Dove nasce il vento. Vita di Nellie Bly – Storia di una Free American Girl


“Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal cuore. E mai lo farò.”

Prima di Nellie Bly ci sono state Pink, Lizzy, Elizabeth Cochrane e The Lonely Orphan Girl. Ma non sono donne diverse, queste sono tutte le sfaccettature di Elizabeth Cochran, donna e giornalista, pioniera del reportage, nell’America dell’Ottocento. “Dove nasce il vento” (Ed. Bompiani) è la sua storia.

Tutto inizia con un ricordo, quello di suo padre. Il rDove nasce il vento. Vita di nellie Blyapporto che la protagonista ha con il genitore è limpido e profondo già dalle prime righe della biografia – per quanto romanzata. Lui è il punto di partenza e la sua morte improvvisa è quello di svolta. E lei per tutti è Pink, spensierata bambina nella campagna della Pennsylvania che improvvisamente si trova a vivere nell’indigenza.

Il successivo matrimonio disastroso della madre è una vicenda che la segna profondamente. Lizzy testimonia le vessazioni subite dalla madre durante il processo che sancirà il suo divorzio dal terzo marito violento e ubriacone. Questo le farà decidere che “Mai più. Mai più in balia degli altri. Mai più dovrò dipendere da un uomo”. E così sarà.

A Pittsburgh inizia a scrivere per un quotidiano, dopo aver sorpreso il direttore con una lettera firmata Lonely Orphan Girl. Questo sarà il suo biglietto di partenza verso la popolarità. Si presenta come Elizabeth Cochrane ma ben presto diventa Nellie Bly. Ha il talento grezzo e la mente acuta per essere un ottimo giornalista al pari di qualsiasi reporter di sesso maschile.

Sue saranno le inchieste più popolari del tempo: sarà la prima giornalista sotto copertura a raccontare i disagi e le disparità del lavoro femminile in fabbrica. Poi sarà in viaggio per il Messico, in mezzo alla gente del luogo, per capirla più possibile.

La sua voglia di sapere e di raccontare il mondo la porta fino a New York, dove si presenta al direttore del “New York World” John Cockerill. Il suo scopo è quello di dare voce a chi non ne ha: per questo, sotto copertura, si fa internare nel manicomio femminile di Blackwell’s Island. Il suo reportage scuote l’opinione pubblica e le coscienze. Mirabolante è la sua avventura intorno al mondo: si è messa in testa di sfidare il protagonista del romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Ci riesce in 75 giorni e i pezzi che via via vengono pubblicati la rendono un idolo fra i suoi lettori.

Racconta l’America agli americani, descrivendo la realtà di ciò che i suoi occhi vedono e rivolgendosi soprattutto a chi cerca di ignorarla.

Nicola Attadio con scrittura asciutta e, al tempo stesso, vivida e colorata, dipinge la figura di una donna indipendente, che ha “osato” sfidare i solidissimi schemi vittoriani, accendendo i riflettori sulla reale condizione femminile del tempo. Il suo scopo, e la sua forza letteraria, è sempre stato quello di scrivere per portare un cambiamento, una scossa verso un miglioramento. Nel singolo e nella società del suo tempo.

Questo libro mi ha colpito profondamente, fin dalla prima volta nella quale ne ho sentito parlare. Nelle citazioni di Nellie Bly si può scorgere la forza del suo pensiero, l’intraprendenza e quel carattere che la porta a non arrendersi mai, soprattutto quando la strada sembra impossibile da percorrere. In qualche modo si esce dalla lettura rinvigoriti e pieni di quella curiosità per il mondo che ha caratterizzato Nellie.

“Con la sola forza delle parole hai dato una sterzata alla tua esistenza. Hai stupito tutti perché volevi decidere tu il tuo destino. E l’hai fatto.”

 

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