Ci vuole un fisico bestiale…
…Per resistere agli urti della vita!
Oggi si parla di…persone in carne. I ciccioni. Non riesco a sfogliare una delle innumerevoli riviste patinate senza rimanere basita a proposito dei canoni di bellezza che ci vengono proposti: fisici asciutti, pelle tesissima, curve scolpite. Certo, è molto gradevole alla vista un corpo tonico e allenato, ma com’è possibile che, a parte collezioni mirate per “taglie forti” (caso emblematico la sfilata di Max Mara), si vedono solo fanciulle esili posare? Anche per pubblicizzare gioielli, tinte per capelli, borse, scarpe, medicinali, prodotti estetici, merendine e quant’altro (tutti casi in cui non sono richieste particolari doti fisiche) si ricorre alla taglia small. Per non parlare della mania del ritocco!
Perché mi accanisco in questo modo? Perché quando ero più piccola ho convissuto per parecchi anni con quasi venti chili in sovrappeso, persi, poi, in seguito ad una malattia. Paradossalmente, durante e dopo la malattia (e quindi il dimagrimento) sono nata per la società. Ciò significa che, purtroppo, diciassette chili in meno cambiano la faccenda. E non mi va proprio giù.
A volte penso che, vuoi per la mancanza di creatività o per le sue peculiarità, si stia ritornando al classicismo, a Policleto con i suoi canoni e la ricerca della bellezza oggettiva, perfetta, divina , ma irreale. Per farla breve, Photoshop santo subito!
Che i media abbiano, una volta per tutte, un briciolo di coscienza e la smettano di tampinarci con l’ossessione per il corpo perfetto in vista della prova bikini già a febbraio!
E a questo punto, dedico una standing ovation (giuro che mi sono alzata dalla postazione pc) a Fernando Botero, un artista in grado di caricare di erotismo, bellezza, realtà, satira, soavità, passione soggetti esageratamente in carne. Ricordo che nei momenti di tristezza, di stizza, di delusione (soprattutto in seguito alle miratissime prese in giro) mi mettevo a sfogliare l’enciclopedia artistica: additavo gli indici di tutti i tomi fino a che non trovavo, con soddisfazione, i quadri dell’artista sudamericano. E poi mi sentivo bellissima.
E a lui vorrei dedicare una modesta ode, elogio della vita rotonda e dell’armonia dei fisici extra large.
Viva la ciccia!
BOTERO
Trabocca
Lo spirito dilatato
Di questa tonda danza.
Volumetrica abbondanza
D’eros,
Goliardia sferica
Ubriaca di storia
Leggiadra.
Ispirazione famelica
Piena ,
Ghiotta tela :
Sotto la secca pittura
Gronda la realtà
Onirica,
Carne viva!
Grasse pennellate
A piene mani
Effonde:
Nutrita è
Quest’arte,
E seduce.
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