Presenza oscura, di Wulf Dorn – Cosa ci aspetta dopo la morte?


Attraverso le pagine di Presenza oscura, edito Corbaccio, Wulf Dorn è stato in grado di trasporre l’impotenza della vita sulla morte e di come l’angoscia strattoni la nostra mente nel realizzare che a essa non vi è alcun rimedio.

Avete paura della morte? No, non voglio una risposta. Vorrei solo che poneste l’attenzione a quello che quattro parole possono scatenare. Dire pazzesco è dir poco. C’è chi pensa alla perdita della propria vita, chi invece alla disperazione a dover sopravvivere alla morte di qualcuno. Ma indubbiamente al solo pensarci il cuore comincia a scalciare.

È incredibile come la mente riesca a elaborare così tante immagini ed emozioni nei riguardi di una parola. Descriverle su carta, tuttavia, non è scontato, ma l’autore tedesco non delude nemmeno questa volta.

È una cittadina immaginaria creata dallo scrittore, Fahlemberg, a ospitare questo romanzo. Già teatro delle più oscure pulsioni della psiche umana, questo paese, abbracciato da una fitta foresta, è il palcoscenico perfetto dove i personaggi subiscono il tormento e l’orrore. La paura della morte è testimone dei fatti raccontati dunque, presenza silenziosa eppure concreta.

A raccontarci la sua storia è un’adolescente di nome Nikka.

Nikka è morta, per 21 minuti

Copertina del libro Presenza oscura scritto da Wolf Dorn

(Credits: Andrea Ion Scotta)

La ragazza è stata assassinata in discoteca durante la festa di Halloween. Il suo fato tuttavia non è quello di perire quella sera. Sasha, dj nel tempo libero ma infermiere professionale nel quotidiano, le salva la vita riportandola indietro da un luogo che la ragazza definisce “oscuro”. Tornare alla vita però non è così facile. Non sono solo i video della sua morte che intasano la rete a sconvolgerla: quella sera la sua migliore amica Zoe è scomparsa.

Niente torna alla normalità. I ricordi di quei 21 minuti la perseguitano, proiettando paure indelebili nella sua mente.

A sconvolgere ulteriormente la vita di Nikka è il ritorno improvviso di Zoe. La felicità nel rivederla però non è destinata a durare. La sua migliore amica non sembra solo essere traumatizzata: la versione della storia che le racconta innesta in lei il seme del dubbio. Nikka è un’adolescente caparbia e coraggiosa che dovrà scoprire da sola il mistero della propria morte, ma anche quello della scomparsa della sua migliore amica, affrontando luoghi e presenze oscure.

21 minuti, 21 come i grammi che pesa l’anima

I piani di lettura di questo thriller psicologico sono davvero molteplici. Non vi è solo la ricerca della verità, ma le pagine di Presenza oscura contengono temi sociali legati all’adolescenza – l’influenza dei social network, o le conseguenze degli abusi di alcool e droghe –  l’amicizia che viene trattata attraverso il fortissimo legame tra le due ragazze. La vera protagonista tuttavia è la morte e la possibilità dell’esistenza dell’aldilà.

Wulf Dorn tratta, come sempre, argomenti profondi che costringono il lettore ad aprirsi alla storia e a far fluire dentro di sé le emozioni che regalano le pagine del suo libro. L’inquetudine vissuta attraverso gli occhi di un’adolescente è descritta alla perfezione. La voce che l’autore dà a Nikka è viva.

La magia che crea Dorn, facendo narrare la sua storia direttamente da lei stessa, è innescare un’immediata connessione tra la protagonista e il lettore. Come se una vecchia amica ci raccontasse i suoi incubi più profondi e la paura della morte che non la lascia dormire. Nonostante stia vivendo un periodo prossimo all’età adulta, in Nikka emerge una sorta di innocenza fanciullesca data dalla primordiale impotenza della vita sulla morte. La mancanza del sorriso di una persona deceduta, della possibilità di poterla contattare, raggiungere in qualche modo. Come dicevo, dovrà affrontare la morte e le oscure presenze che la perseguitano, così come chi sopravvive alla morte di un proprio caro.

Presenza Oscura, lo stile unico di Wulf Dorn

Stiamo parlando di Wulf Dorn ed è inutile dire che nessun dettaglio è fuori posto. La sua fama lo precede. La cittadina di Fahlemberg, come già era stato per La psichiatra – il suo romanzo d’esordio – è al centro della vicenda e i suoi abitanti sfoggiano le più oscure parti che l’animo umano può racchiudere. Presenza oscura si inserisce nel filone della narrativa thriller con pesanti sfumature psicologiche atte a una forte riflessione e risulta leggibile anche da un pubblico più giovane o acerbo del genere. Niente inganni: Dorn scrive senza far intendere niente, colpisce duro arrivando alle paure più nascoste dei suoi lettori.

Lo stile dell’autore arriva dritto al punto, capace di mantenere la tensione costante per tutta la durata della lettura. Presenza oscura incolla il lettore alle sue pagine: Wulf Dorn gestisce la suspense con mano sicura e riesce a giocare con le paure e a fare leva con l’inconscio del lettore, instillando in quest’ultimo il disagio e l’angoscia. La trama è cucita chirurgicamente dallo dello scrittore tedesco, ed è animata da un grande ritmo e capace di sconvolgere il lettore.

Presenza oscura è un thriller incredibile che vanta una storia originale e ricchissima di colpi di scena. La strada che la paura della morte fa prendere non è scontata. I twist narrativi ne sono una prova, così come le atmosfere cupe e disturbanti che abitano le pagine della storia.

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