Il dono


Il Dono di Toni Morrison - foto originale di Silvia Liotta

Il Dono di Toni Morrison – foto originale di Silvia Liotta

Ambientato nell’America del Seicento, il Dono porta il lettore nel cuore del Maryland, in una fattoria dove le storie di tre schiave si intrecciano con quelle dei padroni creando una storia difficile da dimenticare.

“Lasciami cominciare da quello che so per certo”, così si presenta la giovane Florens al lettore mentre, con un flusso di coscienza la sua voce si unisce a quella delle altre donne. Era solo una bambina quando sua madre, schiava anch’essa, pregò Jacob Vaark di accettarla come pagamento per i debiti insoluti del suo padrone con la speranza di poterla salvare.

Purtroppo però a quel tempo essere schiavi non significava avere la possibilità di scegliere il proprio destino e Florens proverà per tutta la vita a colmare il vuoto lasciato dalla sua minha mãe.

I temi trattati ne Il Dono sono molteplici: Toni Morrison ci presenta una terra selvaggia e crudele dove le donne vengono usate come oggetti e gli schiavi come semplice merce di scambio di cui godere e approfittare. La storia che ci viene raccontata segue diverse voci che il lettore, con il tempo, imparerà a riconoscere: piccoli frammenti di ricordi di Florens, di Lina la prima schiava di Vaark e di Sorrow  forse la più selvaggia dell’intero gruppo.

Il dolore è palpitante, la ricerca spasmodica di una “casa”, di una collocazione ma soprattutto di un senso di appartenenza a qualcosa o a qualcuno viene urlato a gran voce in poco meno di duecento pagine.

Prima pagina de Il Dono di Toni Morrison - foto originale di Silvia Liotta

Prima pagina de Il Dono di Toni Morrison – foto originale di Silvia Liottamite le loro storie, ma sono soprattutto loro, gli schiavi, a chiedere giustizia, per il loro vuoto, per il loro non essere visti. 

Il Dono è una vera e propria denuncia delle atrocità subìte dagli chiavi: le voci che si rincorrono spesso sono sgrammaticate, senza senso logico e tempi verbali corretti. Non sarà facile delle volte capire i significati, ma sarà attraverso le immagini che si formeranno nella mente del lettore, il loro essere puramente selvagge che l’intero del romanzo ci travolgerà. 

Che cosa rappresenta quindi il Dono per queste protagoniste? Per Florens è la voce della madre che non riesce a sentire, il gesto di amore che lei stessa ha fatto per salvarla. Per Lina, nativa americana e sopravvissuta ad un’epidemia che ha sterminato il suo villaggio, sarà l’amore incondizionato per Florens, la premura nel proteggerla dagli uomini e dalle brutture del mondo. Per Sorrow invece, una meticcia allevata dal padre su una nave nella quale ha vissuto da sola dopo un naufragio, il Dono sarà quello di amare un essere solo suo, generato dalla sua stessa carne.

L’intento di Toni Morrison, premio Nobel per la Letteratura nel 1993, con questo suo romanzo è quello di ridare voce e dignità ad un popolo dimenticato, vessato dai bianchi, ridotto in schiavitù e spogliato dalla propria identità sino a prendere la dimensione di un oggetto. Nei suoi romanzi, tra i quali ricordiamo il più famoso Amatissima edito da Sperling&Kupfer ed il suo ultimo romanzo L’origine degli altri sempre edito dalla stessa casa editrice, ritornano i temi quali l’importanza delle proprie radici e della memoria, ma soprattutto emerge la sua voce di donna afroamericana che si è sempre imposta contro il potere del popolo bianco.

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