Accendimi di Marco Presta – Love is on air


Esistono però oggetti, pochi certo, che meritano davvero il nostro affetto. Uno di questi è l’apparecchio radiofonico. Parla quando vuoi, quando vuoi tace, canta per te, t’informa, accetta di riempire uno spazio sulla credenza e condurre una vita sedentaria ma, se glielo chiedi, è pronto a seguirti in capo al mondo.”

Una vicenda insolita che corre sul filo delle onde FM.

Caterina ha un grande talento per i dolci ma pessimo gusto in fatto di relazioni. Vive una vita “media” fra casa, amicizie e lavoro; tranquilla ai limiti della monotonia, se non fosse per l’estro che impiega nel confezionare le torte per i suoi clienti, nascosta in laboratorio con la sola compagnia della radio, guardata con l’affetto di una di famiglia.

A gravitare intorno al piccolo mondo della pasticceria c’è poi un universo di varia umanità che crea intoppi e opportunità nell’esistenza di Caterina, primo fra tutti Gianfranco. In lui tutto è certezza, peccato che abbia l’empatia di un ciocco di legno: compagno di vita di Caterina, uomo noioso della peggior specie nonché orgoglioso vice commissario, illumina come un faro appannato la vita della pasticciera; una luce talmente debole che quando se ne parte per una delle sue missioni top secret la vita della donna è ben più luminosa e piena di fantasiose possibilità.

Insieme a lei lavorano due commesse, Carla e Shu, falange macedone a difesa della pasticceria e della sua proprietaria: fra infanti pestiferi, vecchietti col diabete e l’ingegno di Indiana Jones nel procurarsi i pasticcini e tabaccai con una folle passione per Caterina ma un repellente laccetto di cuoio al collo, saranno le uniche a rivelarsi vere amiche nel momento del bisogno. Ma se gli amici sono la famiglia che ti scegli, i fratelli te li sei beccati, e quello di Caterina sembra essere un volano per i peggiori guai: Vittorio appare e scompare come certi uragani, portando intorno a se morte e distruzione, cui la nostra pasticciera cerca di porre misura limitando i danni più possibile.

In mezzo a tutto questo panorama di pacata tristezza un giorno la radio le parla. Proprio a lei. O almeno così a Caterina pare. Parole dolci e vere che come un terremoto scuotono le sue fondamenta e la fanno riflettere.
Ecco che arriva in scena Antonio, l’anima della radio, che attraverso la voce e le canzoni riattizza le braci di una vita persa nella nebbia. Dopo un primo momento di sorpresa Caterina impara a conoscere quella voce senza corpo e senza viso che dice di amarla senza condizioni, e in lei si accende la fiamma di qualcosa che sfiora molto il concetto di amore, quello stato tragico e soave che ti fa «sospirare davanti a un passo carrabile» e tutto inizia a ruotare intorno a quelle onde invisibili eppure capaci di tanta magia.

 

Marco Presta per me è la voce della radio e questa è la sua dichiarazione d’amore per essa.
Da anni conduttore insieme ad Antonello Duse del programma radiofonico “Il ruggito del coniglio”, in questa nuova avventura letteraria trovo sia riuscito a portare la stessa intelligenza e spiccata ironia che lo caratterizzano, dando vita a un libro scorrevole e divertente che prende il via con una storia del tutto ragionevole per sfociare nella magia dei sentimenti e della Teoria delle Stringhe, tenendo incollato il lettore fino alle ultime righe.

È una commedia romantica riletta in chiave ironica e fantastica, dove coesistono due storie d’amore: quella di Caterina, con tutte le incertezze e le slancio di un sentimento appena nato; e quella per la radio che lentamente riempie gli spazi della vicenda narrata fino a diventarne il sottofondo sonoro irrinunciabile perché supporto e panacea in mezzo alle bordate della vita.

E così, arrivati all’ultimo punto, l’imprevedibile strapperà anche a voi un sospiro di sollievo e l’arrivederci avrà il suono di una canzonetta nostalgica.

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