Sherlock, Lupin & io – Irene Adler ci racconta un giovane e inedito Sherlock Holmes


Di trasposizioni cinematografiche e letterarie del personaggio di Sherlock Holmes ce ne sono state davvero moltissime, da quando è nato il detective creato dall’immaginazione di Sir Arthur Conan Doyle. Negli ultimi decenni, poi, lo abbiamo visto più volte come protagonista sul grande e piccolo schermo in versione adulta e anziana.

Eppure Sherlock Holmes non è un personaggio amato solo dagli adulti, né un personaggio che necessita di prodotti che lo vedano come protagonista e il recente Enola Holmes ne è un esempio. Il film Netflix, infatti, tratto dai libri di Nancy Springer, ha come protagonista Enola appunto, sorellina sedicenne di Sherlock e Mycroft Holmes.

Sempre per lo stesso target, essendo Enola Holmes un prodotto definito young adult, potrebbe essere interessante scoprire una versione giovane e inedita del nostro detective. Ve ne proponiamo tre, e ci soffermeremo sul terzo perché è a nostro avviso il prodotto più originale e interessante.

Il ciclo letterario di Young Sherlock Holmes e il film Piramide di Paura

Opera dello scrittore britannico Andy Lane – il cui nome potrebbe forse essere familiare agli amanti di Doctor Who e Torchwood – il ciclo Young Sherlock Holmes cerca di raccontare la nascita del carattere e delle passioni di Sherlock Holmes. Mano a mano che avanzano i libri scopriamo come Sherlock si sia avvicinato alla boxe, all’interesse per le api, al violino e alle arti marziali.

Andy Lane cerca di aggiungere tasselli al canon di Sherlock Holmes, inserendo avventure e personaggi sconosciuti, senza modificarlo eccessivamente.

Al contrario, invece, il film Piramide di paura – che in originale si chiama Young Sherlock Holmes, giusto per creare confusione – trasporta il detective nella sua adolescenza, facendolo accompagnare da un altrettanto giovane John Watson. Già questo ci fa capire quanto si discosti dal canone: Sherlock Holmes e John Watson, nella mente di Arthur Conan Doyle, si conoscono infatti da adulti.

Se il nome di Berry Levinson, regista del film, può non dirvi molto di sicuro vi interesserà sapere che è stato sceneggiato da Chris Columbus – il primo dei registi della saga di Harry Potter – e prodotto, tra gli altri, da Steven Spielberg.

Nicholas Rowe nei panni di di un giovane Sherlock Holmes nel film Piramide di Paura

Nicholas Rowe nei panni di di un giovane Sherlock Holmes nel film Piramide di Paura. Curiosità: lo stesso Rowe ha avuto un cameo nel film Mr Holmes dove interpreta lo Sherlock cinematografico in una scena in cui sir Ian McKellen – che interpreta il vecchio Sherlock Holmes – va al cinema a vedere un film ispirato a se stesso (Credits: Amblin Entertainment)

Se questo non vi dovesse bastare sappiate che il film, girato nel 1985, è stato uno dei primi lungometraggi non animati in cui appare un personaggio realizzato in computer graphic. Gli effetti speciali del film sono stati prodotti dal gruppo di lavoro di John Lasseter – che ha anche creato alcuni dei nostri film preferiti della Pixar.

La saga letteraria Sherlock, Lupin & io

Ed eccoci arrivati al prodotto più interessante: Sherlock, Lupin & Io.

Perché diciamo che è il più interessante? Anzitutto perché, benché sia un personaggio importante, Sherlock in questo caso non è il protagonista. La voce narrante del racconto è, infatti, una giovanissima Irene Adler. Un nome che i fan di Sherlock Holmes conoscono bene perché è l’unica donna che abbia mai battuto – e conquistato – il detective.

Sono ancora lontani i tempi in cui Sherlock diventerà un famoso detective, Lupin – si parla qui di Arsène, non del professore di difesa contro le arti oscure – diventerà il re dei ladri e Irene si darà alle truffe.

In secondo luogo ve lo consigliamo perché Sherlock, Lupin & Io è opera di un autore italiano, Alessandro Gatti, ed è stato esportato anche all’estero: dalla Francia agli Usa passando per Regno Unito, Germania, Russia e perfino Cina. In un mondo di importazione è bello che ci sia ancora qualche prodotto esportato da noi.

La saga – uscita per la prima volta nel 2011 – conta attualmente ventiquattro avventure, l’ultima delle quali è stata pubblicata nel 2020.

Le copertine di alcune traduzioni di sherlock, lupin & io. L'immagine è la medesima, cambia solo il titolo

Le copertine di alcune traduzioni del primo volume di Sherlock, Lupin & Io – Il trio della dama nera (Credits: case editrici varie)

Il target è forse ancora più giovane rispetto al film Enola Holmes – in Italia è pubblicato da Il battello a vapore e i protagonisti hanno tra i dodici e i sedici anni – ma devo dire che non mi è dispiaciuto pur nella sua semplicità. Le pagine scorrono in modo piacevole e le trame, pur non esenti da qualche difetto, incuriosiscono al punto giusto.

La terza ragione per cui ve lo consigliamo è la sua protagonista: Irene Adler.

Finalmente un’eroina realistica

Irene è una ragazzina irriverente e intelligente ma non è né superiore agli altri né perfetta. La sua curiosità la porta a vivere avventure e a essere “più in gamba” degli adulti – come in molti libri di avventure per ragazzi – ma resta figlia del suo tempo. Irene si sente stretta nel ruolo in cui la vuole la società, fa fatica a socializzare con le sue coetanee e ad apprezzare i loro campi di interesse. E ancor più, sono gli altri che sono a disagio con questo suo sentirsi fuori posto e la fanno sentire spesso inadeguata.

Se vogliamo fare un paragone con due prodotti cinematografici visti da poco, Irene è molto più simile alla Mulan del cartone animato che alla versione del live action o alla già citata Enola Holmes. Laddove la nuova Mulan arriva in ritardo all’incontro con la mezzana perché deve nascondere un ragno a un’aracnofobica, Irene strilla letteralmente come una bambina quando si accorge di avere una biscia arrotolata alla gamba. E questo ce la fa già sentire più vicina a noi.

Lupin, Sherlock e Irene Adler in una delle copertine di Sherlock, Lupin & io

(Credits: Il battello a vapore)

Irene non fugge dalle avventure, ma ne è comunque spaventata ed è consapevole di non potersela sempre cavare da sola. Anche quando inizia ad allenarsi nella lotta lo fa per una questione di sicurezza e di autodifesa: dopo essersi trovata in pericolo e terrorizzata decide che non vuole più sentirsi così e saper combattere la fa sentire più tranquilla.

Anche Sherlock e Lupin, pur essendo ancora molto lontani dai personaggi che conosciamo, sono abbastanza credibili e questa è sicuramente una qualità interessante per gli appassionati.

In sintesi Sherlock, Lupin & Io è sicuramente, come Enola Holmes, un prodotto pensato per un target più giovane rispetto a noi millennial. Resta, però, una saga letteraria interessante che potete leggere una sera in cui avete la testa pesante e sentite la necessità di un’avventura leggera con cui passare il tempo. O, in alternativa, è un’ottima idea da regalare ai più giovani per invogliarli alla lettura e farli appassionare a tre personaggi che, anche da adulti, sono tra i più affascinanti.

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