Io penso positivo perché son vivo, perché SON VIVO!


No, gentilissimi signori, non ho intenzione di parlare del nazional Cherubini: mi sono presa una “pausa di riflessione” (quanto è brutta questa espressione?) dalla scrittura, mi sono dedicata alla scuola, alla salute e a tutti quegli impegni così improrogabili da tenermi lontana dai vari taccuini e computer.

Ora, visto che negli ultimi tempi vi ho propinato una serie notevole di articoli-protesta (come non ricordare l’improbabile fico o l’oscuro oceano lavorativo contro i quali dobbiamo combattere quotidianamente?), mi sono detta “perché non attuare un repentino cambio di rotta?”, traducibile con un “torniamo pure tranquillamente a parlare d’amore, di poesia e di ingenua positività”.

Fatto sta che per onorare quest’ondata di…di primavera a scoppio ritardato (?) non posso non riportare due fra i miei testi preferiti di Pablo Neruda.

 

“Ode al giorno felice”

Questa volta lasciate che sia felice,

non è successo nulla a nessuno,

non sono da nessuna parte,

succede solo che sono felice

fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

 

Camminando, dormendo o scrivendo,

che posso farci, sono felice.

sono più sterminato dell’erba nelle praterie,

sento la pelle come un albero raggrinzito,

e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,

il mare come un anello intorno alla mia vita,

fatta di pane e pietra la terra

l’aria canta come una chitarra.

 

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“Se saprai starmi vicino”

Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

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Di certo godersi una ventata di aria allegra non risolverà i gravissimi problemi che assillano il mondo intero, però mi sovviene un bel “male non farà”.

Speriamo bene.

 

2 Comments

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  1. Ado Moretti

    e’ una bella poesia che mi ci ritrovo benissimo, ho avuto un intervento di meningioma alla testa, 2 etti di materiale e misurava 8×8, adesso dico sempre che che sono contento di essere vivo.

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