“…ll troppo mi urta – è così insolito.”


Dopo tanto tempo, finalmente, ho trovato il tempo di alzare la testa e far soffermare vista e memoria sulla boscaglia che costeggia il fiume di fronte casa mia.

Gli aridi paesaggi sono stati innaffiati da un’acqua che, accostata alle torride giornate passate, par gelida.

Ieri è stato il mio compleanno e, come al solito, non l’ho festeggiato. Mi sono svegliata con il biglietto dei miei genitori sul comodino, semplice, ma sempre commovente. Ho scartato i due classici pacchetti e ho ammirato i due canonici libri, donatomi dai parenti. Fortunatamente hanno tutti degli ottimi gusti in fatto di lettura, quindi il giorno del mio compleanno, sebbene non sia  mai riuscito a darmi particolari emozioni, è comunque garanzia di una settimana di buona lettura.

Quest’anno è toccato ad Emily Dickinson. Magari vi annoierò  a morte, ma riporterò lo stesso il testo di una poesia meravigliosa, ad hoc per me, in questo periodo di incertezze, squilibri e sperimentalismo artistico- sentimentale (se mi andrà, vi spiegherò più avanti di cosa si tratta).

Restai insaziata tutti i miei anni.
Arrivato il pomeriggio, tremante
avvicinai il tavolo per mangiare
e assaggiai un vino strano,

quello che avevo visto sulle tavole
quando affamata – tornando a casa –
guardavo attraverso i vetri la ricchezza
che non speravo di possedere mai.

Non conobbi l’abbondanza del pane –
era diversa la briciola
che avevo divisa con gli uccelli
nella sala da pranzo della natura.

Il troppo mi urta – è così insolito.
Mi sentivo a disagio, spaesata –
come una bacca ai fratta montana
trapiantata sulla strada.

E non avevo fame. Allora capii
che la fame è un istinto
di chi guarda le vetrine dal di fuori.
L’entrare, la disperde.

 

Spero che almeno uno fra voi, uno soltanto, abbia provato, al termine della lettura, anche solo la metà dei brividi che hanno percorso la mia schiena.

Buona pioggia a tutti.

2 Comments

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  1. Chiara

    Dopo tanto tempo Emily Dickinson mi stupisce ancora (con una poesia che non conoscevo) e mi regala quella sensazione che non riesco a descrivere, e non devo. Ma è come stare sospesi a poche spanne da terra, per un po’. Grazie, anche per il resto del tuo post.

  2. Anonimo

    Grazie a te, è sempre una sensazione meravigliosa sapere di avere un lettore attento a cui trasmettere delle emozioni. La Dickinson è qualcosa di straordinario.

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