La ragazza selvaggia, di Laura Pugno


Dicembre. Dall’oscurità del bosco, Tessa vede riemergere Dasha, la figlia scomparsa di Giorgio Held. Con lei, riemerge il passato della famiglia Held.

Giorgio Held, ricco imprenditore di Roma, aveva adottato dieci anni prima Nina e Dasha, sorelle gemelle ucraine, sopravvissute all’apocalisse di Cernobyl. Nina è caparbia e manipolatrice: consapevole del suo fascino, ammalia quanti le stanno intorno. Dasha non parla.

Una sera di giugno, durante una festa di paese avvenuta poco lontano da quello stesso bosco, Dasha scompare.

Da quel giorno le vite delle persone legate alla famiglia Held sono radicalmente cambiate. Nina, cresce sempre più seducente ma un mese prima del ritrovamento di Dasha ha un incidente e da allora è in coma. La moglie, Agnese, che aveva finalmente trovato la gioia di essere madre nelle figlie adottate, scompare. Michele, amico e socio di Giorgio, si suicida, sentendosi responsabile dell’avvenuto. Sua moglie, Sandra, ha interrotto ogni relazione con la famiglia Held e si è trasferita a Trieste, dalla sorella. Nicola, figlio di Sandra e Michele, torna a Roma per studiare, incontra nuovamente Nina e si lega a Giorgio con un affetto quasi filiale. Ed infine Tessa, che è cresciuta nel paese vicino al bosco da zia Sagitta, e che è estranea  alla vicenda ma conosce tutti.

Il ritrovamento di Dasha dà l’illusione a Giorgio di poter finalmente rimettere a posto le cose.

Ma Dasha non appartiene più a questo mondo. Ha scelto di non far parte del mondo degli uomini. Lei è la ragazza selvaggia, che si sente libera solo nell’oscurità del bosco.

Giorgio cerca in tutti i modi di educare la figlia ma la situazione precipita ancora di più, con danni irreversibili per tutta la famiglia. E nonostante Dasha recuperi la sua bellezza, non acquisterà mai più la parola.

Romanzo aperto alle più diverse interpretazioni, ha come tema di fondo il punto di non ritorno – l’apocalisse, Cernobyl  – oltre al quale l’uomo si rivela per quello che è – un selvaggio. Chi è più selvaggio, Dasha che vive nel bosco, e si ferisce, e si nutre di carne cruda, e prova emozioni, o Giorgio che vive di rimpianti e di illusioni e che forza la figlia ritrovata a vivere da uomo, poiché ritiene che ciò sia il meglio per lei?

Dasha non parla. Ma cos’è il linguaggio se non ciò che distingue l’uomo da ogni altro essere vivente sulla terra?

Tutti i personaggi, inoltre, hanno dei segreti che non svelano. Le loro storie risultano volutamente incomplete e si lasciano intendere, persino quella della stessa Tessa. È come se in ognuno di loro ci fosse un’oscurità che non vogliono far riemergere. Da questo punto di vista, il ritrovamento di Dasha assume il valore di epifania. Che significato ha la ragazza selvaggia, creatura nata dall’oscurità del bosco, emersa momentaneamente alla luce del giorno per poi inabissarsi per sempre?

Questo di Laura Pugno (autrice anche di Antartide) era l‘ultimo libro della cinquina finalista del Premio Campiello. Sperando che vi siano interessati i nostri articoli su tale argomento, vi invitiamo a seguire la premiazione ufficiale il 9 settembre 2017!

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