cultura cinese: non ve ne pentirete.

 

Se dopo aver letto A modo nostro volete diari di viaggio e culture lontane, provate con L’ultimo chef cinese e Olga a Belgrado

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