
Adattamenti a confronto – 5 libri che hanno ottenuto una serie tv alla loro altezza
I bibliofili di tutto il mondo concordano su poche cose, ma una di esse è imprescindibile: il libro è sempre meglio. Serie tv, film, opera teatrale che sia, l’originale avrà sempre quel qualcosa in più. Insomma, quasi sempre. Ogni luna rossa spunta lei, la trasposizione che non solo è all’altezza del libro ma addirittura (sacrilegio!) lo migliora.
E se lì per lì non vi viene in mente nulla, ecco un breve elenco di accoppiate libri/serie tv che secondo me sono altamente godibili in entrambe le versioni.
Hill house

(Credits: Adelphi)
In pochi sanno che la strepitosa serie tv The haunting of Hill house è tratta da un romanzo. Se il suo seguito, The haunting of Bly manor, si ispira a un racconto di fine Ottocento scritto da Henry James, The haunting of Hill house è invece tratto dal libro di Shirley Jackson, pubblicato nel lontano 1959. Il libro in questione è uno dei capisaldi della letteratura horror moderna, il suo punto di forza primario è stato proprio quello di fare da apripista ai nostri autori preferiti. Stephen King, che di horror ha scritto giusto qualcosina, ha ammesso più volte di esserne stato molto influenzato.
Non negherò il fascino inquietante di questo racconto, che però viene esaltato all’ennesima potenza nella serie tv. Quest’ultima prende in prestito i nomi dei protagonisti e poco altro dall’opera originale. Quello in cui si discostano maggiormente le due opere è il tipo di paura che suscitano: nel libro il lettore intuisce qualcosa della forza malvagia che pervade la casa ma resta per lo più all’oscuro di quello che accade. La serie tv svela in maniera magistrale, scostando un velo alla volta, l’orrore che agisce a Hill house, trascinando con sé lo spettatore.
Stesso nome, due opere diverse e affascinanti.

(Credits: Netflix)
The last kingdom
Bernard Cornwell è un mago. Praticamente qualsiasi cosa scriva diventa un bestseller e può contare su ben due serie tv dedicate alle sue saghe. Ci sono pochi altri autori che sanno rendere i romanzi storici così intriganti e contemporanei. Le sue Storie dei re sassoni (The last kingdom in originale) sono una delle saghe storiche più belle che abbia mai letto, ricca di personaggi affascinanti e ambientata in un periodo storico tendenzialmente poco conosciuto. Chi infatti si ricorda qualcosa della storia inglese precedente al 1066 e alla conquista normanna del paese?
Uhtred di Bebbanburg è un uomo dalla cultura e dalla lealtà divise: sassone per nascita ma danese per educazione. Uomo affascinante, intelligente e pieno di risorse, conduce una vita avventurosa e violenta tentando di restare in vita in un mondo in continuo mutamento. In questo caso libro e serie tv sono uno splendido completamento l’una dell’altro.

(Credits: Netflix)
Il libro, come succede sempre, approfondisce i dettagli più intriganti della storia, ma la scelta di un cast strepitoso (primo tra tutti il protagonista, interpretato da Alexander Dreymon) rende la serie tv un piacere da seguire.
Sex & the city
In realtà voglio comprendere tutta la cosiddetta chick lit: un sottogenere nato tra gli anni 90 e i primi 2000, dedicato alle giovani donne lavoratrici.

(Credits: Mondadori)
Sex and the city di Candace Bushnell è stato uno dei primi esempi di trasposizione su schermo andati alla grande, ma sullo stesso piano possiamo mettere sia i vari Bridget Jones e quel capolavoro de Il diavolo veste Prada. Mentre a livello letterario questi libri non siano un granché, benché quasi sempre ben scritti, hanno l’indubbio vantaggio di rendere molto bene sullo schermo.
Questo genere di romanzi ha il pregio di riconoscere una nuova specie presente nella giungla urbana: la donna in carriera. A volte macchietta di se stessa, spesso goffa ma alla fine sempre vincente, la donna che rappresentano piaceva un sacco.
Indipendente e sessualmente predatrice, per una volta era lei a prendere in mano la situazione. E dato l’enorme successo che questo genere ha avuto su grande e piccolo schermo, non possiamo che unirci al coro di ammiratori.
The vampire diaries
La me stessa di dieci anni fa, lettrice accanita di Anne Rice e Laurell K. Hamilton, non apprezzò granché questa serie. Ciò non toglie che in una qualche libreria nascosta in casa dei miei non facciano bella mostra di sé i primi dieci volumi di questa gigantesca saga.
In effetti, come spesso accade, il primo romanzo è stato pubblicato in Italia nel 2008, con “soli” 17 anni di ritardo rispetto agli Usa. La storia la conosciamo tutti: il triangolo amoroso tra la bellissima umana e due perfetti esemplari di maschio soprannaturale ci dà la nausea come dopo un’indigestione di cioccolata e zucchero filato, eppure ritorna sempre come il lattosio a un intollerante.

(Credits: Warner Bros)
La serie tv, con svariate digressioni e cambi in corso d’opera, ha due vantaggi: rendere Elena leggermente meno insopportabile e regalarci The originals. Per quanto male si sopporti il genere è indubbio l’enorme successo ottenuto dalla serie tv, che ha fatto da cassa di risonanza ai romanzi fino a rendere questa saga una delle più famose degli ultimi anni.
Suburra

(Credits: Einaudi)
Qui parliamo di poesia. Trilussa e Aldo Fabrizi, ovviamente. Suburra è uno strepitoso romanzo di Giancarlo de Cataldo e Carlo Bonini che ci butta a capofitto nel mondo della mafia romana, nella malavita che avvelena la Capitale. Da questa meraviglia sono nati un film e una serie televisiva, uguali ma diversi.
Il film è una delle cose più belle che la cinematografia italiana abbia prodotto negli ultimi anni e segue perlopiù la trama del libro. La serie tv usa il libro come trampolino di lancio e approfondisce, anche qui grazie a un cast spettacolare derivato in gran parte dal film, la sordida storia del male a Roma.
Suburra è un piacere in qualsiasi formato: romanzo, film e serie tv regalano al pubblico un prodotto completo, di altissimo livello e italiano dell’anima. Fatevi un favore, se ancora non lo avete letto, e godetevi questa perla.
Sicuramente ho dimenticato qualcosa, sicuramente non tutti sarete d’accordo e sicuramente questa lista è totalmente soggettiva. E voi, di chi avreste parlato?
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