Taffo, Ironia della morte – Come scavare nel lavoro di Riccardo Pirrone


La copertina del libro (Credits: Taffo funeral services & Baldini+Castoldi)

Taffo funeral services è sicuramente diventata l’agenzia funebre più famosa d’Italia. Un social media manager geniale, proprietari all’avanguardia e una buona dose di black humor l’hanno resa una delle realtà social più divertenti degli ultimi anni.

Un libro sembra quasi troppo vecchio stile per questa frizzante realtà. Eppure proprio venerdì 17 luglio c’è stata la presentazione del loro primo libro. Manco a dirlo, di fronte al più famoso cimitero della Capitale: il Verano di Roma. 

Taffo – Ironia della morte è edito da Baldini+Castoldi. Nasce per raccogliere tutto il lavoro che il team pubblicitario di Taffo ha svolto negli ultimi 3/4 anni, a partire dal 2016 fino alla fine del 2019.

È sicuramente interessante entrare nel merito del ragionamento che ha portato la Taffo a scegliere questo tipo di marketing. Riccardo Pirrone,  autore del libro e titolare dell’agenzia pubblicitaria che si occupa di Taffo, ci mostra come i social abbiano cambiato totalmente il modo di fare pubblicità.

Taffo – Ironia della morte e una campagna di successo

L’abilità di Riccardo è stata, nel 2009, quella di intuire che Facebook stava già cambiando le carte in tavola. Da lì in poi sì è trattato di capire quale tipo di comunicazione fosse più adatta al cliente del momento. Con Taffo, la scelta è stata semplice. Una dopo l’altra, molte grandi aziende hanno seguito l’onda di questi messaggi immediati, ironici e divertenti. Ma cosa distingue Taffo dalle altre?

Riccardo Pirrone nella promo del libro (Credits: Taffo funeral services & Baldini+Castoldi)

I titolari, Alessandro e Daniele Taffo, hanno scelto in primis un’agenzia che già aveva trattato temi scottanti con la giusta ironia. La volontà è quella di non scadere mai nella cattiveria gratuita: cinici, ironici e buoni. Forse anche buonisti.

I post di Taffo hanno toccato spesso temi difficili, schierandosi con chiarezza. D’altra parte, quando hai a che fare ogni giorno con la grande livellatrice, le differenze tra esseri umani diventano irrisorie. Novax, violenza sulle donne, droghe, alcool, omofobia, razzismo. Nessun tema di attualità è immune, sempre con la pungente ironia che ne è il marchio.

Certo, non sempre è andata liscia. L’italiano medio è abbastanza resistente all’idea del black humor, come dimostra anche la vicenda Charlie Hebdo.

Alcuni post hanno fatto storcere il naso a molti; spesso a torto, qualche volta a ragione. È il problema di scherzare con un argomento che tanti non vogliono neppure affrontare di striscio. Eppure esorcizzare la morte, riderne senza smettere di temerla, è quanto di più catartico si possa fare.

Perché leggerlo (nonostante non si muoia dal ridere)

Questo libro è quindi una cavalcata nella storia della pagina Taffo funeral services. Non aspettatevi nuove battute o contenuti riservati alla carta. Il media di comunicazione è e resterà quello dei social. Sicuramente si tratta di un’opera interessante per capire il lavoro di un social media manager, contando che fino a 10/12 anni fa questo lavoro nemmeno esisteva.

Vedere nero su bianco i principi che Taffo ha deciso di seguire, a volte anche a proprio detrimento, è bello. Certo, è marketing. Però c’è anche una scelta ben calcolata: nell’appoggiare determinate lotte, ci si aliena inevitabilmente una parte della clientela. Ovviamente magari se ne guadagna un’altra, ma il rischio che ci si assume nel prendere posizione non può essere ignorato. D’altra parte, credo che Taffo sia l’unica agenzia di pompe funebri al mondo a poter vantare un disco di mogano con Magari muori.

Sfortunatamente, per molti questo libro sarà una delusione. Per chi si aspettava una carrellata di black humor, nuove vignette in stile post e originali battute sagaci, mi spiace, non è il libro per voi. Se invece volete dare un’occhiata ai meccanismi che regolano il marketing online, cercare di capire come funziona un’azienda moderna e avere sempre sottomano i post più divertenti della famiglia Taffo, siete i benvenuti!

 

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