E se Harry Potter avesse scelto Serpeverde? – Parte II


Continua qui la nostra magica avventura nell’universo alternativo di Harry Potter à la Discorsivo, con Harry versione Serpeverde. Il giorno del 40esimo compleanno di Harry così abbiamo deciso di celebrarlo in questo speciale!

E se Harry Potter avesse scelto Serpeverde? La copertina del nostro articolo sull'universo alternativo di Discorsivo

Harry Potter versione Serpeverde (Credits: Guzio; rielaborazione: Giorgia Bertino e Giorgia Serra)

Harry Potter e le inconciliabili divergenze in Pozioni

Severus Piton non se la può prendere che l’Harry Potter Serpeverde l’abbia scelta. L’insopportabile “bambino sopravvissuto” ha deciso di entrare nella sua Casa. L’emblema di tutte le sue sofferenze è divenuto un suo protetto. Il figlio di James Potter lo guarda dal fondo del dormitorio nei sotterranei con quegli occhi troppo simili a quelli di Lily: è insopportabile. Severus Piton è confuso. Nello studio di Silente in un incontro post banchetto inaugurale, Albus gli raccomanda una buona dose di pazienza e gli offre una caramella.

La prima lezione di pozioni è un disastro. Nessuno mantiene la calma, gli animi si scaldano e finisce con Harry costretto ad aiutare Gazza a rimettere a posto il suo personalissimo archivio delle punizioni nel primo sabato libero dell’anno scolastico.

L’acrimonia verso Piton rinforza il legame tra i due Grifondoro, Ron e Hermione, e il bistrattato Serpeverde. Harry vive una situazione ambigua all’interno della Casa con il responsabile dei Serpeverde che lo ha in antipatia. La situazione muta con l’episodio della Ricordella di Neville: la presa straordinaria di Harry a cavallo di una scopa lo fa entrare nella squadra di Quidditch della Casa. L’atteggiamento di Piton nei confronti del ragazzino inizia gradualmente a cambiare. Il maestro di pozioni comincia lentamente a rivalutare Harry come una persona a sé e non il retaggio dei suoi genitori.

Harry Potter Serpeverde Tomba Voldemort

Per Harry Potter Serpeverde è anche l’occasione per studiare il passato del suo nemico: Tom Riddle. Qui anch’io, presso il cimitero di Edimburgo, indago la pietra tombale che ha dato l’ispirazione alla Rowling per la backstory di Lord Voldemort (Credits: Elisa Tomasi)

Questo avviene però non senza alcuni passi falsi: Piton rimane il sospettato numero uno del Trio, sia per la faccenda della Pietra Filosofale sia quando lo crederanno l’erede di Salazar Serpeverde.

L’episodio della pozione Polisucco diventa particolarmente esilarante in quel frangente. I tre amici hanno escluso sia Harry stesso come candidato a quella pesante eredità che Draco. Quest’ultimo perchè, se effettivamente fosse un discendente della grande casata Serpeverde, non avrebbe la capacità di tacere, ma al contrario andrebbe in giro pomposamente a gridarlo ai quattro venti.

Quindi, concluso che si tratta per forza di Piton, i tre decidono di prendere le vesti di dipendenti del Ministero della Magia venuti a indagare sui recenti avvenimenti. Ron ha la brutta idea di chiedere ai gemelli di aiutarli a reperire i capelli, creando una scusa plausibile per farseli spedire dal padre.

Quando la pozione Polisucco è terminata Ron ha l’aspetto di uno Snaso, e Harry e Hermione procedono con il piano. I due si presentano di fronte a Piton come due goffi individui, di cui una ha difficoltà a mantenere l’equilibrio sui tacchi e l’altro continua a toccarsi i baffi che gli prudono e a sistemarsi i pantaloni. Harry e Hermione finiscono il resto dei loro giorni di libertà impantanati nei sotterranei a cercare di arginare la proliferazione di muschio Orticarius. Ron è costretto in infermeria per settimane con Madama Chips che in continuazione lo perquisisce per via della sua tendenza da Snaso di accumulatore seriale.

Harry Potter e la speranza di nuove alleanze

Sul lungo andare però Severus Piton diventerà un ottimo alleato e lo inizia a far vedere già con la fuga del prigioniero di Azkaban. Codaliscia torna in libertà grazie al suo essere animagus (chi lo avrebbe mai detto?). Benché consapevoli di questa sua caratteristica, i membri originari dell’Ordine della Fenice che si trovano a Hogwarts hanno le loro difficoltà a scovarlo.

I sotterranei del castello sono pieni di ratti e il dormitorio di Harry nella Casa Serpeverde è lì. Piton si prodiga nella creazione di trappole per topi mai viste prima e in più di una occasione smantella i piani di rapimento di Codaliscia. Alla fine però il ratto riuscirà ad attirare Harry fuori dal castello e l’inseparabile Trio sarà salvato dalla strana e temporanea alleanza tra Lupin, Piton e Sirius (accorso non appena saputa la notizia della scomparsa di Harry). I bisticci dei tre adulti nella stanza, però, porteranno Codaliscia a scamparla anche in questa occasione.

In questa realtà alternativa, con Harry Potter Serpeverde, non aspettatevi che il ragazzo non passi buona parte del suo quinto anno con il broncio: deve pur sempre crescere e passare la sua fase gotica dell’adolescenza. L’Harry de L’Ordine della Fenice rimane (sebbene so che per alcuni è una parte molto difficile da leggere). I suoi sbalzi d’umore, le sfuriate, i momenti di depressione, ricordano a tutti di quel bel periodo in cui anche noi abbiamo (almeno una volta) sbattuto la porta della nostra cameretta maledicendo l’universo intero.

Lo Sturm und Drang di Harry non aiuta le lezioni di Occlumanzia, comunque inutili per via della natura del legame tra il prescelto e Lord Voldemort: una parte dell’uno vive nell’altro (per intenderci, tutta la questione di Harry Horocrux). Infine, come abbiamo già accennato, alla fine Sirius Black muore.

Lupin formalmente è il tutore di Harry per l’anno e mezzo che serve al ragazzo per raggiungere la maggiore età nel mondo magico (17 anni).

Sul fronte di casa Malfoy la situazione degenera: Lucius, uscito da Azkaban fortemente provato e privato di ogni potere, è oramai un derelitto; Narcissa e Draco si trovano a dover affrontare la presenza del Signore Oscuro nel loro maniero. Quando al figlio viene chiesto di svolgere un compito impossibile (uccidere Albus Silente), Narcissa Black in Malfoy sfrutta i legami intessuti nel corso degli ultimi anni. Madame Malfoy informa Harry e chiede la protezione dell’Ordine in cambio di informazioni. Draco si ritrova, suo malgrado, il quarto componente del Trio originario.

Ormai disilluso dalle certezze inculcategli da Lucius, il ragazzo cerca una nuova prospettiva.

Harry Potter e quell’indimenticabile banchetto di Halloween del ’96

Ora con ben tre spie all’interno del circolo ristretto dei Mangiamorte più fedeli, la posizione dell’Ordine è di un leggero vantaggio sulla setta di Voldemort. Albus vuole sfruttare la situazione: è già rimasto mortalmente ferito dal primo Horocrux-anello distrutto, e il tempo è poco. Si organizzano gruppi di ricerca all’interno dell’Ordine per scovare le sei rimanenti parti dell’anima del Signore Oscuro.

L’Ordine si allarga a nuovi membri, nonostante le proteste di Molly Weasley, che si ritrova a guardare l’orologio di famiglia con le lancette dei familiari che segnano tutte “situazione di mortale pericolo”. Anche Ginny, che non è formalmente parte del gruppo, è presenza così assidua alle riunioni che rientra in quella categoria dell’orologio.

La piccola Weasley è ormai cresciuta e il suo fervore per la causa è prorompente. Harry si accorge solo ora che ha al suo fianco una guerriera dalla chioma infuocata. Si accorge anche che non le può togliere gli occhi di dosso, che non può smettere di ascoltarla e di perdersi in quei minuscoli dettagli della sua persona che la rendono così unica.

Gli ultimi Horocrux rimasti sono Nagini e Harry. Si organizza una festa in maschera a casa Malfoy.

È Halloween e Voldemort è vestito da… Voldemort (nessuna sorpresa su quel fronte, anche se mi sarebbe piaciuto scrivere che come maschera si era messo un naso finto).

L’Ordine della Fenice è al completo nel salone centrale e hanno tutti indosso i vestiti delle grandi occasioni. Luna ha addirittura tirato fuori dall’armadio un paio di ali di corvo reale, e ha prestato la sua testa di leone a Neville.

Ed è proprio quest’ultimo che con fare deciso e all’improvviso, mentre Narcissa e Draco stanno intrattenendo il Signore Oscuro, decapita Nagini con la spada di Grifondoro.

Dopodiché accade il finimondo. Harry si svela alla presenza di Lord Voldemort, ben carico di pozione Felix Felicis preparata per l’occasione da Severus (è meglio avere sempre un po’ di fortuna dalla propria).

In quest’ordine, accade che: Harry muore, ma in realtà no – solo l’Horocrux muore; il ragazzo rimane in stato di incoscienza per qualche minuto – poi si rianima, e piazza un bella maledizione senza perdono (quella letale per intenderci) in faccia a Voldemort.

La risata satanica da cattivo, molto cattivo, di Tom Riddle si spezza.

Epilogo senza gente che si finge vecchia

Albus attende a braccia aperte i Vincitori alle porte del castello. Come era solito fare nella prima parte dei libri su Harry Potter, anche in quest’occasione si è perso tutta l’azione ed è arrivato a rattoppare qualche buca nella trama.

Finito di fare ciò, ovviamente distribuisce caramelle!

Flashfoward: è il 31 luglio 2020, una serata calda ma non afosa, siamo pur sempre a Londra (la Bbc mi assicura che è stata una giornata soleggiata con una leggera brezza).

Harry rientra a Grimmauld Place, un luogo che ha subito un drastico cambiamento da quando Ginny ci ha messo mano. Harry è a casa.

La luce non si accende, ma il suo orecchino a forma di serpente sbrilluccica e si muove seguendo il chiaro di luna che filtra dalle finestre. Ad un tratto un rumore, Harry tira fuori la bacchetta e senza esitare scaglia un Expelliarmus verso la sorgente di quel suono che l’ha turbato. Un grido spezzato, un tonfo, rumore di piatti che s’infrangono, una serie di Lumos quasi sussurrati illuminano il salotto. Neville è disteso sul tavolo, la faccia ricoperta di crema chantilly (la preferita di Harry), la torta a cui appartiene la crema è un disastro. Dopo qualche attimo di silenzio contemplativo, da in fondo alla sala, ricolma di tutti gli affetti più cari, sia alza una voce:

“Buon compleanno Harry!”

E inizia la festa.

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