Ricchezza fa gentilezza- Fiaba magiara


Ho sempre letto molto volentieri le fiabe magiare, ungheresi: nonostante siano intrise di una mentalità arcaica, maschilista e strettamente legata alle gerarchie sociali, impossibili da accettare, racchiudono spesso e volentieri morali non ignorabili, basate su generosità, operosità e fedeltà. Protagonista della fiaba che andrò a presentarvi (tratta da questo sito) è ancora il celeberrimo e atipico re Mattia, il quale ama girovagare per il suo regno mascherato per mettere alla prova i suoi sudditi. 

Durante il suo regno il re Mátyás spesso vagò per l’intero paese travestito, nessuno lo riconobbe. Una sera egli arrivò in un paesino. Entrò nell’osteria per chiedere alloggio per la notte nel posto migliore.

L’oste gli disse:

«In questo paese si può trovare l’alloggio migliore dal maestro. Egli ha una famiglia numerosa, è un uomo povero, ma con un cuore d’oro. Provi da lui, forse egli può ospitarla.»

Mátyás andò dal maestro. Egli l’accolse con gran calore e gli offrì l’alloggio. Poi chiese al re:

«Ha fame?»

Il re Mátyás gli rispose:

«Eh, sì, non ho la pancia piena!»

Allora il maestro chiese permesso di uscire un attimo. Corse all’osteria, comprò un po’ di ricotta amara, un po’ di salsiccia, un po’ di lardo con peperoncino ed alla fine un po’ di pane morbido. Tornò a casa con la spesa, sistemò i cibi su un piatto aggiungendo un po’ di verdura sott’aceto e portò tutto all’ospite. Cenarono entrambi. Dopo la cena parlarono un  po’ della vita del paesino, del magro stipendio del maestro e poi si ritirarono a dormire.

Il re Mátyás s’alzava sempre molto presto, anche stavolta fece così e si avviò direttamente all’osteria. Entrando nel locale girò gli occhi e scorse la giacca del maestro-cantore appesa al muro. Il re la riconobbe: infatti egli l’indossava quando lo aveva accolto a casa sua. Mátyás si rivolse all’oste:

«È in vendita questa giacca?»

«No, signore. Il cantore ieri sera l’ha lasciata in pegno perché doveva fare la spesa per dar da mangiare ad un suo ospite.»

Quando Mátyás ritornò a Buda nel suo castello, scrisse subito una lettera al maestro-cantore  chiedendogli di presentarsi a corte. Il maestro si spaventò molto e si chiese:

«Che cosa vuole da me il re? Come può conoscermi?»

Il maestro col cuore in gola si preparò per il lungo viaggio.

Nel frattempo il re Mátyás invitò i suoi nobili a presentarsi al castello e ordinò loro:

«Miei cari signori, vi chiedo di mettere nella tasca interna della vostra giacca una cifra notevole, secondo la vostra possibilità! Sappiate, al pranzo sarà presente un signore. Dopo il pranzo io ballerò con quest’uomo e vi prego di imitarmi!»

Il maestro arrivò esattamente all’ora di pranzo. Tremava dalla paura al pensare di cosa gli sarebbe successo. Provò un grandissimo spavento quando seppe dal re che avrebbero pranzato insieme. Dal timore il povero cantore stuzzicò appena i cibi. Mátyás l’invitò frequentemente a mangiare ed a bere il magnifico e famoso vino «Aszú di Tokaj», detto brevemente «tokaji».

Verso la fine del pranzo una banda di virtuosi musicisti tzigani iniziò a suonare le melodie focose della czardas, una danza popolare. In quel momento il re s’alzò, tolse la sua giacca e l’appoggiò sulle spalle del maestro ed iniziò a ballare. Tutti i nobili presenti al pranzo seguendo l’esempio di Mátyás tolsero la loro giacca, lo sistemarono sulle spalle del maestro e ballarono con lui. Il povero cantore dal peso delle giacche, con i soldi nelle tasche, quasi crollò: fece fatica a stare in piedi.

Alla fine della danza il re Mátyás chiese al maestro:

«Ricorda quella sera quando lei ospitò un vagabondo nella sua casa? Quando lei per dar mangiare al suo ospite lasciò in pegno la sua giacca all’oste in cambio di alimenti? Sappia, caro maestro, quel vagabondo ero io: lei ha dato alloggio e cibo proprio a me. Per questo suo nobile gesto adesso tutte queste giacche che contengono denaro sono sue! Ed ora finché lei vivrà, non avrà più bisogno di lasciar la sua giacca in pegno. Ora, in nome del buon Dio, torni a casa e non dimentichi il re Mátyás!».

2 Comments

Aggiungi

+ Leave a Comment