Il trono di ghiaccio – Il ritorno del fantasy classico (forse, pure troppo)


Le copertine delle edizioni italiana ed inglese a confronto (credits: Erika Biggio)

Il trono di ghiaccio (inesplicabile adattamento da Throne of Glass, letteralmete Trono di vetro) è il fantasy su cui sono inciampata quest’estate. Primo volume di una serie che ha avuto enorme successo sia in patria che qui, è riuscito a passarmi quasi inosservato. Tanto che, se non fossi iscritta a una miriade di blog, probabilmente ne ignorerei ancora l’esistenza. Questo fatto è, forse, dovuto anche al romanzo stesso. L’autrice, Sarah J. Maas, è giovane e risente moltissimo delle influenze fantasy tipiche degli anni Ottanta e Novanta.

Piccolo disclaimer: ho letto l’edizione inglese, pertanto non so come sia stato riadattato in italiano lo strano parallelismo glass/ghiaccio del titolo. Nella versione originale il riferimento è al castello di vetro del re di Adarlan. Fatemi sapere come lo hanno reso nell’edizione Mondadori, se volete!

Il trono di ghiaccio è ambientato in un vero e proprio mondo fantasy

Il trono di ghiaccio è ambientato in Erilea, un continente martoriato dalla guerra. Il regno di Adarlan, guidato dal suo malvagio re, nel giro di pochi anni ha conquistato e sottomesso la maggior parte dei regni vicini. La magia è stata esiliata, popolazioni intere sono state rese schiave. Celaena Sardothien  è una sopravvissuta: salvata da morte certa, è stata allevata per essere un’assassina. E non una fra i tanti: Celaena è la famosa Assassina di Adarlan. Eppure è stata tradita dalla persona in cui riponeva la massima fiducia, ha perso il ragazzo che amava ed è stata condannata ai lavori forzati a vita.

Sembrerebbe la fine per lei, appena diciassettenne. Un giorno però, si accende una flebile speranza. Il re indice un torneo segreto per scegliere il suo nuovo Campione. E Dorian, il principe ereditario, in aperta sfida a suo padre, sceglie Celaena. La ruota sta finalmente girando e presto la nostra assassina sarà posta davanti alle scelte che plasmeranno il suo futuro. Celaena combatterà diverse battaglie che la aiuteranno a maturare, fino a dover scegliere tra il bene comune e la propria libertà.

Celaena, protagonista de Il trono di ghiaccio

Celaena, protagonista de Il trono di ghiaccio (Credits: Mondadori)

Cosa mi ha convinto e cosa potrebbe migliorare

Questo romanza cavalca una linea sottile tra il “già visto” e il “dammene di più”: mentre non c’è niente di davvero originale, riesce a coinvolgere abbastanza il lettore nel voler andare avanti. Celaena è già particolare di per sé: mentre spesso non sembra affatto l’adolescente che afferma di essere, la sua crescita personale è ciò che davvero intriga. Commette errori tremendi per cui paga un prezzo altissimo e impara da essi. Il suo egoismo è giustificato da una vita di schiavitù: prima indebitata a vita con l’uomo che la salvò da bambina, poi condannata alle miniere di sale.

È proprio la dicotomia tra gelida assassina e fanciulla dal cuore tenero a renderla così affascinante: sfortunatamente, è l’unico personaggio dipinto così chiaramente del romanzo. I personaggi secondari hanno parzialmente vita propria, tanto che spesso è la protagonista a subirne le trame e non viceversa. Eppure manca sempre qualcosa, un senso di profondità che pare avere solo Celaena. Le relazioni tra i personaggi sono abbastanza “telefonate” e per chi ha masticato il genere young adult non ci saranno particolari sorprese.

Il trono di ghiaccio resta un fantasy decisamente piacevole

La saga è composta da un volume che raccoglie i racconti brevi che fanno da prequel al primo romanzo e sette libri principali. Gli ultimi due libri sono ancora inediti in Italia. Nonostante le problematiche, questa saga merita di essere letta. Innanzitutto perchè la protagonista è un mix di ferocia e tenerezza che incanta il lettore. Poi perchè l’autrice sa toccare argomenti come la schiavitù, il terrore che inspira una dittatura e la disperazione in maniera moderna e personale. Le lotte che Celaena affronta sono sanguinose, il male che ha davanti ha una sfumatura mistica ma orripila proprio perchè umano.

Finirete per combattere con lei, come ho fatto io.

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